giovedì 20 dicembre 2012

IRON MAN E GLI AVENGERS 57

Una buona sera a tutti voi che, come me, attendente la data fatidica del 21/12/2012 guardando le stelle riflesse nel Mare di China! Io sono come sempre il vostro Mozzo e questo è il fumetto di cui vi voglio parlare oggi...

Un albo che ha tutto il sapore della "quiete prima della tempesta" se guardato all'interno della grande guerra tra il Mandarino e Iron Man, piendo di strabilianti colpi di scena e piccole ma preziose sfumature in riferimento al nostro Invicibile protagonita!

Il nuovo numero di IRON MAN & GLI AVENGERS vede l’inizio della seconda parte della “partita a scacchi” tra il protagonista e il Mandarino, dal titolo La lunga discesa, così come la conclusione di Sotto tutela, storia dell’Accademia Vendicatori che si ricollega agli eventi del crossover AvX: fanalino di coda la terza parte di Iron Man: la fine.
Iniziamo con il parlare de La lunga discesa, che si presenta come un perfetto connubio tra azione e introspezione: le trame del giovane Matt Fraction si fanno più intriganti e spiazzanti numero dopo numero… davvero fantastico!!! Dopo i recenti avvenimenti che l’hanno portato a cedere il passo sotto praticamente ogni aspetto al piano del Mandarino, Tony Stark finalmente comincia a reagire, facendolo come al solito con il proprio particolare stile… ovvero annunciando all’esercito americano e a Justine Hammer (manager delle concorrenti Hammer Industries), di voler rinunciare a essere Iron Man.
Si, avete capito bene: Tony Stark abbandona la propria armatura! Dopo un duro battibecco con Capitan America e Ms. Marvel, nel quale comprendiamo come Tony abbia intenzione di affrontare i propri problemi quanto più possibile da solo, il nostro protagonista chiede a Reed Richards/Mr. Fantastic di rimuovere l’armatura dall’interno del suo corpo; è un vero e proprio colpo di scena, che contiene però i semi di una nuova e migliore incarnazione dell’Uomo di Ferro: sostenendo di non essere un paziente ma una “macchina da riparare” (e quindi completando quel processo di disumanizzazione che l’ha progressivamente reso più macchina che uomo), incarica Reed di installargli un nuovo nodo a repulsori nel petto. Oltre alle mosse di Tony, Fraction ci mostra anche quel che fanno gli altri protagonisti della vicenda come Ezekiel Stane e Sasha Hammer (che comprendiamo avere un piano parallelo a quello del Mandarino, messo in discussione da cose come la bomba che questi ha installato nel corpo del primo) e il Mandarino stesso, che per la prima volta ci mostra il suo aspetto violento, aggressivo e irrazionale (pesta infatti a sangue il povero Stane, che ha mal costruito la sua “arma finale”, un costrutto tecnologico dall’utilizzo ancora misterioso); importanti sono anche i personaggi secondari, che ci mostrano come lo sceneggiatore non abbia lasciato nulla al caso: ritornano infatti Spymaster (che finalmente con quale identità si è infiltrato nel direttivo della Stark Resilient), Doug Johnson (ex-pilota dell’armatura Detroit Steel che ha perso la testa dopo il disastro parigino di Fear Itself) e, ovviamente, Rhody Rhodes (che ci riserva un colpo di scena finale mettendosi al comando di una nuovissima armatura ultratecnologica).
Tutti questi personaggi hanno uno spazio nei due capitoli, fatto che dona loro un ritmo incalzante; vere chicche sono le due tavole in flashback che descrivono l’infanzia di Tony ed Ezekiel, entrambi alle prese con una figura paterna ingombrante e in alcuni casi violenta: nota positiva per i disegni di Salvador Larroca, che mi sono sembrati migliori del solito (e privi di quelle fastidiosissime “vignette riutilizzate”!).
La terza e ultima parte di Sotto tutela riprende lo scontro tra l’Accademia Vendicatori, gli X-Men della scuola di Wolverine e Sebastian Shaw; Christos Cage ci presenta una storia interessante sotto l’aspetto della riflessione psicologica, ma leggermente carente per quanto riguarda la costruzione narrativa: il tutto è gestito in modo troppo rapido e il tanto atteso scontro tra i virgulti di Vendicatori e X-Men di fatto non avviene. Gli sviluppi dei diversi personaggi, come detto, si dimostrano profondi, con Sebastian Shaw che decide di rivendicare la propria vita dissoluta (o almeno provarci), Laura/X-23 che scopre di avere più amici di quanto si aspettasse e Finesse che si dimostra sempre più umana e meno algida: al termine con i giovani Vendicatori che lasciano andare il gruppo di studenti mutanti accogliendo tra le proprie fila Loa (dotata della capacità di attraversare materiali solidi distruggendoli), si comprende facilmente come mentre gli “adulti” trovano soluzioni drastiche e aggressive, i giovani possono sempre trovarne di innovative e migliori.
Un ultimo appunto sulla terza parte di Iron Man: la fine, vicenda che ci porta a seguire le avventure di un Tony Stark ormai anziano ma per nulla disposto ad abbandonare la guida delle proprie industrie (e quella della sua armatura): la vicenda è abbastanza interessante e curiosa, ma sia i disegni di Bernard Chang che la sceneggiatura di David Micheline (quest’ultima decisamente troppo carica di dialoghi e didascalie) non si dimostrano particolarmente brillanti, purtroppo!

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