Ciao a tutti i nostri lettori appassionati e, soprattutto, interessati a scoprire i personaggi dei nostri fumetti preferiti! Qui per voi, oggi, si parla del famoso e controverso occultista di Liverpool... John Constantine in persona!!! Spero vi possa piacere e possiate divertirvi!
A voi!

Per comprendere il personaggio è utilissima la vicenda intitolata Vite Famose (di Garth Ennis e William
Simpson); al suo interno, dopo varie vicissitudini che hanno visto John sopravvivere
astutamente a un cancro terminale ai polmoni, questi sembra aver trovato un
po’di pace e tranquillità grazie al rapporto sentimentale con Kit Ryan: a
turbare il suo idillio arriva però il Re dei Vampiri, che gli chiede un
incontro cercando di fare di lui un proprio infiltrato nel mondo della magia. Le circa 30 pagine in esame vengono trattate
da Ennis in modo lineare e con uno stile cupo e opaco ripreso dal disegno e
dalla colorazione (che lasciano il passo a un vero e proprio tripudio emotivo e
cromatico nel finale); di grande importanza nello svolgersi della vicenda sono
due elementi: il confronto tra la vita di John e del Re dei Vampiri e
l’opinione del primo nei confronti della propria vita e degli altri personaggi
mistici del DC Universe. Il confronto fra i due protagonisti della vicenda
viene delineato da una serie di tavole singole a tutta pagina che li ritraggono
in momenti particolarmente salienti, come per esempio il primo omicidio, la
vita nell’Impero romano e la Grande Guerra per il Re dei Vampiri e l’incidente
di New Castle, i giorni al manicomio di Ravenscar e quelli passati con i suoi
vecchi amici per John; in quest’analisi breve ma molto suggestiva, chiara è la
sensazione che questi abbia sempre e soltanto voluto fare del bene attraverso l’uso
delle arti oscure: John Constantine non è infallibile e se solo le cose fossero
andate diversamente verrebbe osannato come un vero e proprio eroe all’interno
del DC Universe, alla stregua del Dottor Fate. E proprio questo personaggio,
così come Jason Blood/Etrigan e lo Straniero Fantasma tra gli altri, sono al
centro della seconda riflessione della storia… ovvero quella che rivela come
John Constantine li consideri tutti dei buffoni buoni a nulla o meglio dei veri
e propri “stronzi sfigati”; secondo lui, questi perdono tempo a combattere lo
stregone/demone malvagio di turno mese dopo mese, senza impiegare la magia in
alcun modo davvero utile: lui non ha bisogno di vestirsi in modo stravagante
per sapere chi è e utilizza le sue conoscenze mistiche per qualcosa che abbia
un valore... i suoi sforzi di “far ripulire il mondo” a Swamp Thing ne sono una
prova.
Ecco chi è davvero John Constantine. Non un uomo del mistero che finge
di essere un uomo comune… ma un uomo comune che non riesce a fare a meno del
mistero, nonostante spesso finisca per metterlo nei guai: tra tutti i
personaggi del DC Universe, John appare quindi quello più “eroico” con la sua ricerca
(costantemente frustrata) di fare davvero del bene. Oltre tutto questo, Vite Famose è anche un’ottima
rappresentazione del sentimento dell’amore; Kit appare infatti come un punto di
svolta nella vita di John, capace di ribaltare completamente la sua visione disillusa
del mondo e dell’umanità e di dare nuovo colore (in senso letterale) alle sue
giornate: si, sembra assurdo che in una vicenda in cui abbiamo maghi alcolisti,
vampiri e quant’altro ci sia spazio anche per e una delle riflessioni migliori
sull’amore presente nei fumetti recenti… ma è uno dei tesori che è possibile scovare
nelle nostre opere preferite, se stiamo davvero attenti!
Un elemento particolarmente interessante
di John Constantine è la lunga serie di aneddoti che lo riguardano e che vanno
da citazioni al personaggio (come in Doom
Patrol, oppure in Planethary), a suoi
veri e propri camei in altre testate del DC Universe,al fatto che per realizzarlo
i tre autori si siano rifatti al musicista Sting; c’è però una piccola storia molto
particolare che riguarda lo stesso Alan Moore: questi asserisce infatti di aver
incontrato John in due locali inglesi e che questi gli abbia rivelato
(letteralmente) che la magia “potrebbe farla qualunque coglione”. Mmmh… forse Alan
Moore non ha mai incontrato John Constantine, ma John Constantine ha
sicuramente incontrato Alan Moore quando Paul Jenkins, nel numero 120 di Hellblazer, lo rende un comprimario
sullo sfondo.
Quindi che cosa ci può insegnare davvero
un personaggio deviato e disturbato come John Constantine?
Secondo me molto, su noi semplici esseri
umani; John è un patetico uomo sostanzialmente senza niente di speciale, che
nonostante i diversi modi in cui la vita lo frustra, trova sempre il modo di
rialzarsi e ad arrivare alla rivalsa: per lui le vittorie e i momenti davvero
felici sono rari ma altrettanto preziosi e l’adesione a leggi e a concetti
etico-morali è molto elastica, ma saprà essere più profondo e sensibile del
previsto… esattamente come ognuno di noi.
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