mercoledì 24 dicembre 2014

Darkenblot



LORENZO BARBERIS

Nonostante ovviamente ne apprezzi la monumentale importanza nella storia del fumetto, non sono un grande lettore di fumetti Disney. Forse dipende dal fatto che il mio primo approccio ai fumetti è passato dal Giornalino dei Paolini più che dal Topolino della Mondadori, che pure leggevo.

Mi sono sempre piaciute però le nuove operazioni di contaminazioni compiute negli anni '90, dopo la fine della concessione mondadoriana e il ritorno alla Disney (1988). La più famosa è il progetto PK, dal 1996 al 2005, con autori come Faraci ed Enna,  la riscrittura di Paperinik da parodia dei supereroi a fumetto comico-avventuroso per un pubblico lievemente più maturo di quello dell'ammiraglia topolinesca, con uno slittamento dal supereroico-parodistico alla fantascienza, tra supercomputer senzienti e il tema predominante dell'invasione aliena strisciante.

A Topolino era stato invece dedicato MMMM (Mickey Mouse Mistery Magazine), quattro emme dedicate a una riscrittura noir delle avventure del celebre topo, operata da Tito Faraci in una miniserie tra 1999 e 2001.

Qui invece, su testi di Casty e disegni di Pastrovicchio, Topolino è immerso nel più puro cyberpunk, sia pure in salsa disneyana e quindi mediato dalla eterna lezione delle Tre Leggi di Asimov, esplicitamente citate.

La città, Robopolis, è un po' come la Anderville di MMMM, un nuovo contesto più dark e in questo caso anche più tecnologico di Topolinia. Una Epcom disneyana, insomma, di 2.567890 abitanti, ovviamente molto meno oscura della media degli "abissi di acciaio" della fantascienza distopica, sempre per citare Asimov.

Al centro di questa rilettura sta la figura del Macchia Nera (1939) di Gottfriedson, uno dei più credibili cattivi topolineschi rispetto alla figura in fondo simpatica del loser Gambadilegno. Ai piani cervellotici Macchia Nera aggiunge qui la padronanza dell'High Tech.

Insomma, una storia godibile, a un prezzo pienamente accessibile grazie a un formato da edicola che strizza l'occhio al collezionismo. Da appassionato Bonelliano, il formato in brossura mi piace molto più che il classico spillato di PK ed altri (qui materialmente non utilizzabile), e anche la grafica, che ho trovato più accattivante della media di questi special disneyani.

martedì 16 dicembre 2014

Orfani - Ringo n.3: Città Aperta


LORENZO BARBERIS.

Spoiler Alert, as usual.

La seconda stagione degli "Orfani" di Roberto Recchioni, l'innovativa serie a colori della Bonelli, è giunta alla terza puntata, mentre si parla ormai in rete di una terza e quarta stagione in cantiere.

Le vicende di questa seconda serie (qui, su Chinauti, la recensione del N.1) sono incentrate su Ringo, il Pistolero, uno degli "orfani" originari della prima serie, passato all'opposizione del regime futuro di cui ha scoperto gli inganni.

Nel primo numero della seconda stagione vi è stata la ripresa di un grande meccanismo narrativo teatrale, quello di Filomena Marturano (qui, sul mio blog personale, la recensione in cui spiego lo sviluppo della citazione) che di nuovo mette al centro della narrazione tre Orfani, di cui uno figlio di Barbara, leader della rivoluzione, e Ringo, che deve scoprire l'erede.

Se volete dettagli sul 2, niente è meglio dell'analisi del suo stesso autore, sul suo blog; il meccanismo narrativo resta centrale, per ora, nel terzo numero, continuando a usare la fantascienza come fondale teatrale per un dramma: "dramma shakespeariano", aveva detto Recchioni per la prima serie, mentre qui scomoda appunto De Filippo.

lunedì 15 dicembre 2014

IDEE REGALO PER NATALE? FUMETTI E NON SOLO

Buon salve a tutti gli amici chinauti all'ascolto,
come ve la passate voi ed i vostri fumetti?
Siamo ormai alle soglie del Natale, e come tutti sappiamo, questa festività ha anche un lato consumistico, che per quest'anno potrebbe essere anche fumettoso. Cosa ne pensate? Avete mai regalato qualcosa di fumettoso per Natale?
Ieri, a Cuneo, presso la Cucina Casa Delfino (C.so Nizza 2- 1°piano), c'era un piccolo Mercatino di Natale. Se non avete avuto la fortuna di visitarlo, vi segnaliamo il Sito di Guendi.

Troverete tra le varie collezzioni di prodotti che realizza anche la Comic Collection:
la Comics Collection comprende anelli, orecchini, collane, porta chiavi ed accessori vari confezionati utilizzando immagini originali di personaggi di vecchi fumetti (anni ’70-’80)!! Valentina, Corto Maltese,  Braccio di ferro,  Topolino e Peanuts.


giovedì 11 dicembre 2014

DRAGONERO 13, 14,15,16,17,18, insomma, tanto fantasy!

Buon salve a tutti quanti cari amici chinauti,
come state? Ma state leggendo qualche bel fumetto in questo periodo? Fatecelo sapere e se volete condividere con noi le vostre impressioni, non avete che da scriverci.

Quest'oggi vi parlo di fantasy! Ero rimasto in arretrato con la lettura di Dragonero. Avevo impilati ben sei numeri della serie Bonelli. La soluzione? Semplice: leggerli tutti uno dietro l'altro per rimettersi in pari. 

sabato 6 dicembre 2014

CHINAUTI ALLA MOSTRA DI FUMETTI SENZA TEMPO

Buon salve a tutti i Chinauti!
Come ve la passate voi ed i vostri fumetti?
Domenica scorsa 30 novembre, alcuni Chinauti, si sono recati in trasferta in quel di Mondovì, per la mostra di fumetti organizzata dall'associazione La Meridiana - Tempo, di cui via abbiamo già parlato qui e qui. Qui sotto trovate le foto (scusate per la qualità, ma sapete com'è, il cellulare è quello che è) ed un breve video molto ma molto amatoriale. Prima però due parole sono doverose: bellissima l'iniziativa, il mondo del fumetto della provincia granda non può che beneficiare di iniziative come questa. Complimenti davvero a Pierluigi Lanza, il collezionista che ha messo a disposizione il proprio materiale, per la qualità del materiale esposto e per la grande disponibilità che ci ha messo nell'accompagnarci durante la visita. Complimenti all'Associazione la Meridiana Senza Tempo per l'iniziativa, come già detto: bellissima!

Da segnalare alcuni pezzi in mostra davvero di pregio e valore, nonchè i bei disegni realizzati per Pierluigi da diversi disegnatori alle diverse fiere del fumetto. La cosa molto carina realizzata per la mostra è la proiezione dei video, realizzati sempre dallo stesso Pierluigi, degli stessi disegnatori mentre realizzavano per lui i vari disegni. La cosa interessante è vedere a video la nascita dei disegni che poi ci si può gustare dal vivo! Bell'idea davvero!

Ed ora vi lasciamo alle foto!


venerdì 5 dicembre 2014

UN POMERIGGIO DA GATTONI A CUNEO

Buon salve a tutti quanti cari Chinauti!
Come state?
Altra segnalazione per il mese di dicembre! Ma ricco questo mese di fine anno, non trovate?
Anche in questo caso, bando alle ciance e passiamo subito alla segnalazione:

giovedì 4 dicembre 2014

TORINO COMICS E NATALE

Buon salve a tutti quanti cari Chinauti!
Come ve la passate voi ed i vostri fumetti?
Avete letto qualcosa di interessante? Cosa aspettate allora a condividere la cosa con noi?

Oggi vi scriviamo perchè se il 14 dicembre non sapete cosa fare, ve lo possiamo suggerire noi. Ed anche se sapeste già cosa fare, potreste sempre liberarvi, non credete?
Bando alle ciance e via alle danze:


sabato 29 novembre 2014

Chi (nauti) è: Dylan Dog

Ciao a tutti cari chinauti e chinaute,
continua, con questo post, la serie "Chi(nauti) è". Quest'oggi, grazie all'amico Lorenzo Barberis, scopriamo insieme Dylan Dog!

Buona lettura!

Chi è Dylan Dog.

Dylan Dog è il personaggio inventato nel 1986 da Tiziano Sclavi, l’ultimo grande fumetto bonelliano, seconda testata più venduta dopo Tex (e a lungo la prima testata bonelliana, nei primi anni di successo del personaggio).

Il suo nome nasce dalla fusione tra il nome del poeta inglese Dylan Thomas (e non Bob Dylan, come ritenuto da vari fan, specie agli inizi) e “Dog, figlio di” di Mike Spillane (titolo italiano, nell’originale è “The Erection Set”). Noir e lirica shakerati insieme, insomma: anche se si tratta del nome provvisorio che Sclavi assegnava a tutti i suoi progetti. Qui era perfetto, ed è rimasto.

Dylan è un “indagatore dell’incubo” (per la stampa, un ciarlatano), che per cento sterline al giorno più le spese si occupa dei casi paranormali più disparati. L’aspetto grafico, creato da Claudio Villa, è ispirato a Rupert Everett, e ciò contribuisce alla sua natura di latin lover (benché si innamori perdutamente di ogni “fidanzata del mese”).

venerdì 28 novembre 2014

IL PELLEGRINO DELLE STELLE



Buon salve a tutti quanti cari amici chinauti,
come state? Ma state leggendo qualche bel fumetto in questo periodo?
E allora, perché non prendete in considerazione di condividere, con gli altri lettori di fumetti che ci seguono, le vostre opinioni in merito?
Se siete interessati alla cosa, contattateci!
Ma veniamo alla ragione di questo post.


IL PELLEGRINO DELLE STELLE
Carlos Trillo – Enrique Breccia



Il fumetto in questione l’ho preso alla scorsa edizione di Peveragno Comics, insieme ad altri fumetti, sempre dell’accoppiata Carlos Trillo ed Enrique Breccia.
A questo punto credo sia doveroso fare un piccolo excursus sull’ historietas, o se preferite, sul fumetto argentino. Carlos Trillo è uno dei maggiori esponenti, di tutti i tempi, del fumetto sudamericano. Non ho paura a metterlo al pari di un mostro sacro come Hosterland. Ora prendiamo Enrique Breccia, figlio d’arte del grande Alberto, ed anche lui uno dei mostri sacri del fumetto sudamericano. Ora prendeteli tutti e due e metteteli insieme. Capirete bene come il prodotto che ne può venire fuori non può che essere un gran bel fumetto, da leggere e da sfogliare.

giovedì 27 novembre 2014

Dylan Dog 339 - Anarchia nel Regno Unito


LORENZO BARBERIS.

Spoiler alert, as usual.

Con questo numero di dicembre, il 339, si chiude il 2014 di Dylan Dog, anno che ha visto l'avvio del tanto atteso "nuovo corso" del personaggio.

Partiamo da una curiosità: nelle anteprime, l'albo era definito "Anarchia in Inghilterra", mentre il vero titolo in edicola è stato "Anarchia nel Regno Unito". Citazione più corretta di "Anarchy in the UK" dei Sex Pistols, il singolo che il 26 novembre 1976 (la corrispondenza è quindi perfetta...) dà l'avvio al punk.



L'albo viene citato anche dalla bella copertina, che è pressoché identica alla cover originaria dell'albo. Inoltre la trama dell'opera, come palesato anche da Recchioni nelle sue sempre puntuali introduzioni alla storia, è ispirata a un classico come "Assault on Precint 13" di Carpenter, sempre del 1976 e parimenti pervaso dal predominante spirito punk del periodo.

venerdì 21 novembre 2014

UNASTORIA


Buon salve a tutti quanti cari amici chinauti,
come state? Ma state leggendo qualche bel fumetto in questo periodo?
E allora perché non fate come Lorenzo Barberis, ed anche voi non salite a bordo del progetto chinauti? Ma cosa state mai aspettando?

E come sempre, veniamo, ora, al fumetto di cui vorrei parlarvi oggi.

UNASTORIA
Gipi
Coconino Press


Per potervi parlare di questo fumetto, devo parlarvi di Lucca Comics and Games 2013, quella dell’anno scorso, l’anno in cui è uscito il fumetto in questione. L’anno in cui Gipi lo ha presentato. L’anno in cui è stato acquistato da mia moglie. Esatto. Non l’ho comprato io. Quello appassionato sono io, e chi compra questo fumetto, che di lì a breve verrà candidato tra i finalisti del premio letterario Strega? Mia moglie. Così scorre la china! A volte tranquilla e placida dentro gli argini della singola vignetta ed a volte invece straborda su tutta la pagina. Dunque, questo inizio, era per segnalarvi due cose: la prima è stata la candidatura, per la prima volta nella storia del premio Strega, di un fumetto tra i finalisti. La seconda? Che mia moglie ha più fiuto di me per i buoni fumetti!

giovedì 20 novembre 2014

Dylan Dog 338 - Mai più, ispettore Bloch



LORENZO BARBERIS.

– Allora, signor Klauser, deve morire Mami Jane?
– Che vadano tutti a cagare.
– È un sì o un no?
– Lei che ne dice?
Nell'ottobre del 1987, la CRB – casa editrice da ventidue anni delle avventure del mitico Ballon Mac – decise di indire un referendum tra i suoi lettori per stabilire se fosse il caso di far morire Mami Jane. Ballon Mac era un supereroe cieco che di giorno faceva il dentista e di notte combatteva il Male grazie ai poteri molto particolari della sua saliva. Mami Jane era sua madre. I lettori le erano, in genere, molto affezionati: collezionava vecchi scalpi indiani e la sera si esibiva, come bassista, in un complesso blues interamente composto da neri. Lei era bianca.

(Baricco, "City")

(spoiler alert, as usual)

Secondo numero del nuovo corso dylaniato.

Il 337 del nuovo curatore Roberto Recchioni era stato un evento a sé stante, con Dylan in un futuro tra l'Orfani di Recchioni e il Nathan Never di Mari.

Qui la storia entra nel vivo.

Bloch va in pensione.
Numero ancora speciale: niente colore, ma 112 pagine.
La cover cita "Spider Man No More", nel titolo e nel disegno di Stano.
Citazione abusata nel fumetto, ma che qui ha un senso chiaro:
la svolta di DD è importante come quella di Peter Parker.

La cover interna ci rivela che la nuova grafica (Golconda, non più Terzo Stato) è definitiva.
Funziona molto meglio a colori, però; anzi, sembra fatta per essere animata in stop motion.
Così è essenziale, ma meno potente.

domenica 16 novembre 2014

Fumetto, Numero Uno!



LORENZO BARBERIS.

Si è inaugurata sabato 15 novembre, a Mondovì, la mostra "Fumetti senza Tempo", come a suo tempo annunciato anche qui, su "ChiNauti". Una mostra di fumetti, un evento ancora relativamente raro a Mondovì e nel cuneese, che non ha forse ancora completamente sdoganato questo medium espressivo.

La mostra - presso la galleria de La Meridiana, storica realtà espositiva monregalese - espone la collezione di Pierluigi Lanza, corredata da alcune tavole originali di giovani disegnatori e fumettisti. La collezione ha come tema la raccolta di numeri uno, numeri zero e speciali di pubblicazioni a fumetti seriali. Una raccolta particolare, che offre la possibilità di gettare uno sguardo piuttosto ampio su numerosissime pubblicazioni dagli anni '60 ad oggi.



Ripropongo qui (oltre che sul mio blog, e sulla rivista culturale monregalese "Margutte"), le due righe che ho scritto per presentare questa prima esposizione fumettistica della Meridiana.

venerdì 14 novembre 2014

FUMETTI A MONDOVI


Un' esposizione di numero zero, uno e speciali di pubblicazioni a fumetto, per bambini e per adulti, uscite dagli anni Sessanta ai giorni nostri: ecco la prossima iniziativa dell’Associazione culturale La Meridiana Tempo, che mette in mostra la collezione del monregalese Pierluigi Lanza, corredata da alcune tavole originali di giovani disegnatori e fumettisti. Tex, Flash, Corto Maltese, Lucky Luke, Alan Ford, ma anche Paperinik e altre pubblicazioni con i personaggi di Walt Disney; horror, supereroi e Manga; Rat-Man, Martin Mystère e altri che non esistono più fino ad arrivare agli ultimi usciti: Gea, Dampyr, Julia e Sprayliz.

L’interessante mostra sarà inaugurata sabato 15 novembre alle ore 17 con un intervento di Lorenzo Barberis, che nell’ambito dei suoi numerosi interessi annovera anche il fumetto.

lunedì 10 novembre 2014

Dylan Dog 337 - Spazio Profondo



LORENZO BARBERIS.

Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura.
(Spoiler Alert)

E così siamo alla fase Due.

L'innovazione comincia dalla cover, potente ed essenziale.

Il diavolo è nei dettagli: cambia il logo di DD realizzato da da Luigi Corteggi nel 1986, rendendo l'ombra trasparente.

Nota di merito per il colore annunciato con la dovuta sobrietà, evitando l'effetto "pubblicità da hard-discount" che caratterizzava in passato gli strilli di copertina.


mercoledì 5 novembre 2014

SILVER: dopo Lucca Comics and Games sarà a Cuneo

Ciao a tutti gli amici chinauti all'ascolto!
Siamo appena tornati da Lucca dove tra le altre cose siamo riusciti anche a visitare la bella mostra dedicata a Silver ed i suoi personaggi. Probabilmente già lo sapete, ma se ancora non lo sapeste, il mitico Silver sarà prossimamente a Cuneo alla rassegna di Scrittori in città!


Non ci credete?

Ecco cosa recita il sito di Scrittori in città:

Silver

Chi è

Guido Silvestri, alias Silver, è nato a Modena il 9 dicembre 1952. Fin da piccolo mostra una certa insofferenza nei confronti delle cosiddette "istituzioni", a cominciare dalla scuola. Prima di frequentarla aveva già cominciato a leggere fumetti. Ha frequentato l'Istituto d'Arte di Modena, e nel 1970, nei ritagli di tempo, ha cominciato a collaborare con Franco Bonvicini, in arte Bonvi. Entrato nello studio di Bonvi come ragazzo di bottega, si mette subito a lavorare "in proprio". Il primo grande character sul quale si cimenta in una produzione continua è Cattivik. Poi arrivano le collaborazioni per Martin Mystère e Nick Carter. Nel 1974 la svolta: sul "Corriere dei Ragazzi" inizia a essere pubblicata una striscia che ha per protagonista una fattoria nella quale appaiono e agiscono solo gli animali, la fattoria McKenzie. Nonostante la prima striscia in assoluto abbia come protagonista un gallo, è un simpatico lupo azzurro il vero protagonista della serie, Lupo Alberto, appunto, follemente innamorato di una gallina, Marta, e ostacolato da un grosso cane bobtail di nome Mosè, guardiano del pollaio. Un successo che dura da 40 anni esatti!
www.lupoalberto.it

domenica 26 ottobre 2014

ORFANI: RINGO - Ancora vivo

Buon salve a tutti quanti cari amici Chinauti,
come state voi ed i vostri fumetti?
Come vi avevo annunciato nell'ultimo post, il progetto chinauti sta cercando di spiccare il volo e di trasformarsi da semplice blog di recensione di fumetti, a qualcosa di più maturo. Speravamo, con le altre persone con cui stiamo lavorando a questo progetto adulto, che le cose fossero più facili e più veloci. Ed invece non è così. Le cose a volte sono più complicate del previsto. Ma non per questo non vuol dire che non le realizzeremo. Per adesso, come già l'altra volta, non aggiungo altro, ma mi permetto di aggiungere per tutti coloro che ci leggono l'invito a partecipare in tutta libertà alla vita di questo blog. Fatevi sentire, scriveteci le recensioni, i commenti ai fumetti che leggete o alle notizie legate al mondo del fumetto in cui vi imbattete. Siamo sempre alla ricerca di nuove persone per allargare il panorama del mondo cuneese del fumetto.


Ma torniamo subito allo scopo di questo blog e di questo mio post: vorrei parlarvi del progetto ORFANI della Bonelli ed in particolare del primo numero della seconda serie. In questo numero ci fanno compagnia i due autori creatori della serie, il tanto amato quanto odiato Roberto Recchioni, ed Emiliano Mammuccari. Ad accompagnare i due ci sono la colorista Annalisas Leoni e la letterista Marina Sanfelice.
Da dove partire? Partiamo dal fatto che rispetto alla prima serie, mi è sembrato di cogliere, anche se forse è prematuro dirlo dopo un solo numero, una certa maturità in più in questo numero. Nella prima serie c'era, e non sarebbe potuto essere diversamente, dato il dichiarato intento di recuperare il pubblico di una certa fascia di età, che la Bonelli aveva perso; una sorta di semplicità generalizzata nell'evolvere della storia e soprattutto nei dialoghi. Dialoghi veloci, asciutti, taglienti. Tante pagine di sola e pura azione. La storia, con tanti colpi di scensa, ma semplice nel suo evolvere. Lineare. Nonostante il ping pong tra passato e presente. In questo primo numero della seconda stagione, mi è sembrato di cogliere una ricerca di dialoghi più profondi, meno veloci (ma come dicevo prima, solo da un numero, potrebbe essere prematuro giudicare). 

mercoledì 3 settembre 2014

DRAGONERO, LA SERIE

Buon salve a tutti i chinauti all'ascolto!
Sono sempre io, il vostro iSmAeLe. Come ve la passate? Il tempo passa, ed effettivamente è passato un poco di tempo dall'ultima volta che ho scritto qualcosa qui sul blog! Potrei accampare molte scuse, ma non lo farò. Le vacanze ed il lavoro mi hanno portato via diverso tempo per scrivere dei fumetti che ho letto. Ovviamente il tempo per leggerli c'è sempre!
Prima di parlarvi di fumetti e nello specifico della serie fantasy della Bonelli, Dragonero, vorrei stuzzicare la vostra curiosità ed annunciarvi che per il progetto Chinauti, presto, speriamo davvero molto presto, inizierà una nuova vita. Per ora non vi dico altro, vi lascio così. Ovviamente prossimamente vi aggiorneremo in merito, statene certi.


Ma veniamo a noi: con la scusa della lettura dello speciale a colori di Dragonero, dedicato al racconto della prima missione di Ian e Gmor, vorrei provare a tirare le fila di questo primo anno, e oltre, di questa serie. Come già detto in diverse occasioni (ma forse era su altri blog), il fantasy è una della mie più grandi e longeve passioni, ecco perchè questa serie ha da parte mia sicuramente una votazione positiva! C'è però da dire che non solo la mia deformazione professione mi ha portato ad un giudizio positivo. La serie traspira di realismo, e questo è una cosa che non sempre i racconti o le serie fantasy in generale riescono a trasmettere. Molto spesso invece di realismo (nel senso di credibilità delle cose che si leggono o si vedono), le sensazioni indotte nello spettatore o nel lettore sanno di pacchiano o di finto o di  non credibile. Ecco. Forse la parola che cercavo è proprio credibile. I personaggi della serie. Il mondo in cui si muovono. Le avventure che vivono, hanno coerenza tra loro, danno l'idea di essere fondate su uan solida base di background, una solida base documentativa; in questo senso parlavo prima di realismo e credibilità.
Non è mia intenzione discutere in questa sede se la scelta degli autori (Stefano Vietti e Luca Enoch) di raccontare l'amicizia tra un umano, ed un orco, un orco ed un'elfa sia una buona scelta o meno; non è mia intenzione discutere se la scelta degli autori di un mondo fantasy in cui non solo la magia la fa da padrone, ma anche la tecnologia gioca un ruolo molto importante, sia più o meno azzeccata. Credo che la cosa possa essere troppo soggettiva e dipenda dai gusti personali di ognuno. 

mercoledì 23 luglio 2014

COME PRIMA

Un salve a tutti i naviganti!! Eh eh lo so lo so…è già da un pezzo che non ci si sente ma che volete che vi dica…le avventure chiamano e il pazzo Pikel risponde!!
Nel mentre delle mie scorribande però ho fatto in tempo a poggiare gli occhi su una perla vera e propria….



Come Prima
Autore: Alfred
Editore: bao publishing

Due fratelli. Una cinquecento che ha visto giorni migliori. Un lungo viaggio in macchina. E quasi vent’anni di silenzi che diventano insopportabili, lasciando spazio a confidenze troppo a lungo negate, ad ammissioni che sono l’inizio di una necessaria guarigione, della possibilità di perdonare e di perdonarsi.

venerdì 11 luglio 2014

IL MONDO CUNEESE DEL FUMETTO IN MOVIMENTO

Buon salve a tutti quanti cari chinauti,
come ve la passate?
Se è vero che per anni il mondo ed il movimento del fumetto in Provincia di Cuneo era fermo per non dire inesistente, anche se gli appassionati erano tanti, ecco che negli ultimi anni sembra ci sia una rinascita, del fermento e sicuramente delle novità.

Iniziamo con il segnalare due nuove manifestazioni, che insieme a Peveragno Comics vanno ad arricchire il panorama del fumetto delle terre cuneesi:


Vinadio Comics 2014: quest’anno il Comune di Vinadio sarà la suggestiva ambientazione di una fiera comics tutta nuova. All’interno del forte, l’evento vedrà protagonisti una serie di ospiti ed espositori a tema fumetto, manga, cosplay, fantasy, giochi e videogiochi in tre meravigliose giornate all’insegna del divertimento, da venerdì 25 luglio a domenica 27.


Bra Comics: di questa manifestazione non abbiamo ancora informazioni, ma cercheremo di aggiornarvi quanto prima!

lunedì 9 giugno 2014

PEVERAGNO COMICS 2014: come è andata?


Buon salve a tutti cari amici chinauti,
come state? avete passato un buon fine settimana fumettoso, all'insegna della china e della buona lettura?
Noi siamo stati in quel di Peveragno e ci siamo divertiti molto, alta qualità del materiale esposto, ottimi affari presso le bancarelle, una partita a Blood Bowl, tanto sole, tanta china e soprattutto fumetti, tanti fumetti!
Voi siete anche stati in quel di Peveragno in questo fine settimana? 
Avete avuto modo di visitare la mossa?
Fateci sapere come vi siete trovati?

venerdì 6 giugno 2014

PEVERAGNO COMICS 2014: gli ospiti

Buon salve a tutti i chinauti all'ascolto,
un post veloce veloce ma che speriamo sia di interesse e di richiamo per la piccola grande manifestazione che domenica vedrà aprire le porte al pubblico.
Ovviamente parliamo di Peveragno Comics e quest'oggi in particolare vi vogliamo elencare, semplicemente elencare gli ospiti, lasciandovi qualche link per andare a curiosare, così, tanto per stuzzicare l'appetito!


Buona visione!


Ci si vede domenica a Peveragno Comics!

Al prossimo fumetto!
cHiNaUtI

venerdì 30 maggio 2014

PEVERAGNO COMICS 2014: la storia attraverso le locandine

Cari amici chinauti,
con il post di oggi vorremmo ripercorrere con voi la storia di una piccola grande manifestazione che quest'anno compie otto anni. Otto anni per una manifestazione che parla di fumetti in provincia di Cuneo non è mica poca roba. Non trovate? Ovviamente stiamo parlando di Peveragno Comics!
Quella di quest'anno è l'ottava edizione e ci sembra di poter dire, noi che li seguiamo dalla prima edizione, che ogni anno la manifestazione cresce facendo dei passi in avanti. Intendiamoci, non stiamo parlando di chissà quali cose, ma ci sentiamo di assicurarvi che se quest'anno andrete a Peveragno, l'08 giugno, anche in caso di pioggia, troverete una mostra mercato che vi stupirà, per la qualità del materiale esposto e per gli ospiti presenti. Ve lo diciamo senza timore di essere smentiti, ed anzi, se dopo l'otto giugno vorrete tornare a trovarci su questo blog per farci conoscere le vostre opinioni in merito saremo lieti di discuterne insieme.
La manifestazione poggia le sue solide basi su due punti forti soprattutto: il materiale esposto, sempre di grande pregio e qualità e la possibilità di scambiare due parole con gli editori (proponendo magari qualche proprio lavoro, come abbiamo visto fare in edizioni passate) e con gli autori, sempre pronti a scherzare e firmare albi, ma non come si può fare in manifestazioni come Lucca Comics; qui la realtà è molto più diretta e rilassata, senza fretta o code clamorose. 

giovedì 29 maggio 2014

PEVERAGNO COMICS 2014: comunicato stampa

Ciao a tutti cari amici chinauti!
Andiamo veloci con il secondo aggiornamento di questo nuovo giorno: il comunicato stampa della manifestazione! Eh sì, le cose, gli amici di PeveragnoComics, le fanno proprio bene! Lo trovate qui sotto!

Vi ricordo anche il sito della manifestazione, sul quale, nei prossimi giorni, compariranno tutte le novità legate all'evento.


Come dicevamo sopra, eccovi il comunicato stampa!

Peveragno Comics
Mostra-Mercato di Tavole Originali e Fumetti
VIIIª Edizione - 8 Giugno 2014

Qui tra le splendide montagne e vallate della provincia di Cuneo, tra una festa di paese ed una sagra dedicata a prodotti naturali tipici (in ordine sparso: vini, funghi, frutti, verdure, carni, formaggi), da alcuni anni stiamo assistendo con piacere ad un interessante fenomeno: la proliferazione degli eventi legati al mondo del fumetto.

La “provincia granda” non è di certo carente di iniziative culturali: tra tutte ricordiamo “Scrittori in città”, le numerose mostre fotografiche e le diverse attività legate alla musica ed al teatro, ma il fumetto occupa da sempre un posto speciale nei nostri cuori.

A Peveragno, un piccolo paese in cui ci sono persone accomunate da una grande passione, siamo fieri di essere stati tra i primi nei dintorni a promuovere il magico mondo della letteratura disegnata, così come siamo fieri di continuare tutti gli anni a proporre iniziative che speriamo risultino sempre di gradimento a chi, come noi, apprezza il piacere di una sana lettura “tra le nuvole”.
Quest’anno ad esempio festeggeremo una certa ricorrenza in un modo un po’ particolare, ma andiamo con ordine.

PEVERAGNO COMICS 2014: locandina definitiva!

Ciao a tutti cari amici chinauti,
vi mostriamo di seguito, appena arrivata, la locandina definitiva di Pevaragno Comics edizione 2014.
Fresca fresca e piena di novità!


Ci si vede domenica 08 Giugno, anche se piove, a Peveragno!

Al prossimo fumetto!
cHiNaUtI

mercoledì 21 maggio 2014

PEVERAGNO COMICS 2014: mai così ricco!!!

Cari chinauti,
il momento, come tutti gli anni è finalmente giunto: tra poche settimane a Peveragno, a pochi chilometri da Cuneo, si svolgerà come tutti gli anni PEVERAGNO COMICS and GAMES. Non aggiungo altro perchè la locandina che trovate qui sotto dice molto più di tante parole. Godetevela e fate bene attenzione a tutti gli ospiti dell'edizione di quest'anno, ma soprattutto buttate un'occhio per scoprire cosa si sono inventati gli organizzatori per celebrare i venticinque anni dell'uscita di un albo che è rimasto nel cuore di molti "fumettari"!!!

Ci vediamo a Peveragno domenica 08 giugno!


Al prossimo fumetto...o come in questo caso...alle prossime news su Peveragno Comics 2014!!!
cHiNauTi

mercoledì 7 maggio 2014

ORFANI 07

Salve, naviganti nel mare della china!
Da un po' di tempo a questa parte il sottoscritto Nostromo Fishleg non ha più collaborato con recensioni di fumetti... non perchè non ne legga, giammai! Meglio la morte in acqua tra gli squali spinto oltre il pontile, sia chiaro... è solo per questione di tempo (tra ammainare le vele, cazzare le rande, virare a babordo o tribordo, reggere il timone, rollare di quarta, issare il pappafico... noi lupi del mare della china ne abbiamo di cose da fare! Ma non chiedetemi le spiegazioni di tali operazioni... c'è il segreto marinaresco, ovvio...), ovvero leggo più che recensire...

Oggi dunque voglio condividere con voi questa recente lettura:


ORFANI N.7, "BUGIE E PALLOTTOLE"
SERGIO BONELLI EDITORE
Soggetto e sceneggiatura: ROBERTO RECCHIONI
Disegni: GIORGIO SANTUCCI e ALESSANDRO BIGNAMINI
Colori: LUCA BERTELE' e GIOVANNA NIRO
Copertina: MASSIMO CARNEVALE
Lettering: MARINA SANFELICE
A cura di: FRANCO BUSATTA - EMILIANO MAMMUCARI - ROBERTO RECCHIONI

Per chi non conoscesse la saga, in due parole: fumetto di fantascienza, ambientato in un prossimo futuro in cui (pare) che gli extraterrestri abbiano "fatto il culo a strisce" agli esseri umani, devastando la terra e costringendo i superstiti a guerreggiare, cercandoli fin sul loro pianeta per vendicarsi ed evitare future devastazioni.

La particolarità sta nel fatto che gli episodi della serie (dovrebbero essere 12 numeri la prima miniserie, che poi continuerebbe con una seconda, di cui al momento non si sa nulla di più) sono suddivisi in due parti, su ogni albo, una ambientata nel "presente", ovvero appena si è svolta la devastazione aliena della Terra, nella quale si narra la storia degli "orfani" del titolo, ragazzini rimasti soli che vengono addestrati militarmente dal colonnello Nakamura  e dalla professoressa Juric a diventare i soldati che andranno in seguito nello spazio a cercare vendetta contro gli alieni distruttori, e una ambientata nel "futuro", ovvero con gli orfani ormai adulti che ingaggiano guerra agli alieni.
Trovata secondo me di forte impatto e ben studiata, in quanto si va di pari passo nello sviluppo della storia tra l'introduzione agli eventi della prima parte e il loro sviluppo nella seconda. Molto rischioso se usato non correttamente, questo "stratagemma", se ben utilizzato, come credo lo sia in questo caso, può invece rendere molto interessante la vicenda, se la prima parte viene strettamente legata alla seconda...come diceva il creatore della serie Recchioni nella presentazione a Lucca qualche mese fa, questa ideazione gli è costata sangue sudore e lacrime, anche per il fatto che bisogna dosare bene gli sviluppi e far sì che terminata la serie la si possa rileggere di fila, prima tutte le "prime parti" e poi le seconde, in modo che sull'ultimo numero la prima parte si colleghi alla seconda del primo numero, completando armoniosamente la serie...


venerdì 18 aprile 2014

RAT-MAN GIGANTE 01 e 02

RAT-MAN GIGANTE 01 e 02
Leo Ortolani
Panini



Buon salve a tutti quanti cari amici chinauti,
come state voi ed i vostri fumetti in questo periodo?
Oggi vi rubo davvero pochissimo tempo per raccontarvi di me e di Rat-man, il fortunatissimo personaggio scritto, disegnato ed impersonato da Leo Ortolani; uno dei veri e propri casi editoriali del panorama italiano. Non mi dilungo oltre a raccontarvi oltre questa storia editoriale perché credo, anzi sono sicuro, sia conosciuta ormai da tutti. Vorrei invece approfittare di questo spazio per raccontarvi la mia personale esperienza con Rat-man.
Ricordo come fosse ieri il giorno in cui ci siamo incontrati: era una giornata molto soleggiata, calda, pomeriggio, i raggi del sole entrano dai finestroni dell’aula universitaria mentre l’attempata e soporifera professoressa disegni strani simboli alla lavagna, più simili a geroglifici che a formule di analisi matematica II. Ad un certo punto, ad un punto certo, uno dei miei vicini di banco attira la mia attenzione perché sta leggendo un fumetto. Gli chiedo di prestarmelo per dargli un’occhiata. Ed è così che mi trovo in mano per la prima volta in vita mia il numero 01 di Rat-Man. Dopo un mese lo stesso amico mi presta da leggere e da portarmi a casa i primi due numeri di Rat-Man. Ricordo di averli divorati insieme. Ricordo con chiarezza le risa che nascevano spontanee. Ridevo davvero di gusto. 

giovedì 3 aprile 2014

CORSO DI FUMETTO

Ciao a tutti cari chinauti,
come ve la passate? Siamo felici di segnalarvi che a maggio, e precisamente tutti i sabati a partire dal 10 fino al 31 di maggio, dalle ore 15:00 alle ore 17:00, l'associazione culturale Becco Giallo, in collaborazione con Marco Paschetta e Luca Blengino, ripropone il corso di fumetti per bambini e ragazzi dagli 8 agli 11 anni, presso la Casa del Fiume – Parco Fluviale Gesso e Stura a Cuneo.


Ricapitolando:
Quando? Tutti i sabati dal 10 al 31 maggio
A che ora? Dalle 15:00 alle 17:00
Dove? Casa del Fiume – Parco Fluviale Gesso e Stura a Cuneo
Per chi? Bambini e ragazzi dagli 8 agli 11 anni
Docenti? Luca Blengino e Marco Paschetta

Piccoli chinauti crescono!

Alla prossima segnalazione ed al prossimo fumetto.
cHiNaUtI

lunedì 31 marzo 2014

NOIR ET BLANC EN COULEURS

Buon salve a tutti quanti cari i miei amici chinauti,
come ve la passate? Che cosa state leggendo di bello in questi giorni di inizio primavera? Il sottoscritto, dopo molto tempo (ho infatti questo fumetto nella libreria da diverso tempo, qualche anno direi), si è lanciato nella lettura di


NOIR ET BLANC EN COULEURS
Edoardo Di Muro
Edition Roymodus

Cose da dire su questo fumetto e suo suo autore ce ne sarebbero tantissime e spero di non dimenticarne nessuna.
Inizio con il raccontarvi come il sottoscritto ha conosciuto l’autore. Sono venuto a conoscenza di questo autore tramite amici (che tra l’altro non sono troppo interessati all’aspetto fumettistico della cosa), che per rapporti di parentela lo conoscevano. Me ne parlarono come di un autore che in Francia aveva pubblicato diversi lavori. Rimasi decisamente incuriosito dalla cosa, ma tutto sembro fermarsi lì. Poi successe che alla prima o seconda edizione di Peveragno Comics Edoardo Di Muro fece la sua comparsa per una visita ed uno scambio di parole. Poi ancora, nella successiva edizione di Peveragno Comics lo stesso Di Muro portò a vedere le tavole, credo proprio di questa storia a diverse case editrici presenti. Quando seppi, passati alcuni anni, che Di Muro, a Borgo San Dalmazzo, presentava un nuovo fumetto, corsi all’incontro, al termine del quale comprai proprio questo fumetto.


Nell’incontro in questione Di Muro parlò della sua vita africana, delle sue esperienze (che traspaiono tutte in questo fumetto, con verità e sincerità), della sua personale visione del mondo, frutto proprio dell’influenza della cultura africana. Credo, e qui mi prendo davvero una grossa libertà, che nel fumetto in questione la cosa traspaia tantissimo da una frase, che verso la fine dell’opera, Di Muro fa pronunciare al protagonista che si rivolge ad un amico italiano: “Voi in europa avete inventato gli orologi, ma noi, qui, abbiamo inventato il tempo”. Davvero evocativa non credete?


Ma veniamo al fumetto ed alla storia. Ovviamente il fumetto è stato pubblicato in Francia (diceva Di Muro che nessuno in Italia lo ha voluto pubblicare, mentre in Francia, dove, lo sappiamo tutti, il mercato dei fumetti è decisamente più maturo, non hanno fatto difficoltà a dare alla luce l’opera), per cui la lingua in cui lo si può leggere oggi è il francese. Sicuramente alcune sfumature dei dialoghi vanno persi, ma nel suo complesso, l’atmosfera e la struttura sono molto chiari.


La storia racconta del viaggio da un piccolo villaggio africano fino all’Europa e del ritorno. Il racconto inizia con il protagonista e gli amici già in Europa, ed in particolare in Italia. Si raccontano e ricordano insieme il loro viaggio (ovviamente terribile), lo stupore e la paura all’arrivo sulle coste siciliane. La clandestinità. Il riconoscimento dello status di rifugiati, il lavoro… Succede poi che per liberare una sua amica dal mondo della prostituzione in cui era caduta, il nostro protagonista uccide un uomo. Le cose precipitano e la vendetta della banda non tarda a farsi sentire. Gli sparano. Nel coma, all’ospedale, viene a fargli visita il camaleonte, feticcio e divinità, pregata dalla madre in Africa, che gli reca un messaggio: ritorna. Qui occorrerebbe aprire una lunghissima parentesi in merito alla cultura africana ed alle credenze religiose di cui Di Muro permea tutta la sua opera; ma non lo farò: sarei troppo poco preciso nel farlo e non ne ho le competenze. Sta di fatto che inizia per il protagonista il viaggio di ritorno verso il suo villaggio, in Africa. Sin dalle prime tavole di questa seconda parte si evidenzia, in qualche modo, come Di Muro, sia molto più a suo agio con le atmosfere, i colori, ed i ritmi dell’Africa. Non vorrei svelarvi altro, perché, come sempre, credo che questa sia una bella storia da leggere, e se mi posso permettere, non fatevi spaventare dalla lingua. Una dei temi che mi è piaciuto maggiormente e che viene fuori pesantemente è l’importanza di una dimensione spirituale nella nostra vita di tutti i giorni. Insomma cari amici si tratta di un viaggio di formazione, un viaggio di andata e ritorno, una storia di amicizia, di cultura africana, di credenze e di religione, una storia di denuncia, un racconto di tradizioni e di cultura africana, uno scontro ed un incontro, insomma, una storia che vale davvero la pena essere letta. Fermandosi. Sedendosi. Lasciandosi trasportare dal camaleonte!

Per una maggiore comprensione dell'opera vi segnalo anche questi due video (in francese):






Al prossimo fumetto!
iSmAeLe

GROT, IL GOBLIN ENAMORADO


Cari amici, direttamente dal blog di Marco Paschetta vi segnaliamo che:

"Grot, il goblin enamorado".
Di Luca Blengino e Marco Paschetta.

Può essere acquistato presso le librerie spangole e francesi o, in alternativa, qui.

Cosa ci fate ancora qui...andate, coraggio, andate! Non mi direte che una lingua diversa è un problema per voi? E che diamine, siamo nell'era del futuro e ancora sento queste cose.
Buona lettura a tutti quanti cari amici chinauti!

Al prossimo fumetto!
ChInAuTi

lunedì 24 marzo 2014

MIDNIGHT DAYS di Neil Gaiman

Cari amici appassionati di tutto ciò che riguarda il mondo dei fumetti… un cordiale saluto dal ponte dell’Ammiraglia Fumetto: qui è il Mozzo che vi parla!
Come ve la siete passata in questi mesi? Spero davvero molto bene!
Ok, ok, prima che mi linciate per la prolungatissima assenza, vi chiedo umilmente scusa. La mia vita, nei mesi che ho passato ben lontano da questo blog, ha subito diversi cambiamenti e ho dovuto rivedere un po’ la mia lista di priorità: mi dispiace aver lasciato almeno un paio di articoli in sospeso, ma ora spero di riuscire a risicare un piccolo posticino, durante le mie giornate, per tornare a darvi la mia opinione in merito a qualche lavoro a fumetti.
Perdonatemi e capitemi: su una nave come la nostra, la vita di un Mozzo è un vero inferno!





Ma a parte gli scherzi e le giustificazioni, oggi sono qui per “recensire” un fumetto, ovviamente.

Per riprendere un po’ la mano, vado sul sicuro: vi parlerò di MIDNIGHT DAYS, una raccolta di sei storie brevi a fumetti di Neil Gaiman, edite dalla RW LION nel 2012 in uno stupefacente albo dalla copertina cartonata rigida, con un commento dell’autore stesso per ogni storiella.
Una chicca da non perdere? E che ve lo dico a fare.
Non indugiamo oltre, allora, e parliamo un po’ di queste sei, piccole, pietre preziose del fumetto americano!









IL VERDE JACK – di Neil Gaiman, Stephen Bissette & John Totleben
La prima delle storie brevi riprende il personaggio di Swamp Thing, eroe con il potere elementale della natura molto importante della scuderia DC, protagonista delle primissime storie a fumetti di Alan Moore (proprio assieme a Bissette e Totleben)… anche se non è propriamente dello stesso personaggio che si parla.
Gaiman, infatti, ambienta il tutto durante la peste in Inghilterra, e ci mostra un altro Swamp Thing, predecessore di quello moderno, che si trova a confrontarsi con la morte, oscura, inspiegabile e totalizzante. Una storia cortissima, ma molto interessante, piena zeppa di riferimenti che può cogliere solo chi conosce abbastanza a fondo la creatura della paludi di casa DC, ma come sempre con Gaiman godibile da chiunque possieda un minimo di sensibilità umana.



FRATELLI – di Neil Gaiman, Richard Piers Rayner e Mike Hoffman
Seconda storia ambientata nell’universo di Swamp Thing, con i suoi personaggi e le sue tematiche solite, è stato uno degli “Swamp Thing Annual”, ovvero delle “storie di compleanno” della serie.
Protagonista della vicenda è uno dei comprimari della serie stessa, Chester, un hippie scapestrato ma dal cuore gigantesco: egli, assieme alla compagnia Liz e alla protagonista femminile delle avventure di Swamp Thing (sua “moglie” Abby), dovrà aiutare i servizi segreti americani a fronteggiare il ritorno sulla terra di Fratello Power, una bambola di pezza dotata di vita, simbolo degli anni 60/70.
La vicenda è abbastanza classica per chiunque abbia letto qualcosa di Swamp Thing (forze della natura, esseri soprannaturali ben più umani degli umani stessi, apparizioni di personaggi più famosi della DC…); il vero punto forte sono le riflessioni sui movimenti rivoluzionari della decade di Fratello Power e su ciò che di essi è rimasto negli anni ’80 e, in proiezione, fino ai giorni nostri.
Non c’è niente che non vada, in questa storia, è tutto ben costruito e ben calibrato, le scene d’azione e i dialoghi sono stupefacenti e fanno davvero riflettere.
È una storia da leggere, non c’è altro da dire!
Come nella prima, i disegni sono incredibilmente efficaci, perfetto esempio di com’era trent’anni fa la tecnica, più semplice e diretta, ma di certo non meno chiara e funzionale di quella odierna.


SCONCLUSIONATE STORIE DI DEI – di Neil Gaiman, Mike Mignola 
Vabbè, avete letto il nome dei due autori: c’è bisogno di dire altro? Sì, eh? Va bene!
A sorpresa, è una delle due storie migliori di tutto il volume. Anche questa ambientata nelle atmosfere oniriche e verdastre di Swamp Thing, ha come protagonista un suo antagonista creato da Alan Moore, Jason Woodrue conosciuto in Italia con il curioso nome di “Uomo Floronico”: sì, in sostanza è un essere umano reso completamente pazzo dal potere di controllare le piante, ecco.
In queste dieci pagine, un Woodrue completamente alienato dalla realtà giunge al cospetto del Parlamento degli Alberi (un concilio di antichissime creature vegetali) per comprendere la verità dietro il rapporto tra gli uomini e le piante descritto in ogni mitologia di ogni popolazione della Terra: la risposta non soddisferà né lui né il lettore, probabilmente, ma è l’unica razionale.
I disegni di Mignola rendono la storia un vero capolavoro, ma probabilmente, per i temi trattati, non ce ne sarebbe nemmeno bisogno: chi riuscirebbe a porsi interrogativi teologici importantissimi utilizzando un villain da comics americano… e che si chiama l’Uomo Floronico, poi?!



STRINGIMI – di Neil Gaiman, Dave McKean
Stesso discorso della storia precedente: i due nomi fanno già intuire che qui si sta parlando di un capolavoro. Poi, aggiungeteci anche il fatto che il protagonista è John Constantine e direi che per me abbiamo fatto.
Mentre cerca di mandare avanti la sua solita esistenza zoppicante, John dovrà vedersela con lo spirito di un senzatetto capace, letteralmente, di risucchiare via la vita dagli esseri umani: come sempre, però, non tutto quello che sembra terrificante lo è del tutto, nella Londra degli anni ’80.
Toccante, ecco l’unica parola che può descrivere queste ventiquattro pagine.
Non dico altro, perché parlarne significa rovinarle.
L’atmosfera è tutto, qui, e come accade molto spesso con McKean: se, dopo aver letto il volume, potreste non concordare sul definire un capolavoro SCONCLUSIONATE STORIE DI DEI, su questa storia breve credo nessuno avrà molto da ridire.


SANDMAN: MIDNIGHT THEATRE – di Neil Gaiman e Matt Wagner, Teddy Kristiansen
Sarà stato mai possibile unire le due incarnazioni fumettistiche di Sandman (il supereroe con la maschera antigas e il pallido Eterno vestito di nero), nella storia dei fumetti?
Qui abbiamo la prova che sì, è successo!
Questa storia è ambientata nel 1939, e ha come protagonista proprio Wesley Dodds, il Sandman “supereroistico”, che si trova a dover risolvere un caso di ricatto che unisce Inghilterra e America.
Purtroppo, devo ammettere che questo capitolo, e il successivo, non li ho trovati a livello dei precedenti, nonostante l’idea di vedere uniti i due Sandman mi aveva allettato parecchio. Questo incontro avviene in un modo del tutto particolare, e di certo diverso da come potrebbe aspettarselo un lettore di comics, ma è di fatto il punto veramente forte della vicenda.
Il tutto, però, è chiaramente ottimo, specialmente grazie ai disegni di Kristiansen, molto espressivi ma dotati di un respiro davvero molto chiuso e angosciante.
Un autore di cui cercherò di recuperare qualcosa in futuro!



BENTORNATI NELLA CASA DEL MISTERO – di Neil Gaiman, Sergio Aragonés
Questa, in realtà, non è una vera e propria storia.
Di fatto, si tratta di un’introduzione e di un epilogo a una raccolta di racconti dell’orrore a fumetti, presi direttamente dalla vecchia testata americana HOUSE OF MISTERY: il mio giudizio critico è quindi del tutto sospeso, non essendo una vera e propria narrazione.
Il vero punto forte di queste ultime pagine sono i disegni di Aragonés e l’umorismo sviluppato da Gaiman, che nella maggior parte dei casi va però a ironizzare sugli elementi classici e ricorrenti di HoM e di un’altra testata a cui aveva lavorato Aragonés, ovvero PLOP!... che io, essendo nato negli anni ’90, non ho la possibilità di comprendere!
Tutto quello che posso dire è che si tratta di un buonissimo modo di terminare il volume, dopo il peso emotivo dei temi trattati nelle storie precedenti.


Ebbene, eccoci arrivati alla fine di questa nuova recensione.
Vi è piaciuta? Non dite di no proprio ora che voglio tornare a scrivere qui sopra!
Noi ci si risente presto. Spero.

Il Mozzo

venerdì 21 marzo 2014

INCONTRO CON DAVIDE OSENDA

Ciao a tutti cari chinauti e non,
come ve la passate? Con un poco di ritardo, ma non disperate perchè c'è ancora tutto il tempo, vi segnaliamo che domani sabato 22 marzo a partire dalle ore 16:00, presso la fumetteria Cose da Leggere (Cuneo - via Savigliano 16/A), ci sarà un incontro con Davide Osenda, autore di "Ultima lezione a Gottinga" e "Rebecca (sei tu)" - a questo link trovate una nostra recensione/impressione di questa storia.

Potrete scambiare due parole con l'autore, farvi autografare il suo ultimo lavoro, vederlo all'opera, etc.


Non mancate!

venerdì 14 marzo 2014

ANYA ED IL SUO FANTASMA

Buon salve a tutti quanti amici chinauti,
come ve la passate? Oggi vi vorrei parlare di una graphic novel, pubblicata dalla Bao Edizioni e scritta, disegnata, colorata ed interpretata da Vera Brosgol. Probabilmente per parlare di questo fumetto basterebbero due commenti. Il primo di Scott McCloud, che dice: Anya ed il suo fantasma è buffo, fa paura ed è pieno zeppo di personaggi veri e pieni di cuore; uno dei migliori fumetti che abbia letto da tanto, tanto tempo. Il secondo di Neil Gaiman, il quale definisce un capolavoro questo fumetto. Dopo due commenti così entusiasti da parte di cotanti autori, potrei anche evitare di raccontarvi le mie impressioni. E invece no! Non penso certo di dire delle cose intelligenti o particolari, ma mi piace parlare di fumetti. Mi piace leggerli e parlarne. Ecco per cui, se avrete la bontà di continuare potrete leggere le mie impressioni su...


...ANYA ED IL SUO FANTASMA
Vera Brosgol
Bao Edizioni

Anya è una ragazza russa, che con la famiglia è andata a vivere in America. Capirete da soli come ci troviamo di fronte al più grande stereotipo di “diverso”. Anya viene additata come la diversa perché, nonostante abbia fatto tanti progressi (nelle relazioni, con la lingua, etc.), l’accento russo c’è sempre; non ha amici, non è accettata…per partito preso, più che per scelta che presupporrebbe la conoscenza della persona. Ignorata o denigrata a seconda dei casi. All’inizio della storia, non fosse per la caduta in una profonda buca, della nostra giovine compagna Anya, non fosse per il ritrovamento, all’interno della buca, di uno scheletro; non fosse che un piccolo pezzo dello scheletro finisce misteriosamente nello zaino di Anya quando viene salvata, permettendo ad Emily, la giovane fantasma (lo scheletro è quello del suo corpo mortale) che si trova li da circa 90 anni di uscire e seguirla fino a casa; non fosse per tutte queste cose ci troveremmo innanzi alla più classica delle classiche giovani menti disadattate ed al suo personale percorso di formazione. Una storia tutto sommato come tante altre già scritte e riscritte. Vera Brosgol non si discosta molto da questo modello classico di storia, ma utilizzando Emily come guida dapprima e come leva poi, porterà la giovane protagonista a crescere.


Come succede spesso tra adolescenti l’amicizia tra Anya ed Emily cresce con il divenire della storia, e parte un poco in sordina. Data l’età adolescenziale delle protagoniste, ovviamente, il tema che muove gli eventi è l’amore, l’infatuazione, l’innamoramento di Anya per uno dei “giusti” della scuola, Sean, della squadra di basket. Questo evento porta Anya ed Emily ad un primo punto di svolta della storia: prendendo spunto da quanto succede ad Anya, Emily racconta la sua triste storia… innamorata, sul punto di sposarsi, lui muore in guerra… ma la cosa importante è il fatto che Emily rivela ad Anya, in questa confessione, il proprio nome (fino a questo punto della storia il lettore non lo conosce). Da questo momento la loro amicizia sembra diventare più profonda e la stessa Anya si offre di indagare sulla morte di Emily. È da questo punto in poi che in qualche modo le cose cambiano. Dapprima non in maniera palese ed evidente, è più una sensazione che si percepisce a fil di pagina, appena al di là della tavola disegnata. Un momento rivelatore di questo cambiamento è l’allontanamento di Siobhan, l’unica amica di Anya. Mentre Emily fa di tutto per “fomentare” Anya a provarci con Sean; Siobhan le rivela, dicendole la verità, un passato non troppo pulito per Sean. Ovviamente al cuor non si comanda e Siobhan viene allontana. Da questo momento in poi il secondo fine di Emily viene sempre più fuori. Vuole rivivere una vita attraverso la vita di Anya. 


Il lettore scopre, insieme con Anya, come la storia del passato di Emily si falsa (la nostra piccola fantasma è in realtà un omicida), scopre come il tanto giusto Sean non sia poi così tanto giusto, scopre come tante cose che sembravano all’inizio della storia ora non sembrano più così tanto. Tra le due nasce uno scontro che vedrà la nostra Anya vincere, scacciando Emily per sempre dicendole: “…hai ragione, non sono diversa da te… la vita degli altri ci sembra sempre più desiderabile…” proprio perché non è la nostra vita, proprio perché ci soffermiamo solo su alcuni aspetti di quella vita altrui non conoscendone quelli più quotidiani, quelli più difficili, quelli che normalmente non ci piacciono della nostra stessa vita. Un’analisi non da poco per la nostra protagonista, analisi che ci coinvolge tutti, chi più chi meno. Con questa grande presa di coscienza la nostra protagonista termina il suo cammino di formazione, o almeno noi la abbandoniamo e la storia termina!

Ciao a tutti e...

...al prossimo fumetto!
iSmAeLe

martedì 4 marzo 2014

MARVEL 1602: 1-8

Buon salve a tutti quanti cari chinauti,
è di nuovo passato un mese senza che ci sentissimo, vi chiedo scusa per questa assenza, ma sappiate che la lettura di fumetti e la dose quotidiana di china non è mai venuta meno. Torno a voi, in questo giorno di marzo per raccontarvi delle prime otto storie di un fumetto che mi ha sorpreso e non poco. Se ci seguite da un poco di tempo lo saprete senza ombra di dubbio che sono un appassionato dell’universo Marvel ed è per questa passione e per il nome di Neil Gaiman che regna in copertina, che mi sono avvicinato a...


 MARVEL 1602 – 1-8
Soggetto e sceneggiatura: Neil Gaiman
Disegni: Andy Kubert
RW Edizioni Lion

La versione che ho recuperato, forse un tantino cara, ma senza dubbio di pregio, è quella con copertina rigida, nera, prodotta dalla Lion. In questa versione sono raccolte tutte le storie legate all’universo 1602, sia le prime 8 scritte e sceneggiate da Neil Gaiman, di cui proverò a parlare in questo post, sia altre, nonché storie speciali.
E adesso veniamo alle prime otto storie di questa raccolta. L’idea alla base di questa raccolta è quanto semplice quanto geniale: portare gli eroi che abbiamo imparato a conoscere (l’Uomo Ragno, i Fantastici Quattro, Capitan America, il Dottor Destino, gli X-Men, etc.) nel 1602. Ovviamente non sempre un’idea semplice, per quanto geniale, si può trasformare in una grande storia. Occorre senza dubbio un custode delle storie, qualcuno che le sappia prendere, manipolare, trasformare, e che dire? Neil Gaiman è un signor custode e manipolatore delle storie. Ecco perché la storia che ho avuto il piacere di leggere è piena di colpi di scena, di trame che si avviluppano tra di loro senza mai perdere di leggibilità. La sensazione che ho provato è stata proprio quella di essere catapultato nel 1602 tra un intrigo e l’altro, tra un colpo di scena ed un altro, tra un mistero ed una rivelazione. Mettiamola così, la mano di Gaiman si sente ed è come sempre un piacere grande. Gli eroi non vengono rivelati tutti e subito, ma vengono svelati con saggezza man mano che la storia prende forma. E vi assicuro che l’attesa di sapere che ruolo avranno i propri eroi preferiti è fantastico. Non ha prezzo scoprire il ruolo dei fantastici quattro, piuttosto che di Devil, o degli X-Men. Che dire poi del Conte Von Doom o di Magneto? E mentre uno legge la storia ed i ruoli vengono definiti, ecco che viene da dire: “non poteva essere altrimenti”, Magneto non poteva non essere il Grande Inquisitore a caccia dei mutanti, o piuttosto gli X-Men non potevano non essere una banda clandestina, Nick Fury potrebbe anche nel 1602 non essere una spia? Destino potrebbe non essere il Conte di Latveria? Potevano mancare i templari ed il loro più grande tesoro tenuto nascosto al mondo intero per anni e che ora verrà rivelato data l’imminente fine del mondo? Ed in questo caso lasciatemi dire che la trovata di Gaiman per spiegare sia il Tesoro dei Templari, sia il perché dell’imminente fine del mondo sono geniali!


Gaiman prende le caratteristiche dei nostri eroi preferiti e li traspone nel 1602 senza alcuna forzatura, senza alcun salto di discontinuità con gli eroi che abbiamo imparato a conoscere. La storia è opportunamente farcita di magia e soprannaturale, scienza e fisica, salti temporali e misteri misteriosi, divertimento e suspence, dolore e gioia.
A farcire il tutto un Andy Kubert in grande spolvero! Disegni di stampo classico, senza troppi preziosismi, ma di grande richiamo! La colorazione ne accentua davvero le caratteristiche migliori.
Se siete degli appassionati dell’universo Marvel allora è un fumetto consigliatissimo! Se non siete degli appassionati Marvel, non importa, potrete sempre godere di una storia di Gaiman davvero bella!

Al prossimo fumetto!
iSmAeLe

venerdì 31 gennaio 2014

REBECCA (SEI TU)

La copertina del fumetto
REBECCA (SEI TU)
Davide Osenda
001 Edizioni

Buon salve a tutti quanti cari amici chinauti, come ve la passate? Quest’oggi per me è un grande piacere potervi scrivere e conversare un poco con voi in merito a questo fumetto: è un piacere perché si tratta di un bel fumetto e poi perché Davide è un amico, una persona che ho la fortuna di conoscere di persona, in quanto, più di una volta ha partecipato a Peveragno Comics. Ma non vi tedio oltre con chi conosce chi e come e cerco di addentrarmi subito nell’ultima opera di Davide.
Inizio con il dirvi questo: personalmente ho letto il fumetto due volte. La prima volta ho cercato di fare attenzione maggiormente ai disegni, alla composizione della tavola, ai colori, etc. e sinceramente non mi sono soffermato troppo sui testi e sulla storia in sé. La seconda volta, invece, ho decisamente prestato maggiore attenzione al testo, alle parole, al filo logico che lega il discorso.
Partiamo dunque dalla parte “grafica”, la prima su cui mi sono soffermato: vi posso raccontare che come già per la sua prima storia, Davide è decisamente a suo agio nell’uso dell’acquarello, lo dosa con molto effetto e la resa mi è piaciuta molto. I colori scelti sono davvero evocativi di sentimenti, emozioni e sogni. La composizione delle tavole alterna schemi relativamente classici con schemi o meglio non-schemi che sposano in maniera sottile l’andamento della storia. Per quanto riguarda ancora la parte “grafica” condivido ancora la sorpresa, passando di vignetta in vignetta, nell’incontrare il liceo di Cuneo (tra l’altro mi è piaciuta molto l’idea di tenere fissa l’immagine della scuola modificandone la colorazione per dare l’idea del cambio della luce e del tempo che trascorre), i portici di via Roma, Piazza Galimberti, i portici di piazza Virginio e altro ancora della città di Cuneo. Davvero bellissimo e strano vedere una storia ambientata in una città in cui vai da fare la spesa, a passeggiare. Personalmente, questo piccolo espediente, ha reso la storia  ancora più coinvolgente di quanto non abbia già fatto la narrazione in sé.
E veniamo ora alla storia: mentre in Ultima lezione a Gottinga (prima opera di Davide, che se non avete letto, siete out!) Davide ci parlava di matematica e di infinito, in questa sua seconda opera ci porta per mano nel campo della psicoanalisi. Argomenti leggeri, ne convengo! Eppure, come già fatto nella sua prima opera, Davide, si conferma assoultamente a suo agio con queste tematiche importanti e svela al lettore, anche il più disattendo, una sua grande dote, un suo grande dono: quello di riuscire a rappresentare in forma grafica, in segno, in di-segno, concetti anche complicati. L’immagine a servizio del testo, il testo a servizio delle immagini. Il connubio di cui vive l’arte del fumetto! E non penso di esagerare, sapete? Provare, o meglio, leggere per credere!

Osenda ad all'edizione 2011 di Peveragno Comics

La storia sembra divisa in due grandi parti: la prima in cui ci viene mostrata la vita quotidiana della protagonista, la sua parte razionale che si manifesta, decide, vive. In questa parte scopriamo che Rebecca è la nipote del protagonista di “Ultima lezione a Gottinga” che qui viene rappresentato vecchio e su una sedia a rotelle. Nella seconda parte, invece, prende decisamente spazio la parte inconscia, onirica della protagonista. Ecco che dunque i suoi sogni prendono forma di una lezione, di un dialogo con se stessa. Un dialogo tra le due parti di lei. Quella cosciente e quella non cosciente, quella conscia e quella inconscia. Ci sono alcuni passaggi che sono davvero accattivanti. Il metodo poi della narrazione, con… chiamamola “la professoressa” che tiene la lezione nel sogno di Rebecca, che guarda dritto a te che leggi, come se guardasse a Rebecca, aiuta ad immedesimarsi nella storia davvero in profondità!
Potrei riportare qui tutte quelle parti della storia che mi sono piaciute tantissimo, parti che parlano dei primi testi scritti dall’uomo, parti che riguardano la passeggiata in cui la parte conscia si spinge nel vasto territorio desertico della parte inconscia solo per incontrarla, per tenderle la mano, la parte…ok la smetto! In fondo anche voi dovete leggerlo, vero? Perché lo leggerete anche voi, non è vero?
Il sottoscritto lo consiglia davvero molto!

Al prossimo fumetto!
iSmAeLe

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