Buongiorno a tutti, cari naviganti del Mare della China!
Io sono il Mozzo, e come sempre vi propongo una nuova recensione supereroistica... non sentite il suo di "raggi repulsori", in lontananza???
Boh, sarò io.
Un numero davvero ricco, questo cinquantanovesimo, che ci presenta la quarta e la quinta parte de La lunga discesa (lo scontro tra Iron Man e il Mandarino), le prime due di Esame finale per l’Accademia Vendicatori e la quinta e ultima parte di IRON MAN: La Fine.
I nuovi capitoli de La lunga discesa continuano a mostrarci parallelamente le vicissitudini dei vari personaggi; vediamo quindi Ezekiel Stane che si “scontra” con il Mandarino prendendole di santa, Doug Johnson che entra alle HAMMER Industries con Sasha Hammer come ostaggio, i membri della Stark Resilient che si riprendono dopo l’attacco di Spymaster e Tony Stark che abbandona la guida dell’azienda soltanto per poi venire attaccato dai nuovi Distruttore e Chemistro: a salvarlo interverranno Pepper Potts/Rescue e, ovviamente, il “nuovo Iron Man”/Rhodey Rodhes. Nel finale, vediamo Sasha Hammer chiudere i conti con Johnson facendogli perdere ben più che il controllo dell’armatura Detroit Steele, ma alziamo anche il velo su un elemento narrativo davvero sconcertante: il Mandarino ha il controllo della mente di Tony fin da quando ha cercato di cancellarsi la memoria… ovvero da almeno due anni (narrativi)!
Eh sì, la battaglia (fino a ora indiretta) tra Iron Man e il Mandarino si sta rivelando sempre più intricata… e, diciamocelo, le prospettive che il primo ha di sconfiggere il secondo sono purtroppo molto basse.
Ma stiamo parlando di Tony Stark, quindi non disperiamo!
Davvero nulla da eccepire alla regia di Matt Fraction, che fila liscia come l’olio (ma senza particolari exploit) e ci regala anche un bel combattimento, quello tra il “nuovo Iron Man” e la coppia Distruttore/Chemistro: vedere Tony Stark salvato da Iron Man allo scopo di nascondere la sua identità e i suoi piani è qualcosa di già visto, ma è davvero gustoso scoprire le varie particolarità della nuova armatura. Molto interessante il colpo di scena finale, che mette Tony in una posizione di ulteriore svantaggio… ma dove ci condurrà, realisticamente, una svolta come questa?
Ultimo appunto sui disegni di Salvador Larroca, che anche questa volta non sono riusciti a piacermi: ve lo giuro, mi sforzo ogni volta, ma al di là di armature e robottoni davvero non li digerisco!
Se pensate che questo sia un nuovo capitolo bello gustoso dell’Accademia Vendicatori, non vi sbagliate; anche questa volta, trattando una vicenda indirizzata solo apparentemente a un target adolescenziale, Christos Cage riesce a toccare temi importanti come l’accettazione e il sacrificio in nome delle persone che si amano: certo, niente di particolarmente nuovo, ma la serie è comunque un’isola felice in cui azione concitata e momenti di riflessione si amalgamano alla perfezione.
Qualsiasi complimento all’opera di Tom Grummett sarebbe poi sprecato, dopo gli ottimi lavori che sta proponendo da un paio di mesi a questa parte!
Tralasciando la quinta parte di IRON MAN: La Fine, che come al solito non leggo con reale attenzione, si può dire che questo nuovo numero di IRON MAN E GLI AVENGERS porta in grembo molte buone speranze per il futuro (tra le avventure dell’Accademia e il proseguo dello scontro Iron Man/Mandarino), ma anche di paure (PROPRIO per lo scontro Iron Man/Mandarino): certo, Matt Fraction ha già dimostrato di poter fare grandi cose con l’Uomo di Ferro, ma il pericolo “troppa carne al fuoco” è sempre lì in agguato…
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