sabato 16 marzo 2013

HULK E I DIFENSORI 9



Un buon sabato a tutti i clandestini che in questo week-end hanno deicso di intrufolarsi sulla nostra ammiraglia Fumetto: come state?
Io, che sono il Mozzo, molto bene e ho proprio voglia di regalarvi questa nuova recensione! Buona lettura!


Le solite quattro storie per il mensile più Verde di tutti, con la seconda parte di Sempre Arrabbiato per le avventure dell’Hulk “classico”, l’inizio di un nuovo ciclo narrativo per l’Hulk Rosso dall’imbarazzante titolo La Profezia dei Maya, il nuovo capitolo delle avventure dei Difensori… e poi andate a leggere sotto!
Avevamo lasciato il nostro caro Hulk Verde sott’acqua, all’interno di una città atlantidea e con un bel buco chirurgico in mezzo al petto… ed è proprio lì che lo ritroviamo, intenzionato a salire in superficie per continuare a seguire le mosse del suo psicopatico alter-ego Bruce Banner assieme a una misteriosa dottoressa atlantidea; Hulk scopre che attraverso il buco la dottoressa gli ha impiantato la pietra magica che tiene in vita la città: mentre il nostro incazzatissimo eroe cerca di tornare in superficie, quindi, gli altri abitanti gli si oppongono gettandogli contro qualsiasi tipo di creatura degli abissi abbiano sottomano!
Uscito finalmente dall’acqua, Hulk scopre che la dottoressa è in combutta con Banner quando questa lo seda magicamente, facendogli perdere il controllo sul proprio corpo: il Gigante di Giada si troverà quindi a risvegliarsi un’altra volta di soprassalto… ma nello spazio profondo!!!
Continua una delle storie più pazze e assurde che io abbia mai letto, con una nuova e sonante dose di azione, rabbia e umorismo; Jason Aaron prosegue la narrazione senza dare un attimo di respiro al lettore (o a Hulk, se per questo!), riducendo ancora una volta al minimo le spiegazioni e i dialoghi inutili: per ora ci piace parecchio, questo modo di fare… ma prima o poi, Jason, qualcosa di preciso dovrai dircelo!
Peculiare il cambio di disegnatore, che non è più Steve Dillon ma Pasqual Ferry; non mi lamento di certo (Ferry è di certo più adatto di Dillon per una storia del genere), e anzi mi piacerebbe continuasse a seguire lui il ciclo narrativo… staremo a vedere con il prossimo episodio “spaziale”.




Ma andiamo ad aprire la parentesi Rulk… questa volta meno penosa del solito!
Chiamato in causa da Rick Jones (amico di Bruce Banner e Capitan America e capace di trasformarsi nel potentissimo Bomba-A), Rulk unisce le proprie forze con il gruppo canadese Alpha Flight, per investigare sulla comparsa improvvisa di un tempio Maya tra i boschi nordamericani: Rulk, Bomba-A, Machine Man, Guardiano, Snowbird, Sasquatch, Puck, Marrina, Aurora e Sciamano si avvicinano quindi al tempio, sfidando gli spiriti maligni al suo interno (i quali si impossesseranno di Sasquatch, togliendo al gruppo uno dei suoi elementi più forti).
Ok, so che l’equazione Jeff Parker+Canada+Maya= estrema cazzata era per me molto facile da fare… ma devo dire che l’episodio non è niente male; prima di tutto, non si prende particolarmente sul serio, e questo in alcuni casi è un bene: è poi lineare, semplice e ricca di azione… per non citare il fatto che ha come co-protagonisti l’Alpha Flight, uno dei supergruppi meno conosciuti e più interessanti del Marvel Universe!
Un plauso va anche fatto ai disegni di Dale Eaglesham, che si dimostrano certamente adatti al tipo di storia e ottimi per rappresentare le numerose scene d’azione.

Ed eccoci finalmente arrivati al nuovo episodio delle avventure dei Difensori, il supergruppo mistico che nel numero precedete era stato scaraventato indietro nel tempo e nello spazio assieme al potente artefatto magico conosciuto come “motore Concordance”; ritroviamo il Dottor Strange, Iron Fist, She-Rulk, la Gatta Nera e Silver Surfer in una Terra parallela nella quale la lotta tra S.H.I.E.L.D. e H.Y.D.R.A non è ancora terminata, impegnati nel mettersi in contatto con il Nick Fury di quel mondo: chiaramente, i servi del Barone Strucker si mettono in mezzono e nel caos che si scatena Silver Surfer utilizza il motore Concordance per farli “tornare a casa”… spostandoli invece in un nuovo mondo parallelo.
Nonostante sia totalmente ininfluente ai fini della trama, l’episodio è molto pregevole perché ricco di spunti divertenti e strizzate d’occhio ai Marvel-fan vecchi e nuovi: Matt Fraction sembra divertirsi parecchio, anche con le scene d’azione, estremamente dinamiche e semplicemente affascinanti.
Proprio come Fraction, ottimo lavoro fa anche la coppia Jamie McKelvie e Mike Norton, che con i propri disegni precisi e concitati riescono a seguire perfettamente la sua narrazione.
Di solito lascio questo piccolo angolo per le considerazioni finali, che questa volta riguardano una storia breve con protagonista il Dottor Strange; vi dico solo due cose: perla assoluta dell’albo e… James Steranko!

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