mercoledì 3 settembre 2014

DRAGONERO, LA SERIE

Buon salve a tutti i chinauti all'ascolto!
Sono sempre io, il vostro iSmAeLe. Come ve la passate? Il tempo passa, ed effettivamente è passato un poco di tempo dall'ultima volta che ho scritto qualcosa qui sul blog! Potrei accampare molte scuse, ma non lo farò. Le vacanze ed il lavoro mi hanno portato via diverso tempo per scrivere dei fumetti che ho letto. Ovviamente il tempo per leggerli c'è sempre!
Prima di parlarvi di fumetti e nello specifico della serie fantasy della Bonelli, Dragonero, vorrei stuzzicare la vostra curiosità ed annunciarvi che per il progetto Chinauti, presto, speriamo davvero molto presto, inizierà una nuova vita. Per ora non vi dico altro, vi lascio così. Ovviamente prossimamente vi aggiorneremo in merito, statene certi.


Ma veniamo a noi: con la scusa della lettura dello speciale a colori di Dragonero, dedicato al racconto della prima missione di Ian e Gmor, vorrei provare a tirare le fila di questo primo anno, e oltre, di questa serie. Come già detto in diverse occasioni (ma forse era su altri blog), il fantasy è una della mie più grandi e longeve passioni, ecco perchè questa serie ha da parte mia sicuramente una votazione positiva! C'è però da dire che non solo la mia deformazione professione mi ha portato ad un giudizio positivo. La serie traspira di realismo, e questo è una cosa che non sempre i racconti o le serie fantasy in generale riescono a trasmettere. Molto spesso invece di realismo (nel senso di credibilità delle cose che si leggono o si vedono), le sensazioni indotte nello spettatore o nel lettore sanno di pacchiano o di finto o di  non credibile. Ecco. Forse la parola che cercavo è proprio credibile. I personaggi della serie. Il mondo in cui si muovono. Le avventure che vivono, hanno coerenza tra loro, danno l'idea di essere fondate su uan solida base di background, una solida base documentativa; in questo senso parlavo prima di realismo e credibilità.
Non è mia intenzione discutere in questa sede se la scelta degli autori (Stefano Vietti e Luca Enoch) di raccontare l'amicizia tra un umano, ed un orco, un orco ed un'elfa sia una buona scelta o meno; non è mia intenzione discutere se la scelta degli autori di un mondo fantasy in cui non solo la magia la fa da padrone, ma anche la tecnologia gioca un ruolo molto importante, sia più o meno azzeccata. Credo che la cosa possa essere troppo soggettiva e dipenda dai gusti personali di ognuno. 

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