martedì 26 marzo 2013

THOR 167 e 168

Vi è mai capitato di leggere una storia in cui si parla principalmente di un certo personaggio, e di trovare molto più curiose, molto più particolari, molto più interessanti le poche pagine che l'autore dedica ad un personaggio minore, diciamo di secondo piano, diciamo uno che non darebbe il titolo al libro?
E se la cosa succedesse ad un fumetto?
Se vi è mai capitato, sono sicuro che capirete quanto sto per scrivere...

Parliamo di THOR E I NUOVI VENDICATORI 167 e 168
Di questi due fumetti, credo, la cosa maggiormente importante da ricordare siano le storie dei nuovi vendicatori. Sia le storie di Thor sia quella di Loki, lasciano decisamente il tempo che trovano e non ne parlerò in questo mio commento. Parlando invece dei nuovi vendicatori, se vi ricordate, la volta scorsa vi avevo parlato di come molto tempo fa, la Fenice fece visita alla terra e in quell’occasione una giovane donna dai capelli rossi addestrata nella mistica città di K'un-L'un dal maestro Yu-Ti divenne il nuovo / la nuova Iron Fist. Dopo aver combattuto contro la Fenice, se ne andò (e qui la faccio molto molto semplice, perché il discorso tra la Iron Fist / Fenice ed il maestro Yu-Ti è molto intenso e particolare). Questo  successe anni e anni orsono. Oggi, nella stessa città mitologica un’altra giocane donna dai capelli rossi è giunta. Si tratta di Hope Summers. Portata lì dai Vendicatori. Ribelle, adolescente, e scanzonata risulta difficile da inquadrare anche per il nuovo maestro Yu-Ti. Anche lei però deve essere addestrata. Anche lei dovrà, in qualche modo, affrontare / accogliere la Fenice. Nella visione che, insieme, hanno Hope e Yu-Ti vedono però anche un'altra cosa. Un ragno. Ecco come mai viene scelto come addestratore di Hope, niente meno che l’Uomo Ragno. L’addestramento dura il tempo di poche, bellissime, pagine. Uno scambio di battute al fulmicotone tra i due. Dapprima, l’irrequieta Hope aggredisce l’attonito Uomo Ragno (anche lui stranito di poter essere stato scelto come maestro). Lei che è stata addestrata da Cable, Wolverine e Ciclope, cosa potrà mai ancora imparare dall’Uomo Ragno. Una cosa banale, che trasformerà Hope, che nessuno le aveva mai detto. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Questo è quanto la giovane mutante doveva imparare dall’Uomo Ragno. Una storia davvero ben disegnata, colorata, sceneggiata. Credo un momento cardine per quanto riguarda il maxi-evento AVX…anzi, leggendo AVX 5 ne sono praticamente certo.
La storia denota davvero una grossa linea di demarcazione: Hope prima e Hope dopo. Una Hope adolescente, una Hope matura.
Nella seconda storia ci troviamo invece ad Utopia. Siamo nelle prigioni di Utopia, dove, dopo l’assalto dei Vendicatori, in cui Hope viene prelevata e portata via, sono stati fatti dei prigionieri: la Donna Ragno, Like Cage e Occhi di Falco. Ovviamente i tre non si rassegnano e tentano la fuga. Ci riescono. Fuggono. E proprio nel momento in cui sono convinti di avercela fatta, la simulazione di Danger si interrompe. I tre prigionieri tornano alla realtà dove vengono messi al corrente sulla loro situazione. Sono prigionieri e lo saranno ancora per lungo tempo. La simulazione viene ri-avviata ed la storia comincia un’altra volta. In prigione, i tre non si rassegnano alla fuga…
Una pena terribile vero? E lo so. Qui lo dico e qui lo nego (non ditelo al Mozzo, intesi?): forse, e dico forse, gli X-Men stanno un poco, forse, esagerando.
Grandissima storia anche questa. Anche questa legata ad AVX. Anche per questa storia: ottimi disegni, ottimo soggetto, ottima sceneggiatura.

Queste erano le storie del numero 167. Passando al numero 168 vi dico che ho trovato molto molto bella sia da un punto di vista grafico, sia di soggetto, sia di sceneggiatura, la storia. Parliamo di una storia in cui gli Illuminati (Cap, Iron man, Dottor Strange, Professor Xavier e Reed – mister Fantastic – Richard e Namor) si ritrovano, si riuniscono, per parlare della situazione attuale. Per parlare della guerra tra X-Men e Avengers. Ovviamente tutti attendono l’arrivo di Namor, che arriverà solo nel finale, per parlare direttamente con Cap (i due facevano parte del gruppo che negli anni 40 sconfisse i nazisti nella grande guerra). Graficamente i primi piani dei vari personaggi sono davvero d’impatto. Vedere il professor Xavier perdere le staffe non ha prezzo. Sentire Reed Richards parlare di quello che sta succedendo come di una cosa non necessariamente negativa (occorrerebbe guardare le cose da altri punti di vista), è davvero intenso. Ed infine, Namor e Cap a confronto (solo verbale questa volta) è il degno finale di questa bellissima storia. Per leggere la seconda storia dei New Avengers, si consiglia di aspettare il finale di AVX6…e allora aspetteremo…

i S m A e L e

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