La copertina del fumetto |
REBECCA (SEI TU)
Davide Osenda
001 Edizioni
Buon salve a tutti quanti cari amici chinauti, come ve la passate? Quest’oggi per me è un grande piacere potervi scrivere e conversare un poco con voi in merito a questo fumetto: è un piacere perché si tratta di un bel fumetto e poi perché Davide è un amico, una persona che ho la fortuna di conoscere di persona, in quanto, più di una volta ha partecipato a Peveragno Comics. Ma non vi tedio oltre con chi conosce chi e come e cerco di addentrarmi subito nell’ultima opera di Davide.
Inizio con il dirvi questo: personalmente ho letto il fumetto due volte. La prima volta ho cercato di fare attenzione maggiormente ai disegni, alla composizione della tavola, ai colori, etc. e sinceramente non mi sono soffermato troppo sui testi e sulla storia in sé. La seconda volta, invece, ho decisamente prestato maggiore attenzione al testo, alle parole, al filo logico che lega il discorso.
Partiamo dunque dalla parte “grafica”, la prima su cui mi sono soffermato: vi posso raccontare che come già per la sua prima storia, Davide è decisamente a suo agio nell’uso dell’acquarello, lo dosa con molto effetto e la resa mi è piaciuta molto. I colori scelti sono davvero evocativi di sentimenti, emozioni e sogni. La composizione delle tavole alterna schemi relativamente classici con schemi o meglio non-schemi che sposano in maniera sottile l’andamento della storia. Per quanto riguarda ancora la parte “grafica” condivido ancora la sorpresa, passando di vignetta in vignetta, nell’incontrare il liceo di Cuneo (tra l’altro mi è piaciuta molto l’idea di tenere fissa l’immagine della scuola modificandone la colorazione per dare l’idea del cambio della luce e del tempo che trascorre), i portici di via Roma, Piazza Galimberti, i portici di piazza Virginio e altro ancora della città di Cuneo. Davvero bellissimo e strano vedere una storia ambientata in una città in cui vai da fare la spesa, a passeggiare. Personalmente, questo piccolo espediente, ha reso la storia ancora più coinvolgente di quanto non abbia già fatto la narrazione in sé.
E veniamo ora alla storia: mentre in Ultima lezione a Gottinga (prima opera di Davide, che se non avete letto, siete out!) Davide ci parlava di matematica e di infinito, in questa sua seconda opera ci porta per mano nel campo della psicoanalisi. Argomenti leggeri, ne convengo! Eppure, come già fatto nella sua prima opera, Davide, si conferma assoultamente a suo agio con queste tematiche importanti e svela al lettore, anche il più disattendo, una sua grande dote, un suo grande dono: quello di riuscire a rappresentare in forma grafica, in segno, in di-segno, concetti anche complicati. L’immagine a servizio del testo, il testo a servizio delle immagini. Il connubio di cui vive l’arte del fumetto! E non penso di esagerare, sapete? Provare, o meglio, leggere per credere!
Osenda ad all'edizione 2011 di Peveragno Comics |
La storia sembra divisa in due grandi parti: la prima in cui ci viene mostrata la vita quotidiana della protagonista, la sua parte razionale che si manifesta, decide, vive. In questa parte scopriamo che Rebecca è la nipote del protagonista di “Ultima lezione a Gottinga” che qui viene rappresentato vecchio e su una sedia a rotelle. Nella seconda parte, invece, prende decisamente spazio la parte inconscia, onirica della protagonista. Ecco che dunque i suoi sogni prendono forma di una lezione, di un dialogo con se stessa. Un dialogo tra le due parti di lei. Quella cosciente e quella non cosciente, quella conscia e quella inconscia. Ci sono alcuni passaggi che sono davvero accattivanti. Il metodo poi della narrazione, con… chiamamola “la professoressa” che tiene la lezione nel sogno di Rebecca, che guarda dritto a te che leggi, come se guardasse a Rebecca, aiuta ad immedesimarsi nella storia davvero in profondità!
Potrei riportare qui tutte quelle parti della storia che mi sono piaciute tantissimo, parti che parlano dei primi testi scritti dall’uomo, parti che riguardano la passeggiata in cui la parte conscia si spinge nel vasto territorio desertico della parte inconscia solo per incontrarla, per tenderle la mano, la parte…ok la smetto! In fondo anche voi dovete leggerlo, vero? Perché lo leggerete anche voi, non è vero?
Il sottoscritto lo consiglia davvero molto!
Al prossimo fumetto!
iSmAeLe