Cari chinauti,
come state?
Siete stati tutti nello scorso fine settimana a Lucca?
Oggi vi racconto quella che è stata la mia personalissima esperienza di quest’anno nelle ridenti terre toscane.
Quest’anno per motivi vari, si è deciso di dedicare solo un giorno alla manifestazione ed il giorno scelto è stato il sabato 02 novembre. Quindi si è tornati alla modalità di anni orsono: levataccia al mattino, viaggio verso Lucca per poterne assaltare le mura di prima mattina, all’apertura degli stand, in modo tale da non perdere neanche un minuto della preziosa giornata. Come ben sapete tutti voi, che almeno una volta avete varcato le porte delle mura della città toscana, tanto c’è da vedere, tanto c’è da girare, tanto c’è da comprare.
Sapevo dunque che l’impresa sarebbe stata dura, ma ero desideroso di assaporare un poco di quell’atmosfera che tanto mi piace. Si tratta di un misto di colori, odore di carta, tavole originali appese, vestiti strani, chiacchiere con disegnatori o sceneggiatori, passi, mannaggia quanti passi, la cornice di una città davvero evocativa, acquisti fatti e acquisti che si vorrebbero fare che la ragione impedisce di fare (meno male)…Lucca è tante cose, non solo queste.
A tutte queste cose quest’anno se n’è aggiunta una nuova: Lucca è caos!
Non intendo usare la parola caos con un’accezione positiva di entropia creativa o altro. Lo intendo come troppo confusionaria. Ora cerco di sviluppare meglio questo concetto perché non vorrei ci fossero dei fraintendimenti. La magia di Lucca è sempre quella, credo solo (per l’esperienza che ho vissuto io) che la manifestazione abbia raggiunto una massa critica tale (e meno male che lo ha fatto) da permettere un nuovo balzo in avanti per l’organizzazione.
La mia esperienza è stata quella di una manifestazione a tratti non vivibile. Non godibile. Non fruibile.
Forse varrebbe la pena aggiungere qualche nuova piazza alla manifestazione, distribuendo maggiormente la superfice, mantenendo l’affluenza di persone, se ne avrebbe una minore densità di persone che affollano gli stand. Ma questo potrebbe essere solo un’idea. Lo studio dei percorsi di accesso all’area games non si dovrebbero incrociare in maniera incontrollata con quelli del flusso di persone che abbandona i games per muoversi altrove. In ogni caso, posso solo immaginare che a scrivere su di un blog siano capaci tutti mentre ad organizzare un tale evento non sia una cosa semplice. Per cui spero che queste righe siano intese per quello he vogliono essere: non uno sfogo, ma l’inizio di una discussione costruttiva.
Ma veniamo alla mia giornata a Lucca Comics and Games 2013. Arrivo per le 9:00 alla biglietteria di porta san Donato. Passeggiata fino a piazza Napoleone. Tutti gli anni inizia da lì Lucca Comics. Dopo un primo giro, tutto sommato rapido, per farsi un’idea degli stand., torno allo stand della Pavesio per salutare Mario Checchia (che tutti gli anni ci accompagna con uno stand a Peveragno Comics) e Marco Natale (ospite di Peveragno Comics nel 2011), di cui prendo “Bacon – Roma 1937”. Mentre Marco disegna sulla seconda di copertina chiacchieriamo piacevolmente (prossimamente potrebbe esserci un’intervista proprio a Marco Natale su questo blog, vedremo). Sempre allo stand Pavesio trovo “GATE 22 vol. 1 - Il domani altrove” di Pierpaolo Rovero, l’ospite d’onore dell’edizione 2013 di Peveragno Comics. Passo poi a prendere i numeri 12 e 13 di Anno Domini, una serie scritta da Mirko Perniola (che ultimamente sta lavorando pesantemente in casa Bonelli – Nathan Never, Zagor e prossimamente anche Martin Mystère) e disegnata da Cristian Baldi.
Una serie davvero carica, umoristica che però mantiene molto la base storica degli eventi o delle tradizioni. Il numero di quest’anno poi è a colori, forse non un lavoro eccelso in fatto di colorazione, ma va bene così. Fatto questo ho trovato lo stand della Artist Alley 2, che nasconde sotto questo pseudonimo Alessandro Bocci e Fabiano Ambu. Avevo prenotato su internet e sono passato a ritirare una copia (con tanto di disegni correlati) di Ordo Templi. Alessandro è uno dei miei disegnatori preferiti dai tempi di Lazarus Leed e seguo il progetto Ordo Templi dai suoi esordi. Sono stato molto felice di avere tra le mani questo lavoro e spero di avere notizie in merito molto presto. Vi terrò sicuramente aggiornati in merito, statene certi. Fatto questo ho preso una copia di Arcana Mater, una ristampa dei lavori pubblicati da Manfredi Toraldo per la Scarabeo.
Finito.
Ebbene sì.
Il resto della giornata l’abbiamo passata, mia moglie ed io, a girovagare da uno stand all’altro, spingendo gente, facendoci largo tra la folla per poter osservare i vari stand, per poter provare ad entrare ai games (abbiamo provato tre volte ad entrare all’area games, ed alla fine siamo riusciti ad entrare alle 17:00 per uscirne alle 17:30 – incredibile, non era mai successo).
Nota positiva, occorre dirlo, è stata questa: data l’impossibilità riscontrata di accedere con una certa serenità agli stand, mia moglie ed io abbiamo optato per una sana visita alle mostre del palazzo ducale (davvero molto belle, tutte) e poi per un momento di relax alle conferenze. Non sapevamo cosa aspettarci e cosa ci siamo beccati?
La prima conferenza è stata questa: Lucca Comics presenta: Bànghete - Sergio Bonelli Editore: 65 anni di officina culturale. Incontro con 65 anni di storie Bonelli. Partendo da Castelli e Berardi per passare da Tito Faraci per arrivare a Recchioni, sentendo anche Paolo Bacillieri con un intervendo fuori conferenza di Ivo Milazzo. Davvero meravigliosa!
E poi un’altra conferenza interessantissima: Lucca Comics presenta: Comics Talks VIII - Raccontare per dire (e per non dire) - Il volto nascosto della narrazione: tre esperienze di racconti indiretti, laterali, enigmatici. L’intervento di Gipi ci ha colpito così tanto, è stata così personale, che non abbiamo resistito e siamo andati a prendere il suo ultimo lavoro “Una storia”.
Questa la mia Lucca Comics and Games 2013.
E la vostra?
Al prossimo fumetto!
cHiNaUti