venerdì 9 agosto 2013

I NUOVISSIMI X-MEN 2

Un nuovo buon giorno a tutti i chinauti!
Sono sempre io, il vostro iSmAeLe, alla soglia di qualche giornodi vacanza. Cosa potevo fare di meglio, alle soglie delle ferie, se non leggere un bel fumetto? E che bel fumetto potevo scegliere, se non un fumetto sui mutanti? Ecco allora che vi parlo di ...

... I NUOVISSIMI X-MEN 02
TESTI: Brian Michael Bendis
MATITE: Stuart Immonen
CHINE: Wade Von Grawbadger
COLORI: Marte Gracia
LETTERING: Barbara Stavel
TRADUZIONE: Fabio Gamberini




Secondo appuntamento con la nuovissima serie dedicata al mondo dei mutanti. Alle redine, sempre l’accoppiata Bendis, Immonen, i quali ci conducono all’interno della vicenda raccontandoci sostanzialmente dei tre fronti che abbiamo incontrato nel primo numero.
Primo fronte: Ciclope ed i suoi nuovissimi X-Men. Mossi dal desiderio di Ciclope di voler affermare e dimostrare la propria ragione nei precedenti accadimenti legati alla fenice; lui e la sua squadra sono impegnati nel reclutamento di nuovi mutanti. Nuovi mutanti che stanno comparendo in tutto il mondo. Ovviamente, tutte le vicende legate ad AVX non hanno lasciato Scott Summers alias Ciclope, senza i suoi personalissimi demoni, che lo stanno divorando dall’interno. E diciamo che le vicende di questo numero, non lo aiuteranno certamente a mitigare la cosa.
Secondo fronte: gli X-Men chiusa alla Jean Grey School sono alle prese con due questioni. La prima è la situazione di salute di Hank Mc Coy e la seconda ovviamente è la minaccia di Ciclope e del suo gruppo. Il gruppo non vorrebbe iniziare una “guerra” contro Scott, per evitare che la cosa cresca oltre misura e sfoci in una guerra civile mutante, cosa che porterebbe ad un X-apocalisse.
Terzo fronte: i cinque X-Men originari. Portati nel presente (il loro futuro) dallo stesso Hank McCoy, non sopportando la stasi e l’indecisione degli X-Men, hanno fatto la loro mossa, ed ora sono sulle tracce di Ciclope.


La storia di questo numero ci mostra come Ciclope&Co abbiano trovato la loro nuova base. Un luogo decisamente evocativo per gli amanti degli uomini X, nonché “l’ultimo posto in cui verrebbero a cercarci” sentenzia Ciclope; “il luogo dove, per la prima volta, l’uomo torturò un mutante” aggiunge Magneto: stiamo parlando di Arma-X (l’ex base in cui nacque Wolverine). Bell’idea non trovate?


L’azione poi si sposta su di una carovana governativa blindatissima e ben protetta, che Magneto e Ciclope assaltano. La carovana trasporta Emma Frost prigioniera ed i due mutanti assaltatori, scoprono che liberarla è più difficile di quanto pensavano: scoprono infatti di non riuscire a controllare i loro poteri come vorrebbero. Scoprono che c’è qualcosa che non va. Alla fine Emma Frost viene liberata, ma contrariamente a quelle che potevano essere le aspettative di Ciclope, lei subito gli si scaglia contro accusandolo di averla tradita, rubandole la forza della fenice, di averla abbandona nelle mani dei suoi carcerieri e di aver ucciso Charles Xavier. Queste lapidarie accuse, sono un grandissimo espediente di Bendis, per far pronunciare a Ciclope questa frase “Non sono stato io, è stata colpa della Fenice!”. Ovviamente Scott sta cercando di giustificarsi, e di autoconvincersi che non è colpa sua tutto quello che è avvenuto. Alla fine dello scontro verbale Emma, anche per fuggire dalla polizia che sta arrivando in massa, torna con il gruppo.
La vicenda prosegue poi con il rivelarsi di un nuovo mutante, un ragazzo che manifesta la capacità di assumere l’aspetto e la voce di chi ha di fronte a sé. Ovviamente il gruppo capitanato da Ciclope non vuole lasciarsi scappare l’opportunità di reclutare. Ma Bendis, ha in serbo per noi lettori, prima  di mostrarci cosa succederà durante il reclutamento del giovane nuovo mutante, una bella sorpresa: un profondo scambio di battute tra Ciclope e Magneto. Scott, dopo la scoperta di non poter più controllare a piacimento i suoi poteri, proprio come quando era un bambino, è sconvolto, al limite della disperazione (il tutto ovviamente acuito dai vari sensi di colpa e demoni vari che lo perseguitano). Magneto al contrario sembra essere tornato il vecchio Magneto: sicuro di sé (ma in maniera decisissima), con una personalità enorme, cinico e determinato (caratteristiche che forse sono rimaste leggermente in ombra nell’ultimo periodo). Le sue ultime parole nei confronti di Scott, prima di partire sono “Mi hai privato dei poteri concessimi da dio…ora mi aiuterai a recuperarli, o ti giuro che…” Tensione? Voi che ne dite?
Ah, ecco mi sono dimenticato di dirvi una cosa: il funzionamento ad intermittenza dei poteri di Scott, Magneto ed Emma, i tre lo associano al loro interagire con la Fenice. Ecco il perché della frase di Magneto.
Scopriamo però dopo poco che invece Illyana ha aumentato i suoi poteri. Quindi la storia dell’interazione con la fenice non ha tutto questo fondamento. Che Bendis voglia nasconderci qualcosa?
Prima di questo passaggio però sottolineo un’altra cosa che mi è piaciuta moltissimo: Scott viene messo di fronte alla verità, una verità che indubbiamente fa male, ma pur sempre la verità. È Magneto che parla, e sappiamo che lo fa con cognizione di causa e per esperienza personale: “Non è la Fenice, non lo è mai stata. Tu hai voluto e desiderato tutto questo!”. Parole che lasciano il segno, non c’è che dire. Infondo parliamo di Magneto, mica di uno qualunque.



All’arrivo di Ciclope e Magneto sul luogo dell’apparizione del nuovo mutante, proprio mentre Scott si sta accingendo ad iniziare il suo monologo supereroistico sulla rivoluzione mutante, ecco arrivare i cinque X-Men originali.
Bendis ci mostra l’effetto che può fare il trovarsi di fronte al nostro noi stessi di quando eravamo giovani, ancora in compagnia della donna che, anche noi, un giorno, abbiamo imparato ad amare. O viceversa, ci mostra l’effetto che può fare il trovarsi di fronte al nostro noi stesso futuro, saperlo responsabile della morte del nostro padre putativo, nonché maestro, e trovarlo in compagnia del più grande terrorista mutante.


La tensione del momento è resa ottimamente dai soli pensieri (nessuna parola salta fuori dalla bocca di nessuno) del Ciclope “cattivo”, che sta cercando una spiegazione razionale per capire cosa e come sia possibile tutto quello; e dalla crescente tensione che pervade Jean Grey (nella storia originale, Jean scopre di avere enormi poteri telepatici, la crescita dei quali aumenta di pari passo con la capacità di controllarli, il tutto accompagnata dalla guida di Xavier. Qui invece tutto accade di colpo e troppo in fretta).L’incontro tra i due gruppi, prende forma vignetta dopo vignetta, fino a trasformarsi in scontro; che si conclude con la ritirata di un Magneto ed un Ciclope sconvolti per l’accaduto. La storia si conclude dunque con un Ciclope decisamente fuori fase e sconvolto, e con il ritorno alla Jean Grey School dei primi cinque X-Men, dove stiamo per scoprire cosa succederà ad Hank.


Passiamo alla parte dei disegni: davvero degni di nota. Immonen mi è piaciuto molto. La costruzione di alcune tavole rende davvero molto l’idea di pathos che la storia vuole far pervenire al lettore (l’incontro tra i cinque originali e Ciclope, il dialogo privato tra Magneto e Ciclope, …). Un bel esempio di come non sempre i disegni sono di accompagnamento alle immagini, a volte sono protagoniste assolute. Bella anche la soluzione adottata per descrivere da un punto di vista grafico il potere di Magneto. Campi di forza elettromagnetica che partono dalle mani. Piaciuta.
Questa nuova testata, con soli due numeri, ha decisamente attirato la mia attenzione per la grande qualità.

Al prossimo fumetto!

iSmAeLe

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