lunedì 4 febbraio 2013

AVENGERS VS X-MEN 3

Un saluto e un augurio di buona settimana a tutti voi che vi nascondete nella sentina della nostra ammiraglia (si, sappiamo che ci siete!): io sono il Mozzo e questa è la mia nuova recensione... "rubata" al buon Ismaele!
Buona lettura!!!
La guerra tra Vendicatori e X-Men prosegue senza esclusione di colpi e, per la prima volta dal suo inizio, i Figli dell'Atomo raggiungono una vera e propria posizione di vantaggio.
Maledetti loro! A voi AvengersVSX-Men 3!
Eh già, AvengersVSX-Men 3 lo recensirò io, questa volta… mi dispiace per chiunque tifi i Figli dell’Atomo!
Ma basta chiacchere e andiamo a descrivere quel che accade nel Round 5 e 6; la vicenda parte dove si era interrotta quella del Round 4, ovvero sul Lato Blu della Luna (che, ricordiamo, nel Marvel Universe possiede un’atmosfera simile a quella della Terra): Capitan America, Occhio di Falco, Rulk, la Cosa, la Vedova Nera, Ciclope, Namor, Colosso, Magik ed Emma Frost si ritrovano faccia a faccia e iniziano a darsele di santa ragione! A interrompere lo scontro giunge la Forza Fenice in persona, che si prepara a possedere Hope; non tutto però va come previsto: Iron Man e Giant Man, infatti, hanno costruito una gigantesca armatura, che il primo utilizza per colpire la manifestazione della Forza Fenice frantumandola in 5 parti… che vanno poi a unirsi non a Hope, ma agli X-Men presenti. Nascono così i “5 della Fenice”, ovvero delle versioni superpotenziate di Ciclope, Namor, Colosso, Magik ed Emma Frost.



Ci spostiamo quindi in avanti di 10 giorni, in un mondo ormai cambiato dalla cosiddetta “Pax Utopia”, ovvero l’estensione del “dominio” dei mutanti su tutto il pianeta; i 5 della Fenice hanno provveduto a risolvere un gran numero di problemi mondiali (come il terrorismo e la fame): la Terra è in pace, ma i Vendicatori e il governo americano vedono tutto questo come una costrizione che alla lunga non porterà a niente di buono. Gli eroi più potenti della Terra raggiungono quindi Utopia per prelevare Hope, scoprendo però che i 5 sono più letali anche di Thor e sopravvivendo allo scontro grazie all’arrivo della strega mutante Scarlet; questa, che si intuisce essere capace di ferire i 5, porta via la giovane Hope: nel finale, Ciclope pronuncia due paroline che non lasciano presagire nulla di buono... “basta Vendicatori”.
Un numero davvero pregevole questo, nel quale finalmente i numerosi soggettisti ci mettono davanti alla prima, vera, svolta: la trasformazione di 5 X-Men in personaggi dai poteri divini intenzionati a cambiare il mondo secondo il proprio volere. La prima parte della narrazione (il Round 5) è ottimamente gestita da Matt Fraction, che non lesina sull’azione ma ci permette anche di seguire le emozioni della giovane Hope; la tensione è alta, le scene di ampio respiro affascinanti e il finale inquietante quanto basta per invogliare a continuare la lettura: era ora che si utilizzasse qualche espediente narrativo per rendere più interessante questa Royal Rumble tra Vendicatori e X-Men!
Il Round 6 (sceneggiato da Jonathan Hickman), invece, è molto meno denso di avvenimenti e azione ma non per questo meno coinvolgente: dato il salto temporale di 10 giorni, è sacrosanto che ci si prenda una pausa per spiegare quello che ha significato per il mondo la “Pax Utopia”. I dialoghi la fanno quindi da padrone, risultando in linea generale interessanti, ma in alcuni momenti anche pesanti e inutilmente aulici (vero Ciclope?!); il loro merito più grande è farci comprendere come la comunità dei supereroi sia totalmente spaccata dalla nuova realtà mondiale: importante è il fatto che Pantera Nera e Bestia, due personaggi che hanno da sempre sostenuto i Vendicatori, decidano di abbandonare la guerra per non intromettersi con il progetto dei 5 della Fenice.
Davvero interessanti sono poi la scesa in campo di Wanda Maximoff/Scarlet (finalmente!) e l’importanza sempre maggiore che sembra acquisire il Pugno d’Acciaio (che sia proprio Danny Rand/Iron Fist, dei Nuovi Vendicatori?): insomma, ho grandi speranze per il futuro… ma il terrore che stiano mettendo troppa carne al fuoco, purtroppo, rimane.
Per quanto riguarda il comparto disegni, nei due Round si alternano John Romita Jr. e Oliver Coipel.
Il primo, che non riesco a non amare, si dimostra ancora una volta pregevole nel gestire le scene d’azione e dissemina la vicenda di piccole chicche che aiutano la continuità narrativa (come per esempio l’armatura di Iron Man che si innesta sul suo corpo progressivamente vignetta dopo vignetta).
Coipel confeziona invece un Round 6 che non permette di districarsi in scene d’azione particolarmente concitate, ma di soffermarsi sui personaggi e sulla loro espressività (cosa che, bisogna dirlo, gli viene molto bene): mozzafiato le scene epiche in cui i 5 della Fenice rimettono a posto i mali del mondo!
In entrambi i Round, ottimo l’uso dei colori da parte di Laura Martin.
AVX 3 è quindi (probabilmente) il numero più pregevole tra quelli pubblicati, ricco di spunti narrativi, di rimandi alle altre serie del Marvel Universe e di colpi di scena capaci di spostare la narrazione verso rotte inaspettate; non so dove ci porterà e soprattutto come, ma mi rimarranno comunque in testa le riflessioni profonde di questo capitolo, riguardanti la gestione del potere, il dolore e quanto cambi le persone e la fragilità e debolezza dell’essere umano… che migliora solo sbagliando e imparando dai propri errori.

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