Prima di tutto un buongiorno a tutti i
naviganti del mare di china.
Vorrei aprire una nuova
rubrica dedicata a quei fumetti, magari meno famosi e commerciali, ma
altrettanto fighi e meritevoli di un posto d'onore nella vostra libreria.
Bando alle
ciance allora e partiamo con una storia che, parola di lupetto, vi catturerà dalla prima vignetta e vi terrà stretti in una morsa fino a che non ne avrete letto il finale: Y: L’Ultimo Uomo.
Cosa succederebbe se
una pestilenza eliminasse ogni traccia di cromosoma Y dalla faccia del pianeta?
È questa la semplice (e agghiacciante, lasciatemelo dire) premessa che apre
questa lunga vicenda.
Gli unici due
sopravvissuti all’epidemia sono Yorick, un giovane americano con l’hobby
dell’escapismo, e la sua scimmietta Amperstand. Fortunati, direte voi: gli
unici due maschi rimasti in un mondo popolato da sole donne, sai che pacchia!
Peccato che Yorick, prima che scoppiasse l’epidemia, avesse chiesto alla sua
ragazza Beth di sposarlo. E che lei adesso si trovi in Australia. E che lui le
sia molto fedele.
Quindi, mentre le varie
parti della terra si organizzeranno in governi ed eserciti tutti al femminile,
al nostro spetterà l’onere di salvare il genere maschile. Come? Accompagnato
dall’agente 355, membro di un misterioso servizio segreto governativo, Yorick
intraprenderà un viaggio (fisico ma anche spirituale, da ragazzo senza troppe
aspirazioni qual’era prenderà via via consapevolezza del peso sulle sue spalle)
alla ricerca dell’unica persona che potrà aiutarlo: la dottoressa Mann, esperta
in genetica e clonazione.
A cercare di
intralciare i suoi piani ci saranno Le Amazzoni, un gruppo di femministe
intenzionate ad uccidere Yorick (e tra le cui fila milita una persona a lui molto
cara…) e un plotone di soldatesse israeliane che vogliono ripopolare il mondo
esclusivamente con discendenti del popolo di Israele.
Riuscirà Yorick a
salvare il genere maschile dall’estinzione? E come mai solo lui e Amperstand
sono sopravvissuti?
Beh, non vi resta che
recuperare l’intera serie per saperlo.
Per concludere, due rapidi
cenni sugli autori: la storia è di Brian K. Vaughan, sceneggiatore di tre stagioni di Lost,
suoi anche i primi due cicli di Runaways e il recente Saga, mentre i disegni
sono opera di Pia Guerra, che con il suo tratto pulito riesce a fare sembrare
tutta la vicenda reale ed efficace. In più, dal numero 23 le copertine sono state
affidate a quel fenomeno che è Massimo Carnevale.
Che altro dire? Enjoy!
Testi: Brian K. Vaughn
Disegni: Pia Guerra
Edizione italiana: Planeta DeAgostini in 15 albi brossurati
Ma benvenuto al Naufrago!!!
RispondiEliminaMi hai già fatto venire voglia di seguirla sta serie...mannaggia!
Benvenuto Naufrago!!!
RispondiEliminaOttima la recensione...ma d'altronde non c'erano dubbi!!!
Complimenti!!!