sabato 26 gennaio 2013

IRON MAN E GLI AVENGERS 58

Un saluto più che cordiale dal vostro Mozzo preferito! Siete anche voi, proprio come noi sul ponte dell'ammiraglia Fumetto, tutti intirizziti e coperti di neve?
Se sì, fortunatamente il nuovo sole di una luccicante recensione targata Marvel è arrivato a scaldarvi!
Fuoco alle polveri!!!

Il potere è il motore più forte di tutti. Il potere di cambiare il mondo, di creare, di distruggere... e il potere di editare malissimo un albo!
A voi IRON MAN E GLI AVENGERS 58.

Ed eccoci nuovamente a commentare le gesta del nostro Uomo di Ferro preferito, in un numero che purtroppo ci presenta soltanto 4 storie; la prima, dedicata ad Iron Man, contiene la terza parte de La lunga discesa, la seconda e la terza (intitolate Quello che vuole il cuore) sono invece incentrate sull’Accademia Vendicatori e il maxi-evento AvX-Avengers VS X-Men: in appendice troviamo poi la quarta parte di Iron Man: la Fine (che come sapete non seguo con particolare attenzione).

Ma basta indugi e buttiamoci nell’analisi del nuovo episodio de La lunga discesa… che avrà per la prima volta in toni poco lusinghieri. Andiamo con ordine; dopo aver ufficialmente rinunciato al ruolo di Iron Man, Tony Stark si sta muovendo per contrastare i malvagi piani del Mandarino utilizzando il suo migliore amico Rhodey Rhodes (che il mondo crede deceduto), dotandolo di un’armatura del tutto nuova e potente e incaricandolo di fermare l’ennesimo supercriminale potenziato, Firepower; intanto Spymaster, rivelata la propria copertura, aggredisce Bethany Cabe e il resto del direttivo della Stark Resilient: a Mandarin City, infine, il Mandarino ordina a due superpotenziati Distruttore e Chemistro di eliminare Tony Stark privo di mezzi di difesa… ma viene interrotto da un Zeke Stane pronto alla pugna.


20 pagine, i nostri conosciuti personaggi principali e una vicenda che sembra rallentare bruscamente rispetto ai capitoli precedenti: ecco gli ingredienti di un grosso “peccato” farcito da una buona dose di delusione! Sarà qualcosa che hanno mangiato gli editor italiani, ma la vicenda per come ci viene presentata in questo numero 58 non è nulla. Davvero nulla; non è esaltante, noiosa, divertente o triste: Rhodey si scontra con Firepower per mostrarci per bene la nuova armatura, Spymaster è tutto tranne che la miglior spia del mondo, Zeke Stane si prepara a prenderle dal Mandarino… l’unico momento interessante sono le tre pagine che mostrano (con un’accuratissima analisi registica) come Doug Johnson, l’ex-pilota dell’armatura Detroit Steele ormai completamente pazzo, aggredisce Sasha Hammer rapendola.
Conoscendo Matt Fraction dubito sia un errore suo, credo invece si tratti di un’infelice gestione dell’edizione nostrana dell’albo; in ogni caso un grazie a Salvador Larroca, che lo risolleva dall’anonimato con un lavoro davvero ottimo: lo scontro tra il “nuovo Iron Man” e Firepower si salva solo grazie a lui!

Ma quindi perché questo numero mi è piaciuto? In due parole: Accademia Vendicatori!
Protagonista dell’arco narrativo Quello che vuole il cuore è Juston Seyfert, membro dell’Accademia legato a una Sentinella riprogrammata per obbedire ai suoi ordini; in uno scenario come quello post-AVX 3, di cui non parlerò visto che ancora non è stato recensito, la presenza nel mondo anche solo di una Sentinella non è assolutamente permessa e all’Accademia si presenta un personaggio molto potente con l’intenzione di smantellare il miglior amico di Juston: gli altri ragazzi della scuola e Hank Pym agiranno per impedirglielo. Piccolo colpo di scena: visto gli ultimi risvolti della guerra Vendicatori-X-Men, Pym e Tigra decidono di chiudere l’Accademia per non mettere in pericolo gli studenti, promettendo però di aiutarli a ritornare alla loro vita precedente.
I due capitoli dell’Accademia Vendicatori hanno tutto quello che serve a un buon fumetto di supereroi; sarò banale e patetico, ma se la storia di un fumetto commerciale riesce a divertirmi e commuovermi non mi sento di poterle chiedere altro! Christos Cage continua a mostrarci la guerra tra i due supergruppi Marvel dal punto di vista dei givoani, mediando ancora una volta tra drammi adolescenziali e grandi temi etici: senza rivelarvi nulla, il personaggio che si presenta all’Accademia è ormai totalmente distante dalla vita umana ed è più che convinto che il potere gli dia il diritto di gestirla secondo i propri desideri (che siano o meno positivi è un altro discorso) e di risolvere qualsiasi presunto problema in nome di una non ben definita “pace superiore”… un atteggiamento che i membri dell’ormai ex-Accademia Vendicatori non sembrano vedere particolarmente di buon occhio.
Ultima menzione per i disegni di Timoty Green II che non mi hanno soddisfatto del tutto: sono molto buoni in linea generale, ma alcune sequenze e diversi primi piani mi hanno fatto storcere il naso. Sarò io!
Un numero quindi poco soddisfacente per chi segua la testata solo per l’Uomo di Ferro, ma molto ricco sotto l’aspetto dell’Accademia Vendicatori… che per me continua a essere una delle migliori serie Marvel!!!

1 commento:

  1. Ho trovato molto molto bella la sequenza delle scene in cui la sentinella viene disassemblata pezzo per pezzo, e nonostante tutto si rialza per difendere il suo giovane amico, sequenze praticamente mute, ma di grande effetto. Una bellissima storia davvero!

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