venerdì 28 dicembre 2012

HULK & I DIFENSORI 1/6

Un caloroso (visto il freddo delle terre cuneesi) saluto a chiunque segue la nostra ammiraglia anche in questi giorni di festa; io sono il Mozzo e mi unisco alla schiera di "recensioni-regalo" con una in blocco dei primi sei numeri del mensile HULK & I DIFENSORI... spero possa piacervi!
Un saluto e un grande, grandissimo, augurio di buon fine 2012/inizio 2013!!!

Che cos'è che è grosso, muscoloso, irascibile, magico, misterioso e dai colori sgargianti???
Riiisposta esatta: Hulk & i Difensori!!!

HULK & I DIFENSORI nasce dopo la fine di Fear Itself e vede il Gigante di Giada prendersi a forza uno spazio personale nel Marvel Universe dopo anni di “convivenza” con Devil. Nel mensile possiamo seguire le gesta dell’Hulk “classico” (l’alter-ego verde, muscoloso e irascibile del dottor Bruce Banner), quelle dell’Hulk Rosso (alter-ego del generale Ross, ex-antagonista del primo e che io, non me ne vogliate, chiamerò Rulk perché mi gasa troppo) e quelle del supergruppo “mistico” del Marvel Universe, i Difensori.
I primi sei numeri del mensile si dividono, per il Gigante di Giada, in due cicli: Divisi! e Hulk contro Banner. Dopo Fear Itself, i due si ritrovano detentori di corpi e volontà completamente separate; se però Hulk ha deciso di vivere nel sottosuolo in solitudine, Banner si è nascosto in un’isola deserta sottoponendosi a una lunga serie di esperimenti genetici per “ricreare” il proprio alter-ego: è proprio per arginare questa sua pericolosa deriva che Hulk viene contattato da Amanda Von Doom, agente segreto esperto nel trattare con scienziati da incubo. Inizia così un epico scontro tra quelle che fino a poco tempo prima erano due facce della stessa medaglia, che termina con l’esplosione di una bomba-gamma costruita dal totalmente folle Bruce Banner. Entrambi i cicli sono gestiti da Jason Aaron, che si dimostra capace di dar vita a una trama lineare e progressiva, che si lascia leggere senza però “esplodere”; Aaron gestisce in modo coinvolgente le scene d’azione, ma importanti sono anche le riflessioni psicologiche di Hulk e Banner: il protagonista assoluto è proprio il Gigante di Giada, che scopriamo essersi separato (con l’aiuto del Dottor Destino) perché stanco della sua “umanità” intesa come debolezza e fragilità e comprendiamo che senza la sua parte irrazionale Banner no può che scivolare inesorabilmente nella follia. Semplicemente strabilianti i disegni di Marc Silvestri, che siano tavole o copertine, e interessanti quelli di WhilcePortacio… mentre le copertine di Leinil Francis You sono una vera e propria perla!

Per quanto riguarda le storie di Rulk, troviamo in questi primi sei numeri tre diversi cicli di storie: Hulkd’arabia, Cielo Rosso al mattino e (in due parti) L’incidente/L’obiettivo.
Il primo vede Rulk in Medio Oriente impegnato a indagare su una serie di armi di origine aliena; dopo aver affrontato i Vendicatori Segreti e aver accettato l’aiuto di Machine Man (uno degli androidi più potenti del Marvel Universe), il Gigante di Rubino scoprirà la nazione di Sharzad, governata dal pericoloso Sultano Magus: risultato vincitore di un lungo scontro, Rulk dovrà lasciarlo andare seguendo le leggi diplomatiche internazionali. Con Cielo Rosso al mattino andiamo a focalizzarci sulla trama centrale delle vicende che riguardano Rulk e il suo principale antagonista, l’essere sintetico Zero/Uno (intenzionato a dominare il mondo con un esercito di creature tecnologiche); rintracciata la sua barca-laboratorio, Rulk, Machine Man e She-Hulk Rossa (ovvero Betty Ross, proprio figlia dell’ex-generale) si scontrano con il sintetico avversario, alcune sue creature e il supercriminale Nebbia Nera senza però rimediare una vittoria definitiva. L’incidente/L’obiettivo, infine, sono le prime due parti di un ciclo di storie che vede Rulk e Machine Man fare la conoscenza degli Eterni (superumani quasi divini che abitano il pianeta dall’alba dei tempi); questi, stanchi di essere messi da parte nel Marvel Universe, inizieranno a manovrarlo secondo i propri fini… trovando in Rulk un inaspettato avversario.
Il personaggio di Hulk Rosso, sia in queste avventure che lo vedono come protagonista che in quelle dei Vendicatori (di cui è membro da un paio di incarnazioni), non mi fanno impazzire affatto… come qualcuno mi ha fatto notare, “un Hulk Rosso non si può proprio vedere”; Hulkd’arabia (a parte il titolo indecente) e Cielo Rosso al mattino hanno comunque buone sequenze d’azione e dialoghi brillanti… ma sembrano non decollare! Buoni però i disegni di Patch Zircher ed Elena Casagrande.

Ma eccoci finalmente alla vera e propria chicca del mensile: i Difensori! In questa sua ultima incarnazione, il supergruppo si riunisce per contrastare l’Hulk Nero, ovvero lo spirito asgardiano di Null il Distruttore di Mondi; Iron Fist, il Dottor Strange, Silver Surfer, Namor e She-Hulk Rossa entrano così in contatto con gli artefatti mistici conosciuti come “motori Concordance”, con il “Confederato dell’Impossibile” (una sorta di proto-supergruppo che richiama per certi versi la Lega degli Straordinari Gentlemen di mooriana memoria) e con John Aman (misterioso e potente personaggio in circolazione dalla Prima Guerra Mondiale). Le trame del “supergruppo dell’impossibile”, scritte da un Matt Fraction che come si diverte qui non l’ho mai visto fare, sono intricate, brillanti e sorprendenti, portate avanti come fossero puntate di una serie tv; punto di forza è la caratterizzazione dei personaggi, ben costruiti e ritratti sia con dialoghi scorrevoli e astuti che con didascalie di pensiero ( che grazie a una differenziazione cromatica facilmente riconoscibile si leggono che è un piacere!). I disegni di Victor Ibanez e Terry Dodson (numeri 1, 2, 3 e 6) sono molto interessanti e in tema con lo stile scoppiettante della narrazione, mentre ho trovato quelli di Michael Lark e Mitch Breitweiser (numeri 4 e 5) un po’troppo sporchi… ma comunque di ottimo livello.

Mi resta da dire soltanto una cosa, a recensione finita: date sinceramente una possibilità a questo mensile, perché… “HULK (& I DIFENSORI) SPACCA”!!!

giovedì 27 dicembre 2012

THOR E I NUOVI VENDICATORI 165

Natale è passato e sono sicuro che voi stavate pensando...ma sì dai, vado a fare un giro su   C h I n A u T i   e voglio proprio vedere se quelli della ciurma hanno avuto il coraggio di mettere sù una recensione in questo periodo di feste. Avranno gozzovigliato tutto il tempo...e invece no!
Qui si solca il mare della china bella gente...altro che gozzovigliare.
Issa le vele, leggi un fumetto, tira su l'ancora, leggi un altro fumetto...oh...mica roba da poco.

 
La seduzione di Donald Blake
STORIA: Matt Fraction
DISEGNI: Pepe Larraz
COLORI: Frank D’Armata
LETTERING: Barbara Stavel

Premessa: Odino di è ritirato. Dopo la saga Fear Itself Odino non è più il reggente di Asgard, ha abbandonato tutto per vegliare le spoglie del fratello, il Serpente, ucciso da Thor. Asgard ha subito molti cambiamenti: per prima cosa il nome, ora si chiama Asgardia. È governata dalla Madre di tutti, divinità in triplice forma. I nove regni sono diventati una democrazia.
Donald Blake, chi è questo (s)conosciuto? Anni fa, per impartire una lezione al figlio, Odino affiancò al dio del tuono la forma mortale di Donald Blake. Thor ebbe l’opportunità di conoscere l’umiltà e la compassione. Ma come spesso accade in queste vicende, le cose vengono fatte dagli dei senza prendere in considerazione che la vita di un uomo e pur sempre una vita. Quali conseguenze può aver avuto questo sulla vita di Blake? Credo che stiamo per scoprirlo…
Segnalazione: copertina di questo numero della leggenda Walt Simonson.
Parliamo ora di questo numero: se trovaste uan caverna chiusa da un portale, con un iscrizione che dice “Ciò che è rinchiuso in questa caverna deve stare rinchiuso per sempre. Così ordina Odino, il padre di tutti”; voi cosa fareste? L’aprireste, vero? Bene allora siete perfettamente in linea con quanto accadrà in questa storia.
Storia doppia e parallela. Da un lato Donald Blake chiacchiera in un bar con una giovane donna che vediamo di spalle per tutto l’episodio. Un normale appuntamento? Ma figurarsi! Donald Blake rivela alla donna l’incubo che vive: non ha alcun ricordo prima dei 21 anni, ha vissuto la vita di un altro e ora…
“…se non posso avere la mia vita allora voglio la sua (starà mica parlando di Thor…ma certooooo!!!)…”
“…fai di me un dio, incantatrice (ecco chi è la fanciulla di spalle), e ti darò la mia anima..”
C’è altro da dire?
E sì…cosa c’entra il portale chiuso con l’iscrizione di Odino? È l’altra parte della storia che riguarda Thor. Che ovviamente apre il portale. Entra. E si ritrova catapultato in un incubo che sembra non avere fine…Thor ha liberato le Cavalle, creature che incarnano gli incubi.
Due figure, una l’alter ego dell’altra, entrambi in preda a incubi.
Vedremo dove Matt Fraction, come al solito in gran forma, ci condurra. I disegni di Larraz sono assolutamente in linea con la storia. Molto bello e potente il Thor che combatte contro gli incubi.


Viaggio nel mistero
STORIA: Kieron Gillen
DISEGNI: Richard Elson
COLORI: Ifansyah Noer Di If
LETTERING: Barbara Stavel

Olremondo: subconscio delle isole britanniche. Casa di tutte le magie e del pantheon Celtico, è minacciata da una nuova divinità, Manchaster (la versione Marvel del Castello errante di Howl). Oltremondo chiede aiuto agli altri Pantheon. Asgardia rifiuta di aiutare il panthoen amico. È una faccenda interna e gli altri pantheon non possono fare nulla nella faccende interne. Ma la madre di tutti convoca Loki, che viene inviato a Oltremondo, come “agente segreto”. Loki, non viene accolto proprio a braccia aperte, è pur sempre il dio degli inganni.  In tutta questa vicenda, le cose vanno a complicarsi quando Hel reclama il pagamento del debito che Loki ha nei suoi confronti dopo Fear Itself (maxi saga Marver dell’anno scorso). Hel vuole un sorso del Santo Graal custodito a Oltremondo.
Nuovi sviluppi e casini all’orizzonte? Oh, potete contarci.



Nuovi vendicatori
STORIA: Brian Michael Bendis
DISEGNI: Mike Deodato, Will Conrad
COLORI: Rain Beredo
LETTERING: Barbara Stavel

Con questa storia ritorniamo ad AVX, la maxi-saga che imperversa nel mondo Marvel. Ma non ci torniamo ai nostri giorni, ma cento anni prima. Siamo a K’un Lun ed il maestro Yu Ti, ha incubi ricorrenti di una donna dai capelli rossa che affronta un uccello infuocato. La minaccia della fenice non è passata inosservata. I sogni si susseguono, e sono splendidamente disegnati da Mike Deodato, inchiostrati da Will Conrad e colorati da Rain Beredo (davvero interessanti). La donna dai capelli rossi viene trovata. Sarà addestrata per diventare il nuovo Iron Fist.
Oggi. Iron Fist deve essere informato. Deve sapere cosa fare.
Una parentesi curiosa questa nelle vicende di AVX. Vedremo come questo tassello, splendidamente descritto da Bendis, si andrà ad incastrare con il resto delle vicende della guerra tra Vendicatori e X-Men.


Il potente Thor – Storie del tuono – seconda parte
STORIA: Matt Fraction
MATITE: Barry Kitson
CHINE: Barry Kitson, Jay Leisten
COLORI: Frank D’Armata
LETTERING: Barbara Stavel

Storia questa, come quella presentata nel numero scorso, che ci presenta, attraverso il dialogo tra Volstagg e Sif, vicende passate, diversi episodi riguardanti le vite di Thor e Loki e soprattutto del loro intrecciarsi. In tutte queste vicende viene sottolineato come in qualche modo Loki sia sempre riuscito a sfruttare a proprio favore le qualità positive di Thor. Insomma, Loki sembra sempre essere riuscito ad indirizzare Thor dalla parte che voleva lui, a manovrarlo.  La domanda che viene posta sul finire dell’episodio è quella che pianta il seme in tutti noi lettori. Loki, rinato come ragazzo, sta ancora continuando a manipolare tutto e tutti?

i S m A e L e

giovedì 20 dicembre 2012

IRON MAN E GLI AVENGERS 57

Una buona sera a tutti voi che, come me, attendente la data fatidica del 21/12/2012 guardando le stelle riflesse nel Mare di China! Io sono come sempre il vostro Mozzo e questo è il fumetto di cui vi voglio parlare oggi...

Un albo che ha tutto il sapore della "quiete prima della tempesta" se guardato all'interno della grande guerra tra il Mandarino e Iron Man, piendo di strabilianti colpi di scena e piccole ma preziose sfumature in riferimento al nostro Invicibile protagonita!

Il nuovo numero di IRON MAN & GLI AVENGERS vede l’inizio della seconda parte della “partita a scacchi” tra il protagonista e il Mandarino, dal titolo La lunga discesa, così come la conclusione di Sotto tutela, storia dell’Accademia Vendicatori che si ricollega agli eventi del crossover AvX: fanalino di coda la terza parte di Iron Man: la fine.
Iniziamo con il parlare de La lunga discesa, che si presenta come un perfetto connubio tra azione e introspezione: le trame del giovane Matt Fraction si fanno più intriganti e spiazzanti numero dopo numero… davvero fantastico!!! Dopo i recenti avvenimenti che l’hanno portato a cedere il passo sotto praticamente ogni aspetto al piano del Mandarino, Tony Stark finalmente comincia a reagire, facendolo come al solito con il proprio particolare stile… ovvero annunciando all’esercito americano e a Justine Hammer (manager delle concorrenti Hammer Industries), di voler rinunciare a essere Iron Man.
Si, avete capito bene: Tony Stark abbandona la propria armatura! Dopo un duro battibecco con Capitan America e Ms. Marvel, nel quale comprendiamo come Tony abbia intenzione di affrontare i propri problemi quanto più possibile da solo, il nostro protagonista chiede a Reed Richards/Mr. Fantastic di rimuovere l’armatura dall’interno del suo corpo; è un vero e proprio colpo di scena, che contiene però i semi di una nuova e migliore incarnazione dell’Uomo di Ferro: sostenendo di non essere un paziente ma una “macchina da riparare” (e quindi completando quel processo di disumanizzazione che l’ha progressivamente reso più macchina che uomo), incarica Reed di installargli un nuovo nodo a repulsori nel petto. Oltre alle mosse di Tony, Fraction ci mostra anche quel che fanno gli altri protagonisti della vicenda come Ezekiel Stane e Sasha Hammer (che comprendiamo avere un piano parallelo a quello del Mandarino, messo in discussione da cose come la bomba che questi ha installato nel corpo del primo) e il Mandarino stesso, che per la prima volta ci mostra il suo aspetto violento, aggressivo e irrazionale (pesta infatti a sangue il povero Stane, che ha mal costruito la sua “arma finale”, un costrutto tecnologico dall’utilizzo ancora misterioso); importanti sono anche i personaggi secondari, che ci mostrano come lo sceneggiatore non abbia lasciato nulla al caso: ritornano infatti Spymaster (che finalmente con quale identità si è infiltrato nel direttivo della Stark Resilient), Doug Johnson (ex-pilota dell’armatura Detroit Steel che ha perso la testa dopo il disastro parigino di Fear Itself) e, ovviamente, Rhody Rhodes (che ci riserva un colpo di scena finale mettendosi al comando di una nuovissima armatura ultratecnologica).
Tutti questi personaggi hanno uno spazio nei due capitoli, fatto che dona loro un ritmo incalzante; vere chicche sono le due tavole in flashback che descrivono l’infanzia di Tony ed Ezekiel, entrambi alle prese con una figura paterna ingombrante e in alcuni casi violenta: nota positiva per i disegni di Salvador Larroca, che mi sono sembrati migliori del solito (e privi di quelle fastidiosissime “vignette riutilizzate”!).
La terza e ultima parte di Sotto tutela riprende lo scontro tra l’Accademia Vendicatori, gli X-Men della scuola di Wolverine e Sebastian Shaw; Christos Cage ci presenta una storia interessante sotto l’aspetto della riflessione psicologica, ma leggermente carente per quanto riguarda la costruzione narrativa: il tutto è gestito in modo troppo rapido e il tanto atteso scontro tra i virgulti di Vendicatori e X-Men di fatto non avviene. Gli sviluppi dei diversi personaggi, come detto, si dimostrano profondi, con Sebastian Shaw che decide di rivendicare la propria vita dissoluta (o almeno provarci), Laura/X-23 che scopre di avere più amici di quanto si aspettasse e Finesse che si dimostra sempre più umana e meno algida: al termine con i giovani Vendicatori che lasciano andare il gruppo di studenti mutanti accogliendo tra le proprie fila Loa (dotata della capacità di attraversare materiali solidi distruggendoli), si comprende facilmente come mentre gli “adulti” trovano soluzioni drastiche e aggressive, i giovani possono sempre trovarne di innovative e migliori.
Un ultimo appunto sulla terza parte di Iron Man: la fine, vicenda che ci porta a seguire le avventure di un Tony Stark ormai anziano ma per nulla disposto ad abbandonare la guida delle proprie industrie (e quella della sua armatura): la vicenda è abbastanza interessante e curiosa, ma sia i disegni di Bernard Chang che la sceneggiatura di David Micheline (quest’ultima decisamente troppo carica di dialoghi e didascalie) non si dimostrano particolarmente brillanti, purtroppo!

CAPITAN AMERICA E I VENDICATORI SEGRETI 31

Cari amici ed appassionati di fumetti, e soprattutto appassionati di fumetti dell'universo Marvel, ben trovati. Anche oggi un fumetto super-eroistico che vi porterà prima in America per le avventure di Capitan America e della sua squadra, e poi nello spazio profondo, su Hala, pianeta dei Kree. Buona lettura dal vostro i S m A e L e ! ! !

CAPITAN AMERICA E I VENDICATORI SEGRETI 31
“Shock al sistema – parte 1”
STORIA: Ed Brubaker
DISEGNI: Patch Zircher
COLORI: Paul Mounts
LETTERING: Barbara Stavel
“Operazione Fenice”
STORIA: Rick Remender
DISEGNI: Renato Guedes
COLORI: Matthew Wilson, Jeremy Mohler
LETTERING: Barbara Stavel

Il numero 31 di questo mensile vede l’inizio di una nuova storia di Capitan America e della sua squadra di agenti segreti e non solo. Parliamo si “Shock al sistema – parte 1”. Un’avventura thriller, spionistico super eroistica che ci presenta come il governo degli Stati Uniuti e l’organizzazione di Cap ha messo sotto protezione diversi criminali pentiti; e c’è qualcuno che sta ammazzando questi testimoni. Cap, insieme a Dum Dum Dugan e Diamonback scoprono che la loro organizzazione è stata infiltrata da agenti Hydra. Un nuovo giustiziere, il Flagello sta facendo a pezzi i testimoni. Un ex membro dell’organizzazione di Cap è stato sottoposto al lavaggio del cervello da parte dell’Hydra, ed ora sta per spifferare “la protezione dei super criminali da parte del Governo ai giornali”. Serve altro? Intendiamoci, la storia non mi è sembrata nulla di particolare, ma è interessante, si fa leggere con piacere. Interessante anche l’impianto dei disegni. Atmosfere cupe (fondi pagina neri). Un ripasso a china spesso.
E passiamo ora alla parte più interessante di questo albo. La conclusione dell’ ”Operazione fenice”. Quanto descritto e raccontato in questo albo, precede quanto succede in Avengers 9. Carol, alias Miss Marvel, il Protettore e il rinato grazie ai poteri della Fenice, Capitan Marvel; avendo in comune l’uso di potere Kree, sono sotto l’influenza della omnionda che sta condizionando tutti i Kree. Li sta convincendo che la Fenice porterà rinascita per il popolo Kree. Guarda caso, ci viene offerto qui, una visione dello stesso pensiero che sulla terra ha Ciclope. Anche lui crede nella possibilità che la Fenice porterà rinascita per il popolo mutante. In questa storia viene proprio fatto il paragone tra la visione del popolo Kree e quella di Ciclope, e viene fatto notare che in tutti i mondi dove la Fenice è passata ha portato solo distruzione e viene sottolineato apertamente come Ciclope sia un illuso. Mi permetto di dire però (ve l’ho già detto che nella guerra tra mutanti e X-Men sono assolutamente e apertamente schierato dalla parte mutante? ;) ) che su Hala non hanno Hope. E ho detto tutto!
Qui, su Hala, Visione, riesce a contrastare il controllo mentale che soggioga il pianeta, ma la Fenice è ormai vicina. Attirata qui dalla parte del suo potere che è stato riversato proprio su Mar-Vell e che lo ha riportato in vita.
I nostri eroi sconfiggono il ministro Marvel (così di fa chiamare) che ha condizionato il pianeta con il potere mentale del figlio, ed ora devono occuparsi della Fenice. Dapprima ci provano Miss Marvel e Thor, richiamando i poteri di un buco bianco. Nulla di fatto. Poi è il turno di Brian Braddok, alias Capitan Bretagna. Per un attimo riesce a contenere la Fenice, ma non per molto. Poi è finalmente il turno di Capitan Marvel che restituisce alla sua legittima proprietaria l’energia che lo ha riportato in vita. A questo punto la squadra di Vendicatori segreti ha salvato Hala, infatti la Fenice è tornata alla sua traiettoria originale, si sta dirigendo verso la terra. E lo sappiamo bene visto che abbiamo letto AVX 2. In tutto questo scorrere della trama principale, ci vengono anche offerte delle sottotrame di tutto rispetto: l’amore ritrovato di Miss Marvel per Capitan Marvel, e la repentina perdita dello stesso…per la seconda volta; il ritrovato coraggio di Capitan Bretagna che lo porta a resistere al potere della Fenice stessa; il dramma di un padre (Ministro Marvel) ossessionato dal nome e dal prestigio della sua casata, etc.
Il tutto si può riassumere così: una storia con i fiocchi!!!
Per la parte disegni di Renato Guedes e i colori di Matthew Wilson e Jeremy Mohler che dire? Meravigliosi. Un impianto di sicuro impatto visivo e dinamico. Belle alcune tavole doppie. Davvero una gran bel lavoro che arricchisce la già bella storia di per sé. Non c’è altro da dire. Storia consigliatissima!!!


i S m A e L e

martedì 18 dicembre 2012

THE AVENGERS 9

Un saluto a voi che anche con la neve e con il vento (non bussate a 'sto convento, ma) rimanete sul ponte della nostra ammiraglia, per vedere che cosa ci riserva il Mare di China.
Io sono il Mozzo, e questo è il fumetto di cui vi voglio parlare oggi! Buona lettura!

Cosa può andare a complicare ulteriormente la guerra tra Vendicatori e X-Men?
Semplice. L'intervento di una razza aliena misteriosa e potente come i Kree!!!
Un numero ricchissimo sull'aspetto dei disegni, a discapito di trame meno articolare e intriganti del solito... leggere per credere!

Le 4 storie di cui si compone il nuovo numero del mensile dei Vendicatori sono la semplice continuazione di quelle già presenti (nessuna nuova storia per noi poveri fan affamati!); Divisi! continua a seguire le mosse dei Vendicatori impegnati nel crossover AvX, questo mese con riferimento alla squadra Segreta, mentre L’Alba dello Zodiaco contiene il terzo capitolo della miniserie fuori-continuity Avengers Assemble: le ultime due storie dell’albo sono la seconda parte dell’avventura in coppia di Capitan America e Occhio di Falco e il finale delle origini dei Vendicatori Ant-Man e Wasp. Ma scendiamo nei particolari.
Divisi! è la storia principale del supergruppo e ci mostra Capitan America che recluta la squadra “allargata” di Vendicatori Segreti che dovrà affrontare direttamente la Forza Fenice (le cui avventure è possibile seguire sul mensile CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI SEGRETI); protagonista assoluto delle 21 pagine è il Protettore, che si trova ora moralmente diviso tra l’amore per la Terra e i doveri come soldato dell’esercito Kree. L’alieno accetta di unirsi ai Vendicatori Segreti (che ricordiamo essere, per l’occasione, Valchiria, Thor, Capitan Bretagna, la Visione, Ms. Marvel, War Machine e Bestia) e si trova a dover dire addio alla propria fidanzata terrestre Annie; il confronto fra i due è molto rapido ma anche molto triste e nonostante Noh-varr si dimostri freddo nei confronti della giovane, l’importanza che questa ha avuto nel suo processo di integrazione è palpabile così come l’affetto che li lega: lasciandola, l’alieno le dona un misterioso cristallo Kree… di cui dubito perderemo le tracce nei prossimi numeri. La seconda parte della vicenda si pone dopo gli avvenimenti di CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI SEGRETI 30/31, nei quali la squadra viene duramente sconfitta dalla potenza della Fenice; grazie alla tecnologia Kree, il Protettore riesce a escogitare un piano per strappare un campione della sua essenza… solo per poi rivoltarsi contro i propri compagni allo scopo di consegnarlo al suo popolo.
La vicenda è molto interessante per l’analisi psicologico-morale del personaggio del Protettore ma in termini di struttura narrativa non è nulla di particolare; la storia procede in lineare e senza molti colpi di scena se non quello del “tradimento” finale: sempre più che ottimi i disegni di Walter Simonson, che si riconferma abilissimo nel rendere le grandi scene di battaglia a pagina doppia!
La terza parte della miniserie Avengers Assembled continua a cavalcare l’onda del successo cinematografico del nostro supergruppo mostrandoci Capitan America, Iron Man, Thor, Hulk, Occhio di Falco e la Vedova Nera scontrarsi con i 12 membri (potenziati da tecnologia aliena) dello Zodiaco; come ho già detto nella recensione del numero scorso non mi pare che una manovra per accaparrarsi lettori tra il pubblico cinefilo: in questo episodio la vicenda va avanti a piccoli passi, ma la grande dose di botte secche che volano a destra e a manca (come nel combattimento tra Hulk e Leone) lo rende più gradevole dei precedenti. Importante è il colpo di scena finale con protagonista Thanos, in linea con gli intenti della miniserie ma che potrebbe anche darle tutto un nuovo senso… staremo a vedere (anche perché, per quanto non mi faccia impazzire la storia, i disegni di Mark Bagley mi obbligheranno a leggerla comunque).
Se ho deciso di tralasciare la storia sulle origini di Ant-Man e Wasp (che continuo a considerare una buona occasione per i fan della nuova guardia non solo di conoscere due personaggi “minori” ma anche due autori come Roberto Aguirre-Sacasa e Stephanie Hans), devo fare una menzione speciale alla vicenda che vede protagonista la “strana coppia” Capitan America-Occhio di Falco; grazie anche a quelli che, se non ci fosse Walter Simonson, definirei i migliori disegni dell’albo (firmati dall’italianissimo Alessandro Vitti) e dalla sceneggiatura brillante e divertente di Cullen Bunn, la miniserie si dimostra sempre più godibile e intrigante: il punto di forza continua a essere la caratterizzazione dei due personaggi e la loro diversità che li rende una squadra unica. Assolutamente da leggere!!!

lunedì 17 dicembre 2012

AVX 2 - Round 3 e Round 4

Come vi avevo detto l'altra volta che si è parlato di questa storia dello scontro tra Vendicatori e X-Men, il capitano Achab, capitano della nave su cui mi trovo e su cui presto servizio, si era lanciato all'inseguimento di Hope Summers...
Vi avevo anche detto che non pensavo fosse una cosa particolarmente furba? Vi avevo anche detto che credevo sarebbe finita male?
Ecco, forse il fatto che in questo momento siamo nel porto di questa isoletta e stiamo riparando due enormi falle nello scafo, stiamo rattoppando le vele che sono state polverizzate, stiamo cercando di tirare sù l'albero maestro letteralemtne divelto dalla forza di Hope; vi può dare un'idea di come è andata la nostra caccia.
Odio dire "Ve l'avevo detto".


 AVX 2
Soggetto: Jason Aaron,  Brian Michael Bendis, Ed Brubaker, Jonathan Hickman, Matt Fraction
Sceneggiatura “Round 3”: Ed Brubaker
Sceneggiatura “Round 4”: Jonathan Hickman
Matite: John Romita Jr
Chine: Scott Hanna
Colori: Laura Martin
Lettering: Sonia Zucchini

Secondo numero della saga che vede contrapposti Vendicatori e X-men. Al centro di tutta la vicenda ci sono Hope Summers (X-Men) e la Fenice, forza cosmica che si sta dirigendo verso la terra, sembra, per trovare proprio Hope. Intorno a questa vicenda centrale ruotano due diverse visioni del futuro. I Vendicatori vedono tutto questo come la fine del mondo, mentre per gli X-Men tutto questo rappresenta invece la rinascita del genere mutante.
La vicenda inizia con gli X-Men che sono prigionieri (?) di Capitan America. La battaglia sulla spiaggia di Utopia, del numero 1, scopriamo qui che è terminata con la resa (?) degli X-Men. Troviamo qui Capitan America e Ironman che discutono proprio di quanto ci si possa fidare di questa resa e di cosa fare di Ciclope e compagni. Ironman pone a Capitan America interrogativi molto interessanti, e Capitan America continua ad ostentare la sicurezza di chi si crede nel giusto, sempre (un poco fastidioso a volte). Ecco, che infatti, gli X-Men, con un trucco di Magik, fuggono e si organizzano. Intanto Hope, fuggita da Utopia, prende le sue contromisure per evitare di venire individuata. Vendicatori e X-Men ricevono entrambi (più o meno apertamente) l’aiuto di Rachel e di Cerebra (in grado di individuare i mutanti ovunque sulla terra). L’energia residua di Hope è segnalata contemporaneamente in cinque posti diversi. Vendicatori e X-Men iniziano così scontri lampo e simil guerriglia. Intanto la squadra di Cap, partita con Wolverine (figura che si muove un poco per conto suo – come ha sempre fatto) viene scaricato (letteralmente) da Cap perché i due non la pensano allo stesso modo su Hope. Wolverine che ha giù vissuto una volta la venuta di una Fenice, vuole ucciderla, Cap vuole rinchiuderla da qualche parte per non farla trovare. Di nuovo, mi pare di poter dire, che Cap dimostra un atteggiamento un poco ottuso: non la pensi come me…allora ti picchio.
 In questo delirio, è proprio Hope che trova Logan (Wolverine) nel deserto di ghiaccio dell’Antartide e gli chiede aiuto…il suo piano, andare sulla Luna e incontrare lì la Fenice. Hope è davvero convinta di poter controllare quella forza cosmica. Wolverine però, ancora una volta sorprendentemente, si dimostra battitore libero. Avvisa i Vendicatori del piano di Hope. La comunicazione è intercettata da Emma Frost, potente telepate degli X-Men. Tutti si ritrovano quindi sulla superfice lunare, e mentre sta per scatenarsi la ripetizione di quanto visto sulla spiaggia di Utopia nel numero 1, ecco che dallo spazio precipita un Thor fatto a pezzi dalla Fenice, che lo segue a ruota. La Fenice è arrivata. E ora?
La storia scorre da sola, pagina dopo pagina. Interessanti i colpi di scena. Mentre Cap si dimostra sempre più intransigente, ma partecipa attivamente alla ricerca di Hope, Ciclope vive la vicenda in clandestinità e dirige le operazioni, controllando ogni mossa. Ennesima sottolineatura di due mentalità differenti. Strategica in questo secondo la figura di Wolverine, e credo (faccio il mio pronostico personale) lo sarà ancora in futuro per questa saga.



Come già detto per il numero 01, non mi sono proprio piaciuti i disegni di Romita Jr. (vedi sopra)  Che vi devo dire. Non mi piace come disegna. Sembra che avesse una fretta incredibile di disegnare e si sia dimenticato delle proporzioni dei personaggi (vedi il Wolverine che corre in basso a destra nella seconda pagina). Trovo che gli scontri siano disegnati senza la dinamicità che uno si aspetterebbe.
Buona la storia, meno i disegni. Credo che nel prossimo numero ne vedremo delle belle.

i S m A e L e

venerdì 14 dicembre 2012

Durango n.2 "Trappola per un killer" e "Amos"

Prodi naviganti, ecco che tra le brume del mare mosso si fa largo un po' di sole dell'Arizona e si sente l'acre odore della polvere da sparo... arriva Durango!

DURANGO N. 2 "trappola per un killer"
Soggetto, sceneggiatura, disegni e copertina: Yves Swolfs
Edizioni Gp Publishing

Ho scoperto questo fumetto grazie alla bancarella Pavesio del mitico Mario a Pevecomics, più per curiosità che per altro, ma il primo numero mi è piaciuto, e a Lucca ho recuperato l'intera serie (7 numeri di 96 pagine, 2 storie da 46 pagine su ciascuno)...

Fumetto western, duro e crudo, ispirato agli "spaghetti western" anni '60 dei vari Sergio Corbucci, Tonino Valerii e il grande Sergio Leone. Non a caso il protagonista assomiglia "vagamente" a Clint Eastwood. Più che della leggenda della frontiera si tratta di una saga che incarna il West dei bounty killer, delle pallottole più numerose delle parole, della legge del più forte, di un universo selvaggio e spietato, in cui non sempre i buoni, scampati a cinici e pericolosi criminali, dormono il sonno dei giusti. Nemmeno il protagonista supera indenne le avventure che lo coinvolgono: nel primo numero aveva vendicato gli uccisori del fratello, ma a costo di perdere l'uso della mano destra... come fare? Ritiratosi a vita privata per un paio d'anni, si ripresenta ora in Arizona (le prime due avventure del numero uno erano ambientate nel freddo inverno del Wyoming, febbraio 1896, ora siamo al caldo sole dell'Arizona, maggio 1898...) più agguerrito che mai, dopo aver imparato a sparare con la sinistra... Uomo duro ma con un codice morale (non spara mai alle spalle o senza motivo, e quasi solo per legittima difesa... anche così però i morti che lascia si contano a dozzine!!), uomo d'arme che si guadagna da vivere facendo la guardia del corpo o difendendo chi gli affida l'inacrico per pochi dollari...
In questo secondo numero la storia diventa interessante, in quanto nei due episodi Durango scampa ad una trappola organizzata su misura per lui da un potente di turno (certo, con una taglia sulla testa di 5.000 dollari, chi non lo farebbe?), si fa dei nemici che torneranno negli episodi successivi (lo sceriffo corrotto Jenkins e l'astuto bounty killer Logan), e degli amici tra i "rebellos" messicani (tra tutti il fedele Amos, dalla pistola facile anche lui, in pratica il suo alter ego messicano a capo dei peones rivoluzionari)... inoltre si approfondiscono alcuni temi della frontiera, come la lotta dei poveri contro i pochi che detengono il potere e che incarnano il "sogno americano" dell'uomo che si fa da sè, ma a costo di quali malvagità e nefandezze?, e la sempre sottile differenza tra il bene e il male... davvero se uno spara per legittima difesa e uccide è sempre giustificato? Personaggi completamente "buoni" o "cattivi" non esistono in questo fumetto, come d'altronde capita quasi sempre nella realtà, e il mondo si presenta agli occhi del lettore disilluso e disincantato, come un pungo nello stomaco... Insomma, un fumetto che fa riflettere, ma che al tempo stesso non nega il divertimento dell'azione pura, dei gesti duri e coreografici, dell'avventura a tutto tondo... in 46 pagine di un episodio, peraltro in vignette dense e concentrate, si condensa una storia sempre complessa ma ben resa graficamente. Yves Swolfs, fumettaro francese che ho imparato a conoscere con questo fumetto, è un valido sceneggiatore e un buon disegnatore, dal tratto che ad ogni albo diventa più pulito e preciso... molto belli i panorami e le vignette d'azione, qualche problema solo per la caratterizzazione dei personaggi, a volte un po' "uguali a se stessi" (e visto che in ogni storia ne compaiono molti, questo può diventare un problema...). La vicenda si sviluppa bene, e visto che si snoda in tutto in 14 episodi l'autore può divertirsi a eliminare e moltiplicare a suo piacimento personaggi e situazioni, cosa che in fumetto "seriale" non si potrebbe fare... lo stesso protagonista subisce situazioni che lo cambiano, sia fisicamente che psicologicamente (anche se, da buon "duro" qual'è, poco lascia trapelare all'esterno) e la serie sembra perciò dotata di inizio e di gran finale... il fumetto è di qualche anno fa, pubblicato in Francia, ma visto il successo la GP Publishing lo ha distribuito anche in Italia nel corso del 2012 (febbraio - agosto), ed ora sembra che l'autore sia al lavoro su uno o due episodi "speciali" fuori serie di Durango che vedranno la luce nel 2013... non vi resta che leggere la serie e aspettare gli speciali (io farò così!). Come dice l'editore, "lanciatevi nella lettura di questo lungometraggio di carta, appassionante come il peccato e corroborante come un bicchiere di bourbon a stomaco vuoto..."

Buona navigazione, gente, e come sempre un occhio al timone e uno ai fumetti...
Alla prossima!

Nostromo Fishleg

giovedì 13 dicembre 2012

Y: L'ULTIMO UOMO


Prima di tutto un buongiorno a tutti i naviganti del mare di china.
Vorrei aprire una nuova rubrica dedicata a quei fumetti, magari meno famosi e commerciali, ma altrettanto fighi e meritevoli di un posto d'onore nella vostra libreria.
Bando alle ciance allora e partiamo con una storia che, parola di lupetto, vi catturerà dalla prima vignetta e vi terrà stretti in una morsa fino a che non ne avrete letto il finale: Y: L’Ultimo Uomo.

Cosa succederebbe se una pestilenza eliminasse ogni traccia di cromosoma Y dalla faccia del pianeta? È questa la semplice (e agghiacciante, lasciatemelo dire) premessa che apre questa lunga vicenda.
Gli unici due sopravvissuti all’epidemia sono Yorick, un giovane americano con l’hobby dell’escapismo, e la sua scimmietta Amperstand. Fortunati, direte voi: gli unici due maschi rimasti in un mondo popolato da sole donne, sai che pacchia! Peccato che Yorick, prima che scoppiasse l’epidemia, avesse chiesto alla sua ragazza Beth di sposarlo. E che lei adesso si trovi in Australia. E che lui le sia molto fedele.

Quindi, mentre le varie parti della terra si organizzeranno in governi ed eserciti tutti al femminile, al nostro spetterà l’onere di salvare il genere maschile. Come? Accompagnato dall’agente 355, membro di un misterioso servizio segreto governativo, Yorick intraprenderà un viaggio (fisico ma anche spirituale, da ragazzo senza troppe aspirazioni qual’era prenderà via via consapevolezza del peso sulle sue spalle) alla ricerca dell’unica persona che potrà aiutarlo: la dottoressa Mann, esperta in genetica e clonazione.
A cercare di intralciare i suoi piani ci saranno Le Amazzoni, un gruppo di femministe intenzionate ad uccidere Yorick (e tra le cui fila milita una persona a lui molto cara…) e un plotone di soldatesse israeliane che vogliono ripopolare il mondo esclusivamente con discendenti del popolo di Israele.
Riuscirà Yorick a salvare il genere maschile dall’estinzione? E come mai solo lui e Amperstand sono sopravvissuti?
Beh, non vi resta che recuperare l’intera serie per saperlo.

Per concludere, due rapidi cenni sugli autori: la storia è di Brian K. Vaughan, sceneggiatore di tre stagioni di Lost, suoi anche i primi due cicli di Runaways e il recente Saga, mentre i disegni sono opera di Pia Guerra, che con il suo tratto pulito riesce a fare sembrare tutta la vicenda reale ed efficace. In più, dal numero 23 le copertine sono state affidate a quel fenomeno che è Massimo Carnevale.
Che altro dire? Enjoy!

Testi: Brian K. Vaughn
Disegni: Pia Guerra
Edizione italiana: Planeta DeAgostini in 15 albi brossurati

mercoledì 12 dicembre 2012

CHI E': JOHN CONSTANTINE

Ciao a tutti i nostri lettori appassionati e, soprattutto, interessati a scoprire i personaggi dei nostri fumetti preferiti! Qui per voi, oggi, si parla del famoso e controverso occultista di Liverpool... John Constantine in persona!!! Spero vi possa piacere e possiate divertirvi!
A voi!

John Constantine appare per la prima volta nel 1985, nel secondo ciclo di storie di Swamp Thing, gestito da Alan Moore, Stephen Bissette e John Totleben. E’ un mago estremamente misterioso e arrogante nel suo trench grigio e con in bocca l’ennesima Silk Cut, che aiuta Swamp Thing a scoprire la vera portata dei propri poteri; tre anni dopo, visto il successo riscontrato, diventa protagonista di una serie propria intitolata John Constantine-Hellblazer. John Constantine è uno dei rari casi di “invecchiamento progressivo” nel fumetto: possiamo così ricostruire anno dopo anno la sua storia. John nasce a Liverpool il 10 maggio 1953 e, dopo una serie di drammi familiari che coinvolgono il padre e il fratello gemello (da lui ucciso in utero), molto presto si interessa all’occulto e agli alcolici spostandosi poi a vivere a Londra negli anni ’70; nel decennio successivo, John accresce la propria conoscenza dell’occulto stringendo amicizie particolari e vivendo spaventose avventure nel tentativo di fare del bene… ma finendo per mettere nei guai se stesso e i suoi amici: a Newcastle evoca il demone Nergal allo scopo di eliminare una creatura occulta richiamata da una bambina per punire coloro che la seviziavano, perdendone il controllo e portando proprio alla morte della piccola. John finisce così in una spirale di follia e senso di colpa, dalla quale comincia a liberarsi soltanto verso la metà degli anni ’80… pur non riuscendo a smettere di interessarsi all’occulto e a tutti i suoi pericoli.
Per comprendere il personaggio è utilissima la vicenda intitolata Vite Famose (di Garth Ennis e William Simpson); al suo interno, dopo varie vicissitudini che hanno visto John sopravvivere astutamente a un cancro terminale ai polmoni, questi sembra aver trovato un po’di pace e tranquillità grazie al rapporto sentimentale con Kit Ryan: a turbare il suo idillio arriva però il Re dei Vampiri, che gli chiede un incontro cercando di fare di lui un proprio infiltrato nel mondo della magia.  Le circa 30 pagine in esame vengono trattate da Ennis in modo lineare e con uno stile cupo e opaco ripreso dal disegno e dalla colorazione (che lasciano il passo a un vero e proprio tripudio emotivo e cromatico nel finale); di grande importanza nello svolgersi della vicenda sono due elementi: il confronto tra la vita di John e del Re dei Vampiri e l’opinione del primo nei confronti della propria vita e degli altri personaggi mistici del DC Universe. Il confronto fra i due protagonisti della vicenda viene delineato da una serie di tavole singole a tutta pagina che li ritraggono in momenti particolarmente salienti, come per esempio il primo omicidio, la vita nell’Impero romano e la Grande Guerra per il Re dei Vampiri e l’incidente di New Castle, i giorni al manicomio di Ravenscar e quelli passati con i suoi vecchi amici per John; in quest’analisi breve ma molto suggestiva, chiara è la sensazione che questi abbia sempre e soltanto voluto fare del bene attraverso l’uso delle arti oscure: John Constantine non è infallibile e se solo le cose fossero andate diversamente verrebbe osannato come un vero e proprio eroe all’interno del DC Universe, alla stregua del Dottor Fate. E proprio questo personaggio, così come Jason Blood/Etrigan e lo Straniero Fantasma tra gli altri, sono al centro della seconda riflessione della storia… ovvero quella che rivela come John Constantine li consideri tutti dei buffoni buoni a nulla o meglio dei veri e propri “stronzi sfigati”; secondo lui, questi perdono tempo a combattere lo stregone/demone malvagio di turno mese dopo mese, senza impiegare la magia in alcun modo davvero utile: lui non ha bisogno di vestirsi in modo stravagante per sapere chi è e utilizza le sue conoscenze mistiche per qualcosa che abbia un valore... i suoi sforzi di “far ripulire il mondo” a Swamp Thing ne sono una prova.
Ecco chi è davvero John Constantine. Non un uomo del mistero che finge di essere un uomo comune… ma un uomo comune che non riesce a fare a meno del mistero, nonostante spesso finisca per metterlo nei guai: tra tutti i personaggi del DC Universe, John appare quindi quello più “eroico” con la sua ricerca (costantemente frustrata) di fare davvero del bene. Oltre tutto questo, Vite Famose è anche un’ottima rappresentazione del sentimento dell’amore; Kit appare infatti come un punto di svolta nella vita di John, capace di ribaltare completamente la sua visione disillusa del mondo e dell’umanità e di dare nuovo colore (in senso letterale) alle sue giornate: si, sembra assurdo che in una vicenda in cui abbiamo maghi alcolisti, vampiri e quant’altro ci sia spazio anche per e una delle riflessioni migliori sull’amore presente nei fumetti recenti… ma è uno dei tesori che è possibile scovare nelle nostre opere preferite, se stiamo davvero attenti!
Un elemento particolarmente interessante di John Constantine è la lunga serie di aneddoti che lo riguardano e che vanno da citazioni al personaggio (come in Doom Patrol, oppure in Planethary), a suoi veri e propri camei in altre testate del DC Universe,al fatto che per realizzarlo i tre autori si siano rifatti al musicista Sting; c’è però una piccola storia molto particolare che riguarda lo stesso Alan Moore: questi asserisce infatti di aver incontrato John in due locali inglesi e che questi gli abbia rivelato (letteralmente) che la magia “potrebbe farla qualunque coglione”. Mmmh… forse Alan Moore non ha mai incontrato John Constantine, ma John Constantine ha sicuramente incontrato Alan Moore quando Paul Jenkins, nel numero 120 di Hellblazer, lo rende un comprimario sullo sfondo.
Quindi che cosa ci può insegnare davvero un personaggio deviato e disturbato come John Constantine?
Secondo me molto, su noi semplici esseri umani; John è un patetico uomo sostanzialmente senza niente di speciale, che nonostante i diversi modi in cui la vita lo frustra, trova sempre il modo di rialzarsi e ad arrivare alla rivalsa: per lui le vittorie e i momenti davvero felici sono rari ma altrettanto preziosi e l’adesione a leggi e a concetti etico-morali è molto elastica, ma saprà essere più profondo e sensibile del previsto… esattamente come ognuno di noi.


lunedì 10 dicembre 2012

FABLES DELUXE 1

Freddo! Freddo e Freddo!
Altro?
Ma certo!
Freddo!!!
E in giornate come queste, cosa c'è di meglio che ritrovarsi davanti al fuoco della cabina dell'equipaggio e ascoltare il capitano Achab che legge una storia? Mettetevi comodi sotto una coperta e preparatevi...

C'era una volta...
 

FABLES DELUXE 1
STORIA: Bill Willingham
DISEGNI: Lan Medina, Mark Buckingham,
CHINE: Steve Leialoha and Craig Hamilton

Alzi la mano chi di voi, quando da piccolo gli o le raccontavano la favola di Biancaneve e i sette nani, vedeva nella giovane fanciulla, un’abile manager e politica con i fiocchi. Nessuno? Va bene.
Alzi la mano chi di voi ha mai pensato che il lupo cattivo potesse essere un abile detective. Di nuovo nessuno? D’accordo.
Proviamo così: c’è nessuno che ha mai immaginato i tre porcellini a capo di una rivolta anarcoide e violenta, finalizzata alla presa del potere? Ancora niente vero? Mmmm.
E se vi parlassi della piccola bambina con i capelli biondi e pieni di boccoli, che abbiamo imparato a conoscere con il nome di Riccioli d’oro, come di una spietata leader del movimento insurrezionalista? Non vi suona nessun campanello d’allarme? Oh accidenti!
E come faccio allora? Proviamo con il principe azzurro. Dai con questo ce la facciamo. Allora: se vi dicessi che in realtà il principe azzurro è un mero profittatore, squattrinato, volgare, donnaiolo e che ha divorziato da Biancaneve tanto tempo fa? Dai….dai che ci siete…
Chi ha detto “Fables”?
Là in fondo?
ESATTOOOOOOOO
FABLES di Bill Willingham, Lan Medina, Mark Buckingham, James Jean.
Bene, ora che sapete di cosa stiamo parlando, non mi rimane molto altro da dire. Una storia, quella di Fables raccolta in questo primo volumone deluxe, di tutto rispetto. Dissacrante nell’affrontare lo stereotipo dei personaggi delle favole che abbiamo imparato a conoscere da piccoli. Geniale in alcuni passaggi. Lineare nell’evoluzione dei personaggi, nel definire le loro caratteristiche ed il loro carattere.
La vicenda inizia con un giallo, l’assassinio di Rosa Rossa, sorella di Biancaneve e prosegue con le vicende di Luca Wolf, meglio noto come il lupo cattivo delle favole, che indagherà sulla vicenda, e lo farà a modo suo. Concluso il primo ciclo narrativo che risolverà brillantemente il caso, ci si addentra in una vicenda più politicizzata e più legata ad un classico thriller. I membri della “fattoria”, luogo magicamente protetto, in cui sono alloggiati (reclusi) i personaggi delle favole che non possono assumere un aspetto umano, stanno organizzando una rivolta. Una vera e propria rivoluzione in pieno stile bolscevico. Ma anche in questo caso, per ora, tutto torna alla normalità.
Molto belli i personaggi che vengono fuori, la loro interazione, con dialoghi brillanti e ben definiti, ci aiuta a distinguere in modo chiaro chi sono i buoni e chi sono i cattivi. Il continuo succedersi di eventi, che siano vere e proprie sparatorie, indagini, discorsi politici o rivoluzionari, dà una continuità alla storia che fa sempre voglia di girare pagina per leggere il seguito.
Che dire ancora di questo Fables? Non fatelo leggere ai vostri bimbi. Lasciate che continuino a sognare e a credere che i personaggi delle favole sono come sono. Ma voi andate a leggervelo, in modo da sapere che quando leggerete la favola dei tre porcellini a vostro figlio prima di andare a dormire, quando racconterete la storia di Biancaneve e i sette nani a vostra figlia ed alle sue amiche, starete mentendo spudoratamente!!!

i S m A e L e

giovedì 6 dicembre 2012

SUPERMAN - STAGIONI

Ciao a tutti! Mi chiamo Pikel e sono un marinaio di questa nave. Vorrei approfittare di un momento di pausa dai duri compiti per parlarvi di una mia lettura di poco tempo fa…
 
Chi non conosce Superman? Pochi credo. Ormai un po’tutti sappiamo di cosa è capace: sa volare, ha la superforza, la supervista, è invulnerabile ecc.….. Ma quanti conoscono invece l’uomo che si cela sotto il mantello? Magari un po’ meno…Ecco quindi una buona occasione per scoprire Clark Kent, un ragazzo cresciuto in una cittadina di campagna come tanti altri suoi coetanei, ma con la differenza derivata dallo sviluppo col tempo di enormi poteri. Attraverso un viaggio ipotizzato lungo come le stagioni, con questo volume si può scoprire come il ragazzone di Smallville sia diventato Superman e dei vari passaggi che ne hanno caratterizzato la sua crescita fisica e morale. Un viaggio introspettivo realizzato non solo attraverso i suoi occhi ma anche attraverso quelli di chi gli sta intorno: i genitori, gli amici e lo stesso Lex Luthor. Con l’aiuto delle magiche matite di Tim Sale potremo carpire appieno la sensibilità del personaggio, il grande cuore che da sempre lo contraddistingue ma anche le grandi paure che fanno parte dell’essere umano. Sì perché non dimentichiamoci che se Superman è il grande eroe che tutti conosciamo il merito è tutto di Clark Kent, due volti diversi di questa magnifica stessa medaglia.
Testi: Jeph Loeb
Disegni: Tim Sale
Casa editrice: RW Edizioni – Lion 2012

Pikel

martedì 4 dicembre 2012

NATHAN NEVER 258

 Ad essere sincero con voi altri naviganti del mare della china, non mi aspettavo tutta sta neve nel mare del Giappone del futuro. Non mi aspettavo questo tempo da lupi. Ma che ve lo dico a fare, voi siete davanti al computer, a casa vostra, al caldo. Qui sul ponte dell'ammiraglia Fumetto nevica, ho freddo, il cpaitano continua ad urlare, ora che ha visto la macchina volante di Nathan Never, che vuole far volare la sua nave, etc...va bè, buona lettura...spero!!!

Nathan Never 250 - copertina
NATHAN NEVER 258
Haiku
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Alberto Ostini
DISEGNI: Val Romeo
LETTERING: Francesca Piovella

Alberto Ostini e Val Romeo ci presentano una storia assolutamente intimista, interiore, praticamente priva di azione e violenza. La fantascienza serve come contorno alla storia, come scenografia in cui si muovono i personaggi. L’indagine e l’incarico che vengono affidati a Nathan (proteggere fino alla data del concerto la giovane musicista Mikiko Sato, minacciata da uno stalker che le manda degli haiku, tipiche poesie brevi giapponesi), sono solo un espediente per far incontrare i due protagonisti, per far sì che i due dialoghino di musica, vita, perfezione e relazioni. Tutta la storia porta all’incontro tra queste due persone,  ognuna partendo dal proprio vissuto, con le proprie luci e le proprie ombre.
I sogni di Nathan, che ci mostrano il suo subconscio, le sue luci e le sue ombre, ci mostrano anche il suo passato, quasi come fosse l’ennesimo numero di introduzione al mondo di Nathan Never; ma sinceramente non credo sia così. Gli spunti per mostrarci il subconscio di Nathan partono sempre dal dialogo con Mikiko, i due si confrontano, si avvicinano, dialogano in verità.
La presenza di Nathan più che proteggere Mikiko dal suo stalker, la aiuta ad uscire da sé stessa, dalla prigione di perfezione che, la bellissima musicista si stava costruendo intorno. A questa gabbia di perfezione stava sacrificando tutto, Nathan più o meno consapevolmente la aiuta a trovare la chiave per uscirne e per spiccare il volo. La aiuta a trovare la forza di abbandonare la roccaforte del suo appartamento che la protegge, è vero, da tutto il mondo che la circonda, ma che la isola; e la aiuta a lanciarsi nel mondo, a scontrarsi con la vita.
La vita non è perfetta, è vero, ma è quella che abbiamo: sarebbe un peccato (nel vero senso della parola per chi di voi la vuole vedere da un punto di vista religioso) non viverla.
I disegni di Val Romeo sono azzeccatissimi per la storia. Belle le tavole in cui ci si imbatte in vignette doppie -  unite in un’unica vignetta che attraversa la tavola con i volti dei personaggi in primo piano. Il ripasso a china, non so bene come spiegarlo, non è troppo marcato da risultare pesante, non è troppo leggero da risultare freddo e distaccato, è…come posso dirvi…è giusto (accidenti che tecnicismo che sto usando qui) per rispecchiare l’intimità di questa storia.
Credo, personalmente, che di storie come questa ce ne vorrebbero di più lungo la serie. Forse sarà che con l’avanzare dell’età mi piace approfondire maggiormente gli aspetti interiori dei personaggi che ho imparato a conoscere negli anni. Con questo ora non pensate che non mi piacciano più le belle avventure piene di azione che tanto hanno fatto delal fortuna del fumetto italiano e non solo; dico solo che oggi storie come questa riescono a piacermi maggiormente.
Cosa aggiungere ancora? Il vostro Ismaele vi consiglia sicuramente questa storia!!!
Coraggio, ora staccatevi dal computer e correte in fumetteria.

Da notare come la storia ha cambiato titolo - da "Origami" ad "Haiku"

i S m A e L e

lunedì 3 dicembre 2012

MORTI DI SONNO di Davide Reviati


MORTI DI SONNO 
di Davide Reviati - COCONINO PRESS


Coconino Press | graphic novel d'autore Davide Reviati - Morti di sonno



Vivere una vita all'ombra di un pretrolchimico, percepire una minaccia vicina ma non tangibile, vivere una vita da ragazzo tra partite di calcio, Campionati del Mondo, fughe dalla polizia e morti di amici. 

La storia di Davide Reviati prende il via attorno a Rino, detto Koper, un ragazzino che vive la vita in maniera piena, ogni ombra un'avventura....ma presto le avventure si tramutano in dure sfide, presto i sogni vengono sfiorati dalla durezza della tossicodipendenza e dell'AIDS, ma il sogno è sempre accanto a Rino che ricorda il passato. 

La narrazione di Davide Reviati è indimenticabile, tra le sfide di calcio e le avventure con gli amici, tra cui spicca Franco, detto Lario, Lario il Supereroe, Lario lo spaccone ("...Lario è arrivato dalla città con due fratelli più piccoli e più timidi. Lui NO. Lui sempra nato per splendere al sole.PER BRUCIARE").


Il tratto è duro, la china ti graffia ma si ha un bilanciamento con il tratto bianco che addolcisce il tutto.

Morti di Sonno è consigliato a tutti gli amanti delle storie che ti lasciano l'amaro in bocca ma che ti assicurano un finale caldo che quasi ti fa dimenticare i graffi della china.







DATABASE AUTORI CUNEESI


Cari tutti,
stiamo cercando di popolare una sorta di database degli autori (sceneggiatori, disegnatori, letteristi, etc.) di fumetti delle terre cuneesi.

Lo trovate qui: DATABASE AUTORI CUNEESI.

Ce la volete dare una mano?
Rientrate voi nelle caratteristiche di cui sopra? Mandateci una mail!
Conoscete qualcuno che non sia già nell'elenco? Mandateci una mail!
Non conoscete nessuno, ma vorreste darci una mano a scrivere recensioni o dire la vostra sul mondo del fumetto? Mandateci una mail!
Insomma...avete capito: scriveteci una mail!

A c H a B

FANTASTICI QUATTRO 338

L'ammiraglia Fumetto, su cui stiamo viaggiando, è diretta chissà dove...speriamo che almeno il capitano Achab lo sappia...io per ora non me ne preoccupo ed inganno il tempo scrivendovi di questo fumetto...

FANTASTICI QUATTRO 338
Un passo oltre
STORIA: Jonathan Hickman
DISEGNI: Nick Dragotta, Steve Epting
COLORI: Chris Sotomayor

Fine della corsa
STORIA: Jonathan Hickman
DISEGNI: Ron Garney
COLORI: Jason Keith

Le origini
STORIA: Jonathan Hickman
DISEGNI: Mike Choi
COLORI: Cris Peter

Da segnalare per questo numero alcune cose: la prima è che inizia una serie di numeri e storie in cui Hickman, alle prese, come dicevamo in precedenza, con le sue ultime storie dei Fantastici Quattro (F4) e della Fondazione Futuro (FF), si focalizza analizzando alcuni aspetti dei singoli personaggi. La seconda è che Franklin Richards è veramente strabiliante e vagamente potente. Terza cosa: Hickman è uno scrittore con i fiocchi. Su questo numero, da non perdere assolutamente, le storie due e tre.
Veniamo allora proprio alle storie.
La prima storia ci parla di Valeria, la geniale figlioletta di Susan Storm e Reed Richards. Il ruolo di Valeria nell’ultima saga contro i Celestiali non è stato per nulla di poco conto. Insieme al nonno Nathaniel sono riusciti a far guadagnare al gruppo il tempo necessario (da non dimenticare l’aiuto del Dottor Destino – ma di questo parleremo tra poco) per garantire l’arrivo della Valeria e del Franklin del futuro. Valeria ed i suoi pensieri, in merito a quanto successo ed in merito all’opinione sulla sua versione del futuro, ci introducono nella storia. Il Baxter Building, andato distrutto, viene ricostruito e aggiornato: ora abbiamo stanze personalizzate per i vari membri della FF. Uniformi leggermente modificate per i tutti i membri. Nuovo luogo per esperimenti e non solo. Fondazione. Così hanno chiamato la stazione spaziale in orbita geostazionaria sopra il Buxter Building. Una sorta di ennesimo nuovo inizio per i F4 e per la FF. La storia si conclude con la piccola ed innocua bugia di Valeria che giura ai suoi genitori che non terrà più nulla di nascosto alla sua famiglia…questa bugia ci porta così a scoprire che ne è stato di Destino che tutti credono morto. Valeria gli ha lasciato un regalino: il guanto dell’infinito!!!
Da segnalare ancora la bellissima scena in cui scopriamo che alla fine termica di questo universo Franklin sarà in compagnia di Galactus e…creerà un nuovo universo? Se avete qualche milione di anni da aspettare sicuramente lo vedrete. Spero che l’esplorazione del rapporto tra i due venga nuovamente analizzata in qualche ciclo narrativo futuro, perché mi sembra una tematica non da poco.
La seconda storia di questo numero credo sia quella che più mi ha appassionato. Vi anticipo solo che assistiamo in questa storia alla morte della Cosa. Eh sì, non una cosa da poco. Ma andiamo con ordine: prima di parlavi di questa storia dobbiamo ricordarci che la Cosa, per una volta all’anno, per un’intera settimana, può tornare alla sua forma normale umana, grazie ad un siero inventato dai ragazzi della FF. Quei piccoli genietti. Ben Grim in questa settimana è soggetto all’inclemente avanzare del tempo ed invecchia, ma quando è sotto la forma della Cosa no. Questo presuppone che Ben, potenzialmente avrà una vita lunghissima. In questa storia Reed e suo padre Nathaniel, viaggeranno nel tempo e vedranno diverse tappe della vita di Ben, fino alla sua morte che avverrà al fianco di Franklin. Una storia a tratti commovente. Bellissimo vedere il volto di Ben trasformarsi nel corso dei diversi salti temporali. Cresce di volta in volta una bella barba di pietra. Bello vedere come evolve la Fondazione Futuro. Bello quando Franklin dice allo zio Ben “dopo millenni mi piace sempre sentire il tuo grido di battaglia…è tempo di distruzione!”. Davvero una storia con i fiocchi: viene evidenziata, non poco, la solitudine che avvolgerà Ben Grimm quando Franklin se ne andrà (infatti ricompare solo nel finale per il funerale). Credo sia questa presa di coscienza della solitudine in cui si troverà il suo amico, che spinge Reed Richards, tornato da questo incredibile viaggio,  alla fine della storia, a mettere da parte esperimenti, studi ed analisi (in cui normalmente lo vediamo preso) e sedersi vicino al suo amico, sulla poltrona per guardare la televisione. Insieme. Lasciatemelo dire: una storia con i fiocchi!!! Si respira finalmente un aspetto della vita dei F4 che ce li descrive amici, una famiglia. Troppo spesso ci dimentichiamo del fatto che non stiamo parlando solo di membri di un super-gruppo, ma anche membri di una vera e propria famiglia. Mariti e mogli, amici, figli, etc. Come dicevo poco fa: lasciatemelo dire, una storia con i fiocchi!!!
E veniamo anche all’ultima storia che ci racconta principalmente due cose: come nasce il consiglio dei Reeds e come sarebbe andata la nascita dei F4 se a vincere la seconda guerra mondiale fossero stati Hitler e la Germania. La storia parte dal presupposto che in uno dei tanti universi paralleli sia andata proprio così. La Germania ha vinto. Reed è un brillante scienziato del terzo reicht che guiderà la missione alla conquista delle stelle da parte della Germania. Susan e Johnny Storm sono due giovani, spietati e rampanti soldati della Wermacht. Ben Grimm un prigioniero ebreo di un qualche campo con grandi abilità da pilota. Nuovi poteri e nuovo aspetto per le versioni alterate dei nostri eroi. Ma non solo questo, anche nuove personalità. Quella che spicca su tutte sarà quella di Reed che tradirà tutti, compreso il Fuhrer e prenderà il comando. Osteggiato da X-Men e Vendicatori perderà per un attimo il controllo del guanto dell’infinito…sarà la fine di tutto o forse no. Infatti come d’incanto, ecco aperto un varco dimensionale, ecco che arrivano i primi altri Reed…ecco l’inizio del consiglio dei Reed. Anche in questo caso è davvero bella. Una lettura diversa sull’origine dei nostri eroi. Un mondo alternativo, ma il tutto è solo un espediente letterario per narrarci la nascita del consiglio. Che dire? Hickman non è niente male, non trovate?
In tutte e tre le storie narrate in questo numero, soprattutto nelle ultime due, troviamo che Hickman dimostri abilità notevoli nell’ideazione delle storie e capacità narrative fantasione.
Niente da segnale in ambito disegni e colori.
Insomma: mi è proprio piaciuto questo fantastici quattro 338.

i S m A e L e

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