DAMPYR 153
Terra di nessuno
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Alessandro Bocci
Lettering: Luca Corda
Una storia davvero toccante, una di quelle che fanno bene al fumetto italiano, e prima ancora fanno bene agli amanti delle storie. La terra di nessuno è quel fazzoletto di terra, lungo chilometri e chilometri e largo a volte anche solo poche decine di metri, che i separa i soldati di una trincea dai nemici nell’altra. La terra di nessuno. Scopriremo in questa storia che forse, invece, quel fazzoletto di terra non è proprio di nessuno. Ma non anticipiamo i tempi; proviamo ad andare con ordine.
La storia mi ha colpito per le atmosfere, i puntualissimi cambi di ritmo e di orizzonte temporale, per i disegni (una grandissima prova di Alessandro Bocci), per il fatto che alla fine i nostri protagonisti, Harlan e Nicolahus sembrano due lettori in una biblioteca che voltano pian piano le pagine di un vecchio libro polveroso. Penso che non esagero se vi dico che è una storia di avventura, una storia alla Bonelli, intendendo con questo, una di quelle storie che abbiamo imparato a conoscere e leggere negli anni. Nik, nel suo passato, nella sua lunga storia, ha amato (possiamo dirlo) forse solo una donna, Madame de Thèbe, al secolo Matylda Prusova. A questa donna Nik promise che avrebbe ritrovato il figlio, Zdenek, partito per la guerra e mai tornato. In questo numero di Dampyr, grazie ad Harlan, riuscirà, dopo tanto tempo, a portare a termine il compito.
La storia di dipana tra i vecchi vicoli del ghetto di Praga, rievocati da Nik, alle le trincee sul fronte di Ypres (dove tedeschi, francesi e inglesi si scontrarono duramente), tra Monaco e le sue atmosfere universitarie e un piccolo castello in Francia, dove venivano “rinchiusi” coloro che erano stati sfigurati durante la guerra e non avrebbero avuto modo di integrarsi nuovamente nella società. Non credo sarebbe giusto raccontarvi della trama e di quello succede nella storia, non sarebbe, in qualche modo, giusto. Credo che molto più onesto sia consigliarvi di leggerla. Anche se non avete mai letto Dampyr. Davvero, leggetevi questa storia e non ne sarete delusi.
Vi riporto qui di seguito un estratto dall’introduzione al fumetto che ha fatto Boselli; la trovo particolarmente interessante e spero aggiunga la curiosità necessaria per spingervi a leggerla: la mia sceneggiatura, sappiatelo, è basata, anche per alcuni dei singoli scambi di battute, su autentici fatti e su vere memorie di soldati, dell’una e dell’altra parte, che combatterono nella cosiddetta Grande Guerra. Già questo credo sia apprezzabilissimo da sentire, ma aspettate, perché non è finita. Non ho inventato nemmeno la leggenda dei Ghouls, anche se la spiegazione è naturalmente mia. Allora? Eh, si vero?
Ultima cosa che vi segnalo, e credo siano le parti che maggiormente mi hanno toccato della storia sono quelle in cui Zdenek, scrive alla madre una lettera cercando di raccontarle quanto succede in guerra, ma rassicurandola, falsando la realtà e travisandola, addolcendola; mentre le immagini di Bocci ce ne mostrano tutta la macabra e cruda realtà. E ancora: il dialogo da una trincea all’altra tra Zdenek ed un ragazzo di Liverpool; due giovani ragazzi, i loro sogni e la loro voglia di essere da un’altra parte. Leggendo queste parti mi sono fermato. Stiamo parlando del nostro passato, di pochi anni fa, tutti noi abbiamo parenti che hanno dovuto vivere queste cose, e tutto questo mi ha fatto riflettere.
Ora basta…correte a leggervi questa storia!
i S m A e L e
Apprezzo moltissimo Dampyr perchè riesce a proporre storie mai banali. Senza contare i disegni che mi piacciono qualsiasi sia il disegnatore (al contrario di Dylan Dog, che seguo comunque con passione).
RispondiEliminaBell'articolo :)
Ciao V. sono contento che ti sia piaciuto l'articolo. Allargando un poco più l'orizzonte: sono contento ti piaccia Dampyr. Salendo ancora un poco più in alto e guardando tutto intorno: sono contento ti piaccia il fumetto!!!
RispondiEliminaConcordo con te sulla non banalità delle storie proposte. Trovo ci sia oltre ad una grossa attenzione per il dettaglio (anche storico).