venerdì 30 novembre 2012

THE AVENGERS 2/7

Cari lupi di mare dell'Oceano di China, sono il Mozzo ed ecco qui la mia recensione di oggi, una sorta di ampia disamina del primo ciclo narrativo del mensile dei Vendicatori... il tutto per rimettermi in pari con le recensioni di Ismaele, che procede dritto e rapido come la nostra ammiraglia tra i flutti!
A voi!

Dopo i tragici eventi di Fear Itself, che hanno visto la “morte” di Thor e del secondo Capitan America, i Vendicatori cercano di trovare una nuova incarnazione mentre l’opinione pubblica  si divide tra chi li crede necessari e chi invece estremamente dannosi. Quando un vecchio nemico, più  o forte che mai, ritornerà a tormentarli riusciranno i nostri a trovare la forza di reagire ancora una volta?

Recensione comune dei primi 6 numeri del mensile dei Vendicatori, che traghettano il supergruppo principale del Marvel Universe dal crossover Fear Itself a quello successivo, Avengers VS X-Men; ancora capo della difesa americana, Steve Rogers (primo Capitan America) rifonda i Vendicatori avvalendosi dell’aiuto di Occhio di Falco, la Donna Ragno, Rulk, il Protettore e Iron Man e aggiungendovi la mutante Tempesta, la sua vice Maria Hill, la protetta di Nick Fury Daisy Johnson (alias Quake) e la Visione, “rimessa in funzione” da Tony Stark. Il gruppo ha giusto il tempo di presentarsi ai media che a tormentarli ritorna Norman Osborn, che li incolpa pubblicamente di averlo incarcerato senza processo  e di aver insabbiato una serie di gravi malefatte (spingendo sui dubbi instillati dai Rivendicatori), chiedendo al governo di sostituirlo a Rogers: i nostri si mettono sulle sue tracce, ma vengono attaccati da membri superpotenziati dell’organizzazione criminale dell’Hydra, che catturano tutti tranne la Visione e Quake. Mentre quest’ultima decide di non arrendersi, il primo si scontra con Osborn, che dimostrando poteri mai avuti prima lo mette facilmente al tappeto; Quake riesce quindi a liberare i Vendicatori prigionieri in un complesso dell’Hydra, ma non prima che Madame Hydra (leader dell’omonima organizzazione) scateni i suoi uomini potenziati contro l’esercito americano, reo di aver rifiutato le loro proposte: una volta liberi, i nostri scoprono che queste inspiegabili super-migliorie derivano dal fatto che la Dottoressa Carolina Washington (convinta che i superumani non difendano più il popolo americano) ha venduto i segreti biologici di tutti i Vendicatori all’Hydra. Alla fine, gli eroi si scontreranno con Osborn trasformato in un Super-Adattoide, una creatura capace di replicare qualsiasi potere con cui venga in contatto fisico e che si dimostrerà un avversario davvero ostico; sovraccaricandolo con i poteri di due supergruppi riescono finalmente a sconfiggerlo, ma alla fine della vicenda due cose continuano a preoccupare Steve Rogers: il fatto che Madame Hydra sia latitante e la sensazione di essere diventato parte di un sistema che fa tutto tranne che difendere il mondo.

Che Brian Michael Bendis abbia una strada ben definita per il futuro del Marvel Universe è ovvio in questo suo ciclo narrativo. L’opera di analisi del concetto stesso di “supereroe Marvel” continua e la Dottoressa Washington è l’elemento di unione con il punto di vista dei Rivendicatori, ma si registra un passo avanti con i personaggi di Steve Rogers e Norman Osborn; entrambi infatti si rendono conto che sta diventando difficile conciliare il rispetto della società con la sua difesa; la sensazione che ho avuto nel leggere i pensieri di Osborn e il dialogo tra Cap e il presidente è che Bendis ci stia suggerendo che forse, per chi vuole difendere il mondo, non c’è altra scelta che rimanerne “al di sopra”. Come al solito, chi vivrà vedrà!
Per quanto riguarda i disegni non sono soddisfatto di Daniel Acuna; trovo il suo tratto poco caratteristico e definito: dimostra buona dinamicità nelle scene d’azione, ma la presenza di alcuni personaggi secondari esageratamente simili mi ha dato davvero molto fastidio! I colori, semplicemente, mi sono parsi troppo cupi e addirittura opachi quando non necessario… ma, ovviamente, non capisco molto di disegno e anche meno di colorazione!
In ogni albo troviamo anche delle “storie bonus” su cui non mi soffermerò più di tanto; sui numeri dal 2 al 6 abbiamo una vicenda firmata (niente meno) che da Howard Chaykin, una gustosa scoperta: è ambientata nel 1959 e vede Nick Fury assemblare un team di proto-Vendicatori per contrastare un’organizzazione segreta alleata con quel che resta del partito nazista. Negli albi dal 3 al 6, poi, abbiamo due mini-storie dell’Accademia Vendicatori (che descriveremo parlando del mensile di Iron Man): infine, nei numeri 2, 4, 5, 6 e 7 troviamo storie brevi sulle origini di alcuni Vendicatori… non sono nulla di che, dal mio punto di vista, ma quella riguardante la Visione mi è parsa molto interessante e davvero profonda.

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