venerdì 15 marzo 2013

IRON MAN E GLI AVENGERS 60



Un saluto a voi, clandestini e vecchi lupi del mare della China: io sono il Mozzo, e con il portafoglio che piange perchè il fumetto di cui voglio parlarvi oggi è diventato quindicinale, vi auguro una buona lettura!

Con il primo numero quindicinale del mensile, la Casa delle Idee ci propone quattro nuove storie; le prime due parti de Il Futuro, nuovo ciclo narrativo dedicato allo scontro Iron Man/Mandarino e l’episodio tre e quattro di Esame Finale, con il sempre mirabolante gruppo dell’Accademia Vendicatori.
Inizia con un salto temporale di 6 mesi, Il Futuro di Tony Stark, Iron Man e della Resilient; il primo è rinchiuso in uno dei campi di lavoro del Mandarino, impegnato a costruire assieme all’ormai demente Ezekiel Stane i suoi TitanoMech (macchine gigantesche e futuristiche), mentre il secondo è ancora impersonato da Rhodey Rodhes, ex-pilota dell’armatura War Machine che tutti credono morto: la Resilient, infine, procede con la sua “democratizzazione della supertecnologia” e presente al mondo lo SWARM, una sorta di nube di processori atomici targati Stark, che intende mettere a disposizione di tutti.
E mentre Iron Man e Rescue (ovvero Pepper Potts, ex-segretaria di Tony) si battono contro i supercattivi gestiti dal Mandarino e i Detroit Steele Corps delle Hammer Industries, Tony libera Ezekiel Stane dal controllo mentale del Mandarino stesso… preparandosi con lui a reagire al suo strapotere.
Matt Fraction prosegue con quello che si sta rivelando uno dei cicli narrativi in assoluto più intricati e complessi dell’Uomo di Ferro da qualche anno a questa parte, mostrandoci quelle che sembrano davvero essere le fasi finali dello scontro tra Tony e il suo arcinemico, il Mandarino; è davvero gustoso vedere il nostro beniamino in una condizione di assoluta inferiorità (che comunque non gli fa perdere la voglia di riscattarsi e, infine, prevalere), come lo è seguire le mosse della Resilient senza il proprio fondatore o quelle delle Hammer Industries alle prese con il collasso dei propri legami con l’esercito americano: ho come l’impressione che saranno proprio Justin e Sasha Hammer a rimetterci principalmente, alla fine della storia.

Il salto temporale non è di alcun disturbo al lettore, anzi rende il tutto più credibile e interessante; peccato per il nuovo Iron Man e per Rescue, poco presenti all’interno dell’albo… ma il loro rapporto lascia ben presagire per il futuro: davvero interessante, infine, l’ennesima rivisitazione delle origini del Mandarino, che spiegano la vera natura dei suoi 10 anelli, rendono più chiaro il motivo della costruzione dei suoi TitanoMech.
Questa volta, niente da dire sui disegni di Salvador Larroca: semplicemente ottimi!

Ma passiamo a parlare dei due nuovi episodi targati Accademia Vendicatori, quelli di Esame Finale.
Avevamo lasciato i nostri giovani eroi, per la maggior parte privi di poteri, nelle grinfie di Jeremy Briggs, industriale adolescente deciso a privare eroi e criminali delle loro abilità per poi ridarle soltanto “a chi dimostri di meritarle”; sconfitti due dei suoi tre scagnozzi, Hazmat, Mettle, Rettile, Finesse, Tigre Bianca, X-23, Striker, Lightspeed e Vail recuperano i poteri attaccando simultaneamente Briggs e la giovane Incantatrice: i due si dimostrano avversari ostici, ma il vero problema sono i missili carichi del composto capace di cancellare i poteri che Briggs ha lanciato nell’atmosfera... riusciranno i nostri giovani eroi a impedire al folle industriale di dominare il mondo?

Elogiare ANCORA Christos Cage sarebbe superfluo… ma è comunque d’obbligo!
Parola mia, la terza parte di Esame Finale è in assoluto la più bella storia che io abbia mai letto dell’Accademia Vendicatori; tantissima azione, sentimenti forti e veri, colpi di scena piccoli e grandi e una buona dose di magia e misticismo: davvero questo episodio non ha un difetto! Complimenti Cristos!
Buono anche il secondo capitolo, che è però incentrato principalmente sullo scontro tra l’Accademia e Briggs: un’altra bella dose di sana azione, che tanto male non fa.
Complimenti anche ai due disegnatori dei capitoli e soprattutto ad Andrea di Vito, che si dimostra semplicemente perfetto per la storia… anche meglio dell’ormai onnipresente Tom Grummett.

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