Il cielo terso e i rumori del porto a cui siamo ancorati da diversi giorni, mi hanno ricordato che avevo ancora questo fumetto da leggere...ecco cosa ne penso.
Capitan America: senza poteri parte 5
Storia: Ed Brubaker
Matite: Alan Davis
Chine: Mark Farmer
Colori: Laura Martin
Vendicatori segreti: la clausola del nonno
Storia: Rick Remender
Disegni: Gabriel HArdman
Colori: Bettie Breitweiser
Vendicatori segreti: operazione fenice (parte 1 e parte 2
– Tie in AVX)
Storia: Rick Remender
Disegni: Renato Guedes
Colori: Bettie Breitweiser e
Matthew Wilson
Questo numero di
Capitan America vede la presentazione di quattro storie: la prima di Capitan
America, la seconda dei Vendicatori Segreti (squadra voluta dallo stesso Steve
Rogers per prevenire i casini planetari e non solo), la terza e la quarta
invece sono legate all’evento Marvel AVX.
Mi soffermerò
poco sulle prime due storie, che onestamente lasciano il tempo che trovano e
cercherò di analizzare un poco più in dettaglio le ultime due.
Partiamo dalla
prima: una storiella di Capitan America che con l’aiuto di Tony Stark torna ad
essere quello di sempre. I suoi nemici avevano trovato il modo di inibire il
siero del super soldato, e in questo numero che si apre con un Steve Rogers
mingherlino, lo vede subito recuperare il suo aspetto e la sua forza. C’è poco
altro da dire. I disegni potrebbero ancora essere di buona fattura (c’è una
certa dinamicità), ma ad essere sinceri, credo che il ripasso a china abbia
rovinato le tavole. Un ripasso davvero troppo marcato per i miei gusti.
Seconda storia: parliamo
dei Vendicatori Segreti. I vendicatori segreti hanno scoperto una città segreta
chiamata il Nucleo, popolata da forme di
vita meccaniche chiamate i discendenti. Il Padre, il loro leader, ordina la
distruzione dei vendicatori. La squadra si divide. Portano a termine la
missione. Diciamo che c’è poco da segnalare, non fosse che un traditore si
annida nelle fila dei vendicatori segreti…vedremo cosa ne sarà in futuro.
Terza e quarta
storia: i protagonisti di questa storia sono il gruppo di Vendicatori che sono
stati inviati nello spazio da Capitan America, al fine di provare a fermare la
Fenice. La forza distruttrice che si sta dirigendo verso la terra e che sembra
stia cercando Hope Summers. Hank McCoy (la Bestia) ha costruito una gabbia contenitiva per
la forza della Fenice. La strategia? Trattenere la Fenice finchè la gabbia,
alimentata dall’armatura di War Machine, non l'abbia indebolita e assorbita. Testa
di ponte dell’attacco niente meno che Thor. Il quale si lancia contro il nemico a testa bassa. Risultato: viene spazzato via praticamente
subito dal soffio della Fenice. Dopo Thor, tocca a tutti gli altri. Missione
fallita. Il tutto non si trasforma in tragedia solo perché i Kree, parallelamente, hanno in mente una
sorta di rituale con il
quale ri-portano in vita Mar-Vell (la forza della Fenice, oltre a essere
portatrice di ditruzione e morte, è anche fonte di rinascita). Questo rituale
attira dunque la Fenice che risparmia così il gruppo di Vendicatori allo sbaraglio,
che ripiegano allora sul pianeta Hala. Qui i Vendicatori vengono attaccati però dallo stesso
Mar-Vell (rinato) e anche da Miss Marvel e Protector (e si, sembra proprio che i
due tradiscano il gruppo e si schierino dalla parte delle loro origini…i Kree).
Lo scopo dei tre è quello di lasciare che la Fenice raggiunga Hala, non vogliono per nessun motivo che i Vendicatori la fermino. La storia si conclude con Brian Braddock, Valchiria e War Machine in gabbia,
pronti per essere uccisi, catturati dai Kree. Thor, Visione e la Bestia liberi e ancora vivi (anche se mal messi) che devono decidere sul da farsi.
Nota più che positiva di questi due episodi: i disegni ed i colori. Entrambi
molto interessanti. Lo stile di Renato Guedes è molto simile a quello dei
grandi maestri del fumetto Belga (o almeno questa è l’impressione che ho avuto
io leggendo e gustando le tavole di queste due storie). Quindi: ottime le
tavole e la scelta dei colori (Bettie Breitweiser e
Matthew Wilson) ne arricchisce senza ombra di dubbio la
pregevolezza. Davvero complimenti ai due autori.
i S m A e L e
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