giovedì 13 dicembre 2012

Y: L'ULTIMO UOMO


Prima di tutto un buongiorno a tutti i naviganti del mare di china.
Vorrei aprire una nuova rubrica dedicata a quei fumetti, magari meno famosi e commerciali, ma altrettanto fighi e meritevoli di un posto d'onore nella vostra libreria.
Bando alle ciance allora e partiamo con una storia che, parola di lupetto, vi catturerà dalla prima vignetta e vi terrà stretti in una morsa fino a che non ne avrete letto il finale: Y: L’Ultimo Uomo.

Cosa succederebbe se una pestilenza eliminasse ogni traccia di cromosoma Y dalla faccia del pianeta? È questa la semplice (e agghiacciante, lasciatemelo dire) premessa che apre questa lunga vicenda.
Gli unici due sopravvissuti all’epidemia sono Yorick, un giovane americano con l’hobby dell’escapismo, e la sua scimmietta Amperstand. Fortunati, direte voi: gli unici due maschi rimasti in un mondo popolato da sole donne, sai che pacchia! Peccato che Yorick, prima che scoppiasse l’epidemia, avesse chiesto alla sua ragazza Beth di sposarlo. E che lei adesso si trovi in Australia. E che lui le sia molto fedele.

Quindi, mentre le varie parti della terra si organizzeranno in governi ed eserciti tutti al femminile, al nostro spetterà l’onere di salvare il genere maschile. Come? Accompagnato dall’agente 355, membro di un misterioso servizio segreto governativo, Yorick intraprenderà un viaggio (fisico ma anche spirituale, da ragazzo senza troppe aspirazioni qual’era prenderà via via consapevolezza del peso sulle sue spalle) alla ricerca dell’unica persona che potrà aiutarlo: la dottoressa Mann, esperta in genetica e clonazione.
A cercare di intralciare i suoi piani ci saranno Le Amazzoni, un gruppo di femministe intenzionate ad uccidere Yorick (e tra le cui fila milita una persona a lui molto cara…) e un plotone di soldatesse israeliane che vogliono ripopolare il mondo esclusivamente con discendenti del popolo di Israele.
Riuscirà Yorick a salvare il genere maschile dall’estinzione? E come mai solo lui e Amperstand sono sopravvissuti?
Beh, non vi resta che recuperare l’intera serie per saperlo.

Per concludere, due rapidi cenni sugli autori: la storia è di Brian K. Vaughan, sceneggiatore di tre stagioni di Lost, suoi anche i primi due cicli di Runaways e il recente Saga, mentre i disegni sono opera di Pia Guerra, che con il suo tratto pulito riesce a fare sembrare tutta la vicenda reale ed efficace. In più, dal numero 23 le copertine sono state affidate a quel fenomeno che è Massimo Carnevale.
Che altro dire? Enjoy!

Testi: Brian K. Vaughn
Disegni: Pia Guerra
Edizione italiana: Planeta DeAgostini in 15 albi brossurati

2 commenti:

  1. Ma benvenuto al Naufrago!!!
    Mi hai già fatto venire voglia di seguirla sta serie...mannaggia!

    RispondiElimina
  2. Benvenuto Naufrago!!!
    Ottima la recensione...ma d'altronde non c'erano dubbi!!!
    Complimenti!!!

    RispondiElimina

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