Cari amici appassionati di tutto ciò che riguarda il mondo dei fumetti… un cordiale saluto dal ponte dell’Ammiraglia Fumetto: qui è il Mozzo che vi parla!
Come ve la siete passata in questi mesi? Spero davvero molto bene!
Ok, ok, prima che mi linciate per la prolungatissima assenza, vi chiedo umilmente scusa. La mia vita, nei mesi che ho passato ben lontano da questo blog, ha subito diversi cambiamenti e ho dovuto rivedere un po’ la mia lista di priorità: mi dispiace aver lasciato almeno un paio di articoli in sospeso, ma ora spero di riuscire a risicare un piccolo posticino, durante le mie giornate, per tornare a darvi la mia opinione in merito a qualche lavoro a fumetti.
Perdonatemi e capitemi: su una nave come la nostra, la vita di un Mozzo è un vero inferno!
Ma a parte gli scherzi e le giustificazioni, oggi sono qui per “recensire” un fumetto, ovviamente.
Per riprendere un po’ la mano, vado sul sicuro: vi parlerò di MIDNIGHT DAYS, una raccolta di sei storie brevi a fumetti di Neil Gaiman, edite dalla RW LION nel 2012 in uno stupefacente albo dalla copertina cartonata rigida, con un commento dell’autore stesso per ogni storiella.
Una chicca da non perdere? E che ve lo dico a fare.
Non indugiamo oltre, allora, e parliamo un po’ di queste sei, piccole, pietre preziose del fumetto americano!
IL VERDE JACK – di Neil Gaiman, Stephen Bissette & John Totleben
La prima delle storie brevi riprende il personaggio di Swamp Thing, eroe con il potere elementale della natura molto importante della scuderia DC, protagonista delle primissime storie a fumetti di Alan Moore (proprio assieme a Bissette e Totleben)… anche se non è propriamente dello stesso personaggio che si parla.
Gaiman, infatti, ambienta il tutto durante la peste in Inghilterra, e ci mostra un altro Swamp Thing, predecessore di quello moderno, che si trova a confrontarsi con la morte, oscura, inspiegabile e totalizzante. Una storia cortissima, ma molto interessante, piena zeppa di riferimenti che può cogliere solo chi conosce abbastanza a fondo la creatura della paludi di casa DC, ma come sempre con Gaiman godibile da chiunque possieda un minimo di sensibilità umana.
FRATELLI – di Neil Gaiman, Richard Piers Rayner e Mike Hoffman
Seconda storia ambientata nell’universo di Swamp Thing, con i suoi personaggi e le sue tematiche solite, è stato uno degli “Swamp Thing Annual”, ovvero delle “storie di compleanno” della serie.
Protagonista della vicenda è uno dei comprimari della serie stessa, Chester, un hippie scapestrato ma dal cuore gigantesco: egli, assieme alla compagnia Liz e alla protagonista femminile delle avventure di Swamp Thing (sua “moglie” Abby), dovrà aiutare i servizi segreti americani a fronteggiare il ritorno sulla terra di Fratello Power, una bambola di pezza dotata di vita, simbolo degli anni 60/70.
La vicenda è abbastanza classica per chiunque abbia letto qualcosa di Swamp Thing (forze della natura, esseri soprannaturali ben più umani degli umani stessi, apparizioni di personaggi più famosi della DC…); il vero punto forte sono le riflessioni sui movimenti rivoluzionari della decade di Fratello Power e su ciò che di essi è rimasto negli anni ’80 e, in proiezione, fino ai giorni nostri.
Non c’è niente che non vada, in questa storia, è tutto ben costruito e ben calibrato, le scene d’azione e i dialoghi sono stupefacenti e fanno davvero riflettere.
È una storia da leggere, non c’è altro da dire!
Come nella prima, i disegni sono incredibilmente efficaci, perfetto esempio di com’era trent’anni fa la tecnica, più semplice e diretta, ma di certo non meno chiara e funzionale di quella odierna.
SCONCLUSIONATE STORIE DI DEI – di Neil Gaiman, Mike Mignola
A sorpresa, è una delle due storie migliori di tutto il volume. Anche questa ambientata nelle atmosfere oniriche e verdastre di Swamp Thing, ha come protagonista un suo antagonista creato da Alan Moore, Jason Woodrue conosciuto in Italia con il curioso nome di “Uomo Floronico”: sì, in sostanza è un essere umano reso completamente pazzo dal potere di controllare le piante, ecco.
In queste dieci pagine, un Woodrue completamente alienato dalla realtà giunge al cospetto del Parlamento degli Alberi (un concilio di antichissime creature vegetali) per comprendere la verità dietro il rapporto tra gli uomini e le piante descritto in ogni mitologia di ogni popolazione della Terra: la risposta non soddisferà né lui né il lettore, probabilmente, ma è l’unica razionale.
I disegni di Mignola rendono la storia un vero capolavoro, ma probabilmente, per i temi trattati, non ce ne sarebbe nemmeno bisogno: chi riuscirebbe a porsi interrogativi teologici importantissimi utilizzando un villain da comics americano… e che si chiama l’Uomo Floronico, poi?!
STRINGIMI – di Neil Gaiman, Dave McKean
Stesso discorso della storia precedente: i due nomi fanno già intuire che qui si sta parlando di un capolavoro. Poi, aggiungeteci anche il fatto che il protagonista è John Constantine e direi che per me abbiamo fatto.
Mentre cerca di mandare avanti la sua solita esistenza zoppicante, John dovrà vedersela con lo spirito di un senzatetto capace, letteralmente, di risucchiare via la vita dagli esseri umani: come sempre, però, non tutto quello che sembra terrificante lo è del tutto, nella Londra degli anni ’80.
Toccante, ecco l’unica parola che può descrivere queste ventiquattro pagine.
Non dico altro, perché parlarne significa rovinarle.
L’atmosfera è tutto, qui, e come accade molto spesso con McKean: se, dopo aver letto il volume, potreste non concordare sul definire un capolavoro SCONCLUSIONATE STORIE DI DEI, su questa storia breve credo nessuno avrà molto da ridire.
SANDMAN: MIDNIGHT THEATRE – di Neil Gaiman e Matt Wagner, Teddy Kristiansen
Sarà stato mai possibile unire le due incarnazioni fumettistiche di Sandman (il supereroe con la maschera antigas e il pallido Eterno vestito di nero), nella storia dei fumetti?
Qui abbiamo la prova che sì, è successo!
Questa storia è ambientata nel 1939, e ha come protagonista proprio Wesley Dodds, il Sandman “supereroistico”, che si trova a dover risolvere un caso di ricatto che unisce Inghilterra e America.
Purtroppo, devo ammettere che questo capitolo, e il successivo, non li ho trovati a livello dei precedenti, nonostante l’idea di vedere uniti i due Sandman mi aveva allettato parecchio. Questo incontro avviene in un modo del tutto particolare, e di certo diverso da come potrebbe aspettarselo un lettore di comics, ma è di fatto il punto veramente forte della vicenda.
Il tutto, però, è chiaramente ottimo, specialmente grazie ai disegni di Kristiansen, molto espressivi ma dotati di un respiro davvero molto chiuso e angosciante.
Un autore di cui cercherò di recuperare qualcosa in futuro!
BENTORNATI NELLA CASA DEL MISTERO – di Neil Gaiman, Sergio Aragonés
Questa, in realtà, non è una vera e propria storia.
Di fatto, si tratta di un’introduzione e di un epilogo a una raccolta di racconti dell’orrore a fumetti, presi direttamente dalla vecchia testata americana HOUSE OF MISTERY: il mio giudizio critico è quindi del tutto sospeso, non essendo una vera e propria narrazione.
Il vero punto forte di queste ultime pagine sono i disegni di Aragonés e l’umorismo sviluppato da Gaiman, che nella maggior parte dei casi va però a ironizzare sugli elementi classici e ricorrenti di HoM e di un’altra testata a cui aveva lavorato Aragonés, ovvero PLOP!... che io, essendo nato negli anni ’90, non ho la possibilità di comprendere!
Tutto quello che posso dire è che si tratta di un buonissimo modo di terminare il volume, dopo il peso emotivo dei temi trattati nelle storie precedenti.
Ebbene, eccoci arrivati alla fine di questa nuova recensione.
Vi è piaciuta? Non dite di no proprio ora che voglio tornare a scrivere qui sopra!
Noi ci si risente presto. Spero.
Il Mozzo
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