Cari chinauti,
come state?
so di averlo già detto e ripetuto, e mi scuso se mi ripeto ancora una volta!
Se siete lettori di fumetti e di tanto in tanto vi farebbe piacere condividere con altri impressioni ed opinioni personali sui fumetti letti, fateci un fischio. Lo spazio virtuale di questo progetto è a disposizione di tutti quanti. Fatevi sentire!
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Qui sotto due righe, poche impressioni, sul terzo numero della serie fantasy delle Bonelli, Dragonero. Buona lettura!
DRAGONERO 03
Gli impuri
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Luca Enoch e Stefano Vietti
DISEGNI E COPERTURA: Giuseppe Matteoni
LETTERING: Marina Sanfelice
Avevamo lasciato i nostri eroi, all’ingresso del territorio degli impuri, di fronte ad un ponte fatto di pietre basaltiche levitanti, ed è proprio qui che li troviamo. Il numero entra subito nel vivo con lo scontro tra N’agha, l’impuro, che scaglia contro i nostri protagonisti i suoi due figli. Suo figlio, un colosso, un
concentrato di pura forza brutale, che per poco non stritola Gmor, e la figlia, un incrocio tra Wolverine e NIghtcrowler. Nel combattimento con quest’ultima i poteri di Ian, derivanti dall’uccisione del drago, si mostrano in tutta la loro efficacia, quanto possano essere utili. Lo stesso Ian sarà il salvatore della baracca uccidendo anche il colosso tutto muscoli e furia bestiale. Se ancora non avessimo capito chi è il più tosto della compagnia, ecco che, alla discesa in campo del padre N’agha, Sera e Gmor cadono addormentati in preda ai loro peggiori incubi, mentre Ian, sogna una sorta di sogno premonitore e si risveglia. Forse la resa dell’impuro è un tantino sbrigativa, ma tanto vale. Ian gli risparmia la vita in cambio dei segreti del Suanin. Troppo un figo. Troppo. In questa prima parte è davvero troppo, a parer mio, l’insistere di Vietti ed Enoch su questo concetto. Il segreto del Suanin (l’oggetto che permette di diventare invisibili e che i contrabbandieri stanno usando per eludere il blocco navale intorno all’isola degli orchi e consegnare loro il fango pirico) è stato recuperato. La prima parte si conclude e la seconda inizia. Myrva giunge alla città al limitare del confine meridionale dell’impero, ed in contra Khail (gradita sorpresa), appena tornato dall’Isola degli orchi. Proprio mentre i due si aggiornano reciprocamente sulle informazioni in merito alla guerra che sembra essere sempre più alle porte, si apre un siparietto simpatico: l’atteraggio e lo scambio di battute tra Ian, Gmor e Sera che portano a terra, un poco rocambolescamente, la nave volante di Alben. A capo delle operazioni del blocco navale c’è un personaggio sicuramente carismatico, ma decisamente temporeggiatore. Dalla riunione saltano nuove fuori direttive per i nostri amici: grazie al segreto del Suanin, bloccare le navi dei contrabbandieri e andare sull’isola degli orchi per cercare informazioni in merito alla dama nera, la figura oscura che sembra esserci dietro al fango pirico e alla ribellione degli orchi.
L’avventura continua dunque con lo smascheramento di una nave invisibile, l’abbordaggio, un attacco di una lancia degli orchi che con due siluri (mmm…non mi è piaciuta troppo l’idea, anche se più che giustificata da disegni e progetti, non lo metto in dubbio) affonda la nave dei nostri eroi, che però fuggono con degli alianti ed arrivano sani e salvi sull’Isola degli orchi. Qui si imbattono in un villaggio di coloni raso al suolo, dove i segni del fango pirico sono più che riconoscibili. Si imbattono, dapprima in un gruppo di orchi predoni che vengono sconfitti, con un poco di difficoltà da parte del gruppo, che sembra mancare di coordinamento, e poi in un folto gruppo di amici di Gmor, che invitano Ian e compagni ad una riunione di saggi, che capeggiano la rivolta da parte degli orchi contro la dama oscura.
La quale nel frattempo, ci viene mostrata in compagnia dell’elfa oscura: i loro discorsi sono assolutamente paragonabili a quelli di Saruman nel Signore degli anelli. Non importa cosa sia sacrificabile, la cosa importante è raggiungere il potere, la cosa importante è lo scatenare una guerra che porti ad un nuovo ordine delle cose. Nuovo ordine che viene creduto sempre migliore di quello attuale.
Tutto è pronto. A questo punto tutte le pedine sono state mosse al fine di prepararsi allo scontro. Nel prossimo numero, l’ultimo di questa prima, lunga storia di Dragonero, ne gusteremo la conclusione.
Di questo numero ho apprezzato molto la costruzione: diversi gli episodi ben collagati tra loro, il buon bilanciamento tra azione e discorsi tra i personaggi, l’alternarsi di momenti seri e scanzonati. Quello che ho fatto più fatica, rispetto ai numeri scorsi, è stato il digerire l’uso della tecnologia. Apprezzo molto la tipologia dei personaggi delle tecnocrati, ma ho trovato davvero inaspettato e poco gradito l’uso di siluri, lanciati dalla lancia degli orchi.
I disegni di Matteoni li ho trovati più altalenanti rispetto ai numeri scorsi. Nella stessa tavola si passa magari da un ripasso a china sottile e fine, ad un ripasso pesante. Ogni tanto mi sembra che le proporzioni tra Gmor e Ian cambino da una pagina all’altra. Per contro ci sono passaggi davvero molto belli e dettagliati. Non lo so, non mi ha ancora convinto del tutto.
Inutile però dirvi che non vedo l’ora di leggere il finale di questa storia nel prossimo numero.
Al prossimo fumetto!
iSmAeLe
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