venerdì 14 marzo 2014

ANYA ED IL SUO FANTASMA

Buon salve a tutti quanti amici chinauti,
come ve la passate? Oggi vi vorrei parlare di una graphic novel, pubblicata dalla Bao Edizioni e scritta, disegnata, colorata ed interpretata da Vera Brosgol. Probabilmente per parlare di questo fumetto basterebbero due commenti. Il primo di Scott McCloud, che dice: Anya ed il suo fantasma è buffo, fa paura ed è pieno zeppo di personaggi veri e pieni di cuore; uno dei migliori fumetti che abbia letto da tanto, tanto tempo. Il secondo di Neil Gaiman, il quale definisce un capolavoro questo fumetto. Dopo due commenti così entusiasti da parte di cotanti autori, potrei anche evitare di raccontarvi le mie impressioni. E invece no! Non penso certo di dire delle cose intelligenti o particolari, ma mi piace parlare di fumetti. Mi piace leggerli e parlarne. Ecco per cui, se avrete la bontà di continuare potrete leggere le mie impressioni su...


...ANYA ED IL SUO FANTASMA
Vera Brosgol
Bao Edizioni

Anya è una ragazza russa, che con la famiglia è andata a vivere in America. Capirete da soli come ci troviamo di fronte al più grande stereotipo di “diverso”. Anya viene additata come la diversa perché, nonostante abbia fatto tanti progressi (nelle relazioni, con la lingua, etc.), l’accento russo c’è sempre; non ha amici, non è accettata…per partito preso, più che per scelta che presupporrebbe la conoscenza della persona. Ignorata o denigrata a seconda dei casi. All’inizio della storia, non fosse per la caduta in una profonda buca, della nostra giovine compagna Anya, non fosse per il ritrovamento, all’interno della buca, di uno scheletro; non fosse che un piccolo pezzo dello scheletro finisce misteriosamente nello zaino di Anya quando viene salvata, permettendo ad Emily, la giovane fantasma (lo scheletro è quello del suo corpo mortale) che si trova li da circa 90 anni di uscire e seguirla fino a casa; non fosse per tutte queste cose ci troveremmo innanzi alla più classica delle classiche giovani menti disadattate ed al suo personale percorso di formazione. Una storia tutto sommato come tante altre già scritte e riscritte. Vera Brosgol non si discosta molto da questo modello classico di storia, ma utilizzando Emily come guida dapprima e come leva poi, porterà la giovane protagonista a crescere.


Come succede spesso tra adolescenti l’amicizia tra Anya ed Emily cresce con il divenire della storia, e parte un poco in sordina. Data l’età adolescenziale delle protagoniste, ovviamente, il tema che muove gli eventi è l’amore, l’infatuazione, l’innamoramento di Anya per uno dei “giusti” della scuola, Sean, della squadra di basket. Questo evento porta Anya ed Emily ad un primo punto di svolta della storia: prendendo spunto da quanto succede ad Anya, Emily racconta la sua triste storia… innamorata, sul punto di sposarsi, lui muore in guerra… ma la cosa importante è il fatto che Emily rivela ad Anya, in questa confessione, il proprio nome (fino a questo punto della storia il lettore non lo conosce). Da questo momento la loro amicizia sembra diventare più profonda e la stessa Anya si offre di indagare sulla morte di Emily. È da questo punto in poi che in qualche modo le cose cambiano. Dapprima non in maniera palese ed evidente, è più una sensazione che si percepisce a fil di pagina, appena al di là della tavola disegnata. Un momento rivelatore di questo cambiamento è l’allontanamento di Siobhan, l’unica amica di Anya. Mentre Emily fa di tutto per “fomentare” Anya a provarci con Sean; Siobhan le rivela, dicendole la verità, un passato non troppo pulito per Sean. Ovviamente al cuor non si comanda e Siobhan viene allontana. Da questo momento in poi il secondo fine di Emily viene sempre più fuori. Vuole rivivere una vita attraverso la vita di Anya. 


Il lettore scopre, insieme con Anya, come la storia del passato di Emily si falsa (la nostra piccola fantasma è in realtà un omicida), scopre come il tanto giusto Sean non sia poi così tanto giusto, scopre come tante cose che sembravano all’inizio della storia ora non sembrano più così tanto. Tra le due nasce uno scontro che vedrà la nostra Anya vincere, scacciando Emily per sempre dicendole: “…hai ragione, non sono diversa da te… la vita degli altri ci sembra sempre più desiderabile…” proprio perché non è la nostra vita, proprio perché ci soffermiamo solo su alcuni aspetti di quella vita altrui non conoscendone quelli più quotidiani, quelli più difficili, quelli che normalmente non ci piacciono della nostra stessa vita. Un’analisi non da poco per la nostra protagonista, analisi che ci coinvolge tutti, chi più chi meno. Con questa grande presa di coscienza la nostra protagonista termina il suo cammino di formazione, o almeno noi la abbandoniamo e la storia termina!

Ciao a tutti e...

...al prossimo fumetto!
iSmAeLe

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