martedì 12 febbraio 2013

CHI E': CAPITAN AMERICA

Un augurio di buona giornata dal vostro Mozzo, che ha appena finito di spalar via la neve dalla vedetta e scrostare il ghiaccio dal ponte, e può sedersi qui con voi in tutta tranquillità a discutere di uno dei personaggi più importanti del Marvel Universe; dopo Iron Man, oggi è tempo per il "CHI E' " di... Capitan America!
Buona lettura!

Ma abbiamo davvero bisogno di un CHI E’ su Capitan America?
Del parlare di un personaggio così esagerato, ridicolo e assurdo?
Se queste sono le domande che vi sono venute in mente leggendo il titolo… sì, ne avete bisogno.
Capitan America, alias Steven “Steve” Rogers, nasce nel 1941 per la Timely Comics dalla mente e dalla penna di Joe Simon e Jack Kirby e dopo anni di vita editoriale durante la Seconda Guerra Mondiale, subisce una pesante battuta di arresto, che termina quando Stan Lee decide di inserirlo nel mensile The Avengers, rendendolo adatto alla società anni ’60. E’ quindi sempre stato personaggio di punta del Marvel Universe. Leader dei Vendicatori e punto di riferimento degli eroi in tempo di crisi, è un vero e proprio uomo fuori dal tempo; Steve possiede capacità fisiche a livello olimpionico ed è dotato di uno scudo praticamente indistruttibile: ha votato la propria vita a difendere gli ideali americani nello scontro con i fascismi, sia nel ’43 che al giorno d’oggi (a cui arriva dopo anni di ibernazione nel Mar Baltico).
La storia scelta per questo CHI E’ è Vendicatori D.I.V.I.S.I., di Brian Michael Bendis.
Nel suo svolgersi, gli eroi si trovano a dover affrontare una serie di terribili disgrazie, che li colpiscono rapidamente; la loro storica base (la Villa dei Vendicatori) viene fatta esplodere dopo il ritorno dalla morte di un ex-membro, Iron Man viene licenziato da segretario della difesa dopo essersi presentato ubriaco alle Nazioni Unite, la Visione torna sulla Terra assieme a cloni dell’androide superintelligente Ultron, She-Hulk perde il controllo e, infine, gli alieni Kree decidono di attaccare la Terra: tutto questo porta alla morte di Scott Lang (il secondo Ant-Man), della Visione e di Occhio di Falco. Grazie all’intervento del Dottor Strange i nostri riescono a comprendere come l’artefice di tutto sia Wanda Maximoff, la strega mutante Scarlet e uno dei membri più importanti del gruppo (capace di alterare la realtà con la magia); Wanda, uscita di testa dopo essersi ricordata della scomparsa dei suoi due figli gemelli messi al mondo magicamente, ha deciso di distruggere i propri ex-compagni colpevoli di averglieli strappati: il Dottore riesce a fermare Wanda e a darla in custodia al padre Magneto e al Professor Xavier, ma i Vendicatori decidono di sciogliersi.


Vendicatori D.I.V.I.S.I. non rappresenta solo un punto di svolta per lo sviluppo del Marvel Universe, ma considerato il ruolo che hanno i Vendicatori nella vita di Steve Rogers diventa importante per capire lui.
Con lo scioglimento del supergruppo e tutte le infinite vicissitudini che scaturiscono dal tradimento di Wanda, Cap si rivela semplicemente per ciò che è, un uomo vecchio e stanco, che si sforza di comprendere un mondo ormai al di là di lui: è tuo nonno che ti racconta vecchie storie, che cerca di inculcarti un po’di sale in zucca, che forse ha la mentalità più ristretta del mondo, ma per i propri ideali e le persone che ama non è disposto ad arrendersi. In nessun caso e contro nessun tipo di ostacolo.
E’ un uomo comune, che cercherà sempre di giudicare il mondo attraverso il proprio filtro personale, schierandosi poi di conseguenza e anche contro qualsiasi logica, se necessario.
I Vendicatori, per Capitan America, sono l’unico modo per dare un senso alla propria vita e sentirsi effettivamente utile; in Vendicatori D.I.V.I.S.I., Cap si rende conto però che per quanto cerchi di capirlo, il mondo gli sfugge dalle mani attimo dopo attimo: per sua sfortuna sembra l’unico capace di dare ancora valore agli ideali in un mondo che fa di pragmatismo e cinismo le due più sfarzose bandiere.
Dagli anni ’80 in avanti, i supereroi sono stati sempre tratteggiati con toni dark, noir, cupi, disfattisti e cinici… e non dico non si sia fatto un ottimo lavoro. Ma forse sarebbe tempo di ritornare a un eroismo probabilmente meno calato nella realtà, ma più autentico e intenso.
Smettiamola di considerare il Capitano un ingenuo, e cominciamo a vederlo per quello che è.
Un eroe. Vero.

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