sabato 29 novembre 2014

Chi (nauti) è: Dylan Dog

Ciao a tutti cari chinauti e chinaute,
continua, con questo post, la serie "Chi(nauti) è". Quest'oggi, grazie all'amico Lorenzo Barberis, scopriamo insieme Dylan Dog!

Buona lettura!

Chi è Dylan Dog.

Dylan Dog è il personaggio inventato nel 1986 da Tiziano Sclavi, l’ultimo grande fumetto bonelliano, seconda testata più venduta dopo Tex (e a lungo la prima testata bonelliana, nei primi anni di successo del personaggio).

Il suo nome nasce dalla fusione tra il nome del poeta inglese Dylan Thomas (e non Bob Dylan, come ritenuto da vari fan, specie agli inizi) e “Dog, figlio di” di Mike Spillane (titolo italiano, nell’originale è “The Erection Set”). Noir e lirica shakerati insieme, insomma: anche se si tratta del nome provvisorio che Sclavi assegnava a tutti i suoi progetti. Qui era perfetto, ed è rimasto.

Dylan è un “indagatore dell’incubo” (per la stampa, un ciarlatano), che per cento sterline al giorno più le spese si occupa dei casi paranormali più disparati. L’aspetto grafico, creato da Claudio Villa, è ispirato a Rupert Everett, e ciò contribuisce alla sua natura di latin lover (benché si innamori perdutamente di ogni “fidanzata del mese”).



Jeans Levi, scarpe Clarks, giacca nera e camicia rossa, Dylan abita a Craven Road 7 con l’assistente e amico Groucho, e guida un maggiolone bianco targato DYD 666 (la sua professione non ripaga molto ed è sempre in bolletta). Vegetariano, animalista, ex alcolista, Dylan soffre di molteplici fobie; per svagarsi suona il clarinetto (anche se l’unico pezzo che conosce è il Trillo del Diavolo di Tartini), costruisce un modellino di un antico galeone, e tiene un diario a mano con una penna d’oca, refrattario com’è a ogni tecnologia. 
Molto sarebbe da dire su una storia ormai quasi trentennale del personaggio, ma non vogliamo privarvi del piacere della scoperta: tutto quello che dovete sapere è che di recente l’ispettore Bloch, il fido amico e confidente di Dylan a Scotland Yard, è andato in pensione, e per l’investigatore dell’incubo è iniziata una nuova vita e tempi molto difficili. Il resto, scopritelo in edicola (e, per i dettagli, su Chinauti, ogni mese).

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