lunedì 26 novembre 2012

CAPITAN AMERICA 30



Il cielo terso e i rumori del porto a cui siamo ancorati da diversi giorni, mi hanno ricordato che avevo ancora questo fumetto da leggere...ecco cosa ne penso.
 
Capitan America: senza poteri parte 5
Storia: Ed Brubaker
Matite: Alan Davis
Chine: Mark Farmer
Colori: Laura Martin
Vendicatori segreti: la clausola del nonno
Storia: Rick Remender
Disegni: Gabriel HArdman
Colori: Bettie Breitweiser
Vendicatori segreti: operazione fenice (parte 1 e parte 2 – Tie in AVX)
Storia: Rick Remender
Disegni: Renato Guedes
Colori: Bettie Breitweiser e Matthew Wilson

Questo numero di Capitan America vede la presentazione di quattro storie: la prima di Capitan America, la seconda dei Vendicatori Segreti (squadra voluta dallo stesso Steve Rogers per prevenire i casini planetari e non solo), la terza e la quarta invece sono legate all’evento Marvel AVX.
Mi soffermerò poco sulle prime due storie, che onestamente lasciano il tempo che trovano e cercherò di analizzare un poco più in dettaglio le ultime due.
Partiamo dalla prima: una storiella di Capitan America che con l’aiuto di Tony Stark torna ad essere quello di sempre. I suoi nemici avevano trovato il modo di inibire il siero del super soldato, e in questo numero che si apre con un Steve Rogers mingherlino, lo vede subito recuperare il suo aspetto e la sua forza. C’è poco altro da dire. I disegni potrebbero ancora essere di buona fattura (c’è una certa dinamicità), ma ad essere sinceri, credo che il ripasso a china abbia rovinato le tavole. Un ripasso davvero troppo marcato per i miei gusti.
Seconda storia: parliamo dei Vendicatori Segreti. I vendicatori segreti hanno scoperto una città segreta chiamata il Nucleo, popolata  da forme di vita meccaniche chiamate i discendenti. Il Padre, il loro leader, ordina la distruzione dei vendicatori. La squadra si divide. Portano a termine la missione. Diciamo che c’è poco da segnalare, non fosse che un traditore si annida nelle fila dei vendicatori segreti…vedremo cosa ne sarà in futuro.
Terza e quarta storia: i protagonisti di questa storia sono il gruppo di Vendicatori che sono stati inviati nello spazio da Capitan America, al fine di provare a fermare la Fenice. La forza distruttrice che si sta dirigendo verso la terra e che sembra stia cercando Hope Summers. Hank McCoy (la Bestia) ha costruito una gabbia contenitiva per la forza della Fenice. La strategia? Trattenere la Fenice finchè la gabbia, alimentata dall’armatura di War Machine, non l'abbia indebolita e assorbita. Testa di ponte dell’attacco niente meno che Thor. Il quale si lancia contro il nemico a testa bassa. Risultato: viene spazzato via praticamente subito dal soffio della Fenice. Dopo Thor, tocca a tutti gli altri. Missione fallita. Il tutto non si trasforma in tragedia solo perché i Kree, parallelamente, hanno in mente una sorta di rituale con il quale ri-portano in vita Mar-Vell (la forza della Fenice, oltre a essere portatrice di ditruzione e morte, è anche fonte di rinascita). Questo rituale attira dunque la Fenice che risparmia così il gruppo di Vendicatori allo sbaraglio, che ripiegano allora sul pianeta Hala. Qui i Vendicatori vengono attaccati però dallo stesso Mar-Vell (rinato) e anche da Miss Marvel e Protector (e si, sembra proprio che i due tradiscano il gruppo e si schierino dalla parte delle loro origini…i Kree). Lo scopo dei tre è quello di lasciare che la Fenice raggiunga Hala, non vogliono per nessun motivo che i Vendicatori la fermino. La storia si conclude con Brian Braddock, Valchiria e War Machine in gabbia, pronti per essere uccisi, catturati dai Kree. Thor, Visione e  la Bestia liberi e ancora vivi (anche se mal messi) che devono decidere sul da farsi.
Nota più che positiva di questi due episodi: i disegni ed i colori. Entrambi molto interessanti. Lo stile di Renato Guedes è molto simile a quello dei grandi maestri del fumetto Belga (o almeno questa è l’impressione che ho avuto io leggendo e gustando le tavole di queste due storie). Quindi: ottime le tavole e la scelta dei colori (Bettie Breitweiser e Matthew Wilson) ne arricchisce senza ombra di dubbio la pregevolezza. Davvero complimenti ai due autori.

i S m A e L e

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