Un saluto e un grande, grandissimo, augurio di buon fine 2012/inizio 2013!!!
Che cos'è che è grosso, muscoloso, irascibile, magico, misterioso e dai colori sgargianti???
Riiisposta esatta: Hulk & i Difensori!!!
HULK & I DIFENSORI nasce dopo la fine di Fear Itself e vede il Gigante di Giada prendersi a forza uno spazio personale nel Marvel Universe dopo anni di “convivenza” con Devil. Nel mensile possiamo seguire le gesta dell’Hulk “classico” (l’alter-ego verde, muscoloso e irascibile del dottor Bruce Banner), quelle dell’Hulk Rosso (alter-ego del generale Ross, ex-antagonista del primo e che io, non me ne vogliate, chiamerò Rulk perché mi gasa troppo) e quelle del supergruppo “mistico” del Marvel Universe, i Difensori.
I primi sei numeri del mensile si dividono, per il Gigante di Giada, in due cicli: Divisi! e Hulk contro Banner. Dopo Fear Itself, i due si ritrovano detentori di corpi e volontà completamente separate; se però Hulk ha deciso di vivere nel sottosuolo in solitudine, Banner si è nascosto in un’isola deserta sottoponendosi a una lunga serie di esperimenti genetici per “ricreare” il proprio alter-ego: è proprio per arginare questa sua pericolosa deriva che Hulk viene contattato da Amanda Von Doom, agente segreto esperto nel trattare con scienziati da incubo. Inizia così un epico scontro tra quelle che fino a poco tempo prima erano due facce della stessa medaglia, che termina con l’esplosione di una bomba-gamma costruita dal totalmente folle Bruce Banner. Entrambi i cicli sono gestiti da Jason Aaron, che si dimostra capace di dar vita a una trama lineare e progressiva, che si lascia leggere senza però “esplodere”; Aaron gestisce in modo coinvolgente le scene d’azione, ma importanti sono anche le riflessioni psicologiche di Hulk e Banner: il protagonista assoluto è proprio il Gigante di Giada, che scopriamo essersi separato (con l’aiuto del Dottor Destino) perché stanco della sua “umanità” intesa come debolezza e fragilità e comprendiamo che senza la sua parte irrazionale Banner no può che scivolare inesorabilmente nella follia. Semplicemente strabilianti i disegni di Marc Silvestri, che siano tavole o copertine, e interessanti quelli di WhilcePortacio… mentre le copertine di Leinil Francis You sono una vera e propria perla!
Per quanto riguarda le storie di Rulk, troviamo in questi primi sei numeri tre diversi cicli di storie: Hulkd’arabia, Cielo Rosso al mattino e (in due parti) L’incidente/L’obiettivo.
Il primo vede Rulk in Medio Oriente impegnato a indagare su una serie di armi di origine aliena; dopo aver affrontato i Vendicatori Segreti e aver accettato l’aiuto di Machine Man (uno degli androidi più potenti del Marvel Universe), il Gigante di Rubino scoprirà la nazione di Sharzad, governata dal pericoloso Sultano Magus: risultato vincitore di un lungo scontro, Rulk dovrà lasciarlo andare seguendo le leggi diplomatiche internazionali. Con Cielo Rosso al mattino andiamo a focalizzarci sulla trama centrale delle vicende che riguardano Rulk e il suo principale antagonista, l’essere sintetico Zero/Uno (intenzionato a dominare il mondo con un esercito di creature tecnologiche); rintracciata la sua barca-laboratorio, Rulk, Machine Man e She-Hulk Rossa (ovvero Betty Ross, proprio figlia dell’ex-generale) si scontrano con il sintetico avversario, alcune sue creature e il supercriminale Nebbia Nera senza però rimediare una vittoria definitiva. L’incidente/L’obiettivo, infine, sono le prime due parti di un ciclo di storie che vede Rulk e Machine Man fare la conoscenza degli Eterni (superumani quasi divini che abitano il pianeta dall’alba dei tempi); questi, stanchi di essere messi da parte nel Marvel Universe, inizieranno a manovrarlo secondo i propri fini… trovando in Rulk un inaspettato avversario.
Il personaggio di Hulk Rosso, sia in queste avventure che lo vedono come protagonista che in quelle dei Vendicatori (di cui è membro da un paio di incarnazioni), non mi fanno impazzire affatto… come qualcuno mi ha fatto notare, “un Hulk Rosso non si può proprio vedere”; Hulkd’arabia (a parte il titolo indecente) e Cielo Rosso al mattino hanno comunque buone sequenze d’azione e dialoghi brillanti… ma sembrano non decollare! Buoni però i disegni di Patch Zircher ed Elena Casagrande.
Ma eccoci finalmente alla vera e propria chicca del mensile: i Difensori! In questa sua ultima incarnazione, il supergruppo si riunisce per contrastare l’Hulk Nero, ovvero lo spirito asgardiano di Null il Distruttore di Mondi; Iron Fist, il Dottor Strange, Silver Surfer, Namor e She-Hulk Rossa entrano così in contatto con gli artefatti mistici conosciuti come “motori Concordance”, con il “Confederato dell’Impossibile” (una sorta di proto-supergruppo che richiama per certi versi la Lega degli Straordinari Gentlemen di mooriana memoria) e con John Aman (misterioso e potente personaggio in circolazione dalla Prima Guerra Mondiale). Le trame del “supergruppo dell’impossibile”, scritte da un Matt Fraction che come si diverte qui non l’ho mai visto fare, sono intricate, brillanti e sorprendenti, portate avanti come fossero puntate di una serie tv; punto di forza è la caratterizzazione dei personaggi, ben costruiti e ritratti sia con dialoghi scorrevoli e astuti che con didascalie di pensiero ( che grazie a una differenziazione cromatica facilmente riconoscibile si leggono che è un piacere!). I disegni di Victor Ibanez e Terry Dodson (numeri 1, 2, 3 e 6) sono molto interessanti e in tema con lo stile scoppiettante della narrazione, mentre ho trovato quelli di Michael Lark e Mitch Breitweiser (numeri 4 e 5) un po’troppo sporchi… ma comunque di ottimo livello.
Mi resta da dire soltanto una cosa, a recensione finita: date sinceramente una possibilità a questo mensile, perché… “HULK (& I DIFENSORI) SPACCA”!!!