Carissimi, sono Ismaele, un membro di questo simpatico equipaggio. In questo periodo c'è stata la grandissima e famosissima fiera del fumetto ad Angouleme. Terminata tra polemiche, grandi autori, mostre e pubblico. Nel grande mare della china, in ogni porto, su ogni nave non si parla d'altro. Potevamo essere da meno noi? Sì! Ecco che allora vi vorrei proporre la recensione dell'ultimo fumetto appena appena finito. Davvero un fumetto consigliatissimo, un personaggio scoperto da poco. Una coppia d'autori di qualche anno fà, ma attualissimi.
IL COMMISSARIO SPADA 2
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Gonano
Disegni: Gianni De Luca
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Gonano
Disegni: Gianni De Luca
Se il passaggio dal numero 01 con la raccolta delle prime storie a questo numero 02 con la raccolta di altre storie è stato così profondo e maturo c’è davvero da ben sperare per i prossimi numeri. Questo numero, credo si capisca già dalla prima frase, mi è piaciuto molto. Tre storie: un uomo di fegato (1971), il caso della freccia (1972) e Geronimo (1973). Il segno di De Luca appassiona di storia in storia, un ripasso a china ben pesato. Alcune tavole in particolare in cui i personaggi sono immersi nei loro incubi personali, sono psichedeliche e oniriche. Davvero fantastiche. Sempre con maggiore frequenza si vedono sperimentate quelle tecniche rappresentativo-narrative che utilizzerà poi nella trilogia shakesperiana. Che grande disegnatore. Veniamo ora alle storie. La prima, “un uomo di fegato” è una storia di passaggio, in qualche modo mi è parso prepari alle due grandi storie che seguiranno. Protagonista sarà il Commissario che ci viene dipinto come l’eroe, l’astuto, il vincente, tesi che poi nelle prossime storie, soprattutto nell’ultima verrà messa in discussione da varie vicende della storia. Un poco come succede nella vita, non credete? Nella prima storia il commissario sventa un dirottamento…ne sventa due.
Eh sì, lo fa in maniera anche avventurosa, ma la trovata di Gonano per il secondo attentato è ottima davvero. Ma veniamo alle due storie che mi hanno colpito maggiormente: il caso della freccia e Geronimo. Partiamo dalla prima e procediamo con ordine. Una storia che ci presenta tante sottotrame: rapporti difficili tra padre e figlio, denuncia alla società ed al modo di vivere, disagio. Una storia drammatica, senza ombre e senza dubbio originale. Nuovamente il commissario Spada sembra essere più un comprimario che il protagonista. I veri protagonisti sono i due giovani Tino e Patrick.
Due giovani diciottenni che stanno cercando il loro posto nel mondo. Nel loro cercare questo posto, si imbattono nella comunità del sole, una comune “hippy” con principi cattolini (non dimentichiamo che il Giornalino, testata settimanale su cui venivano pubblicate le storie del commissario Spada era cattolino); anche se io non ho trovato stonante la cosa. Gonano racconta come il 68, che aveva fatto conoscere al mondo come unendosi si poteva cambiare il mondo, come la nascente consapevolezza che capitalismo e consumismo avrebbero rovinato il mondo, come la nascente crisi petrolifera che sarebbe sfociata nei week end senza auto, sono stati di ispirazione per questa comunità. Ancora una volta questo fumetto si presenta come uno specchio della società dei tempi. E vi assicuro che leggerlo oggi a 40 anni di distanza, è come fare un tuffo in quel periodo. Tanto ci sarebbe ancora da dire, ma vi lasciamo la curiosità di leggerlo. Passando all’altra storia, Geronimo, ho trovato che fosse un altro piccolo capolavoro.
Geronimo è un ‘altro disadattato, che si presenta all’inizio della storia come l’alter ego del commissario. Non si sa da dove arriva, o chi sia. Si sa solo che inizialmente viene presentato in modo anche leggero come un criminale, ma di quelli che prendono il pubblico perché colpiscono ricchi e potenti, facendolo in modo simpatico e geniale. Man mano però che la storia prosegue, il personaggio cresce ed il lettore intravede sotto la superfice la vera di questo personaggio. Fatto questo Gonano, sviluppa la storia in modo tale che venga nuovamente accentuato il divario nonché contrasto generazionale tra il commissario e suo figlio Mario, e grazie a questo, e non solo, il commissario si troverà a dover scendere a patti con Geronimo, a collaborare con lui. La vicenda viene poi portata alla conclusione con una certa tensione, e soprattutto con un finale che definire aperto è dir poco…il corpo di Geronimo caduto in mare dopo essere stato colpito, non viene trovato. Molto molto belle le pagine alla fine di ogni storia in cui l’autore inquadra l’episodio, ne racconta aneddoti, origini, etc. Questa della Black Velvet credo sia davvero un’ottima iniziativa editoriale. Consigliatissima davvero!
i S m A e L e
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